Formaggi a Golosaria |
“Il Buono che fa Bene”, secondo i dioscuri del farfallino Paolo Massobrio e Marco Gatti, è lo specchio dello stile italiano e del modello mediterraneo. Così hanno intitolato la 13ma edizione di Golosaria, che va in scena al Mi.Co. – Fieramilanocity, dal 27 al 29 ottobre.
Piacere del cibo e benessere per il corpo, insomma, grazie ai cosiddetti supercibi quotidiani che, inseriti regolarmente nell’alimentazione, potrebbero cambiare la vita (in meglio, si spera). Esempi? Cereali trasformati in farina, formaggi a latte crudo, verdura e frutta, acqua leggera e poi sostenibilità ambientale, magari grazie agli imballaggi a “base cellulosica”.
Paolo Massobrio e Marco Gatti: sempre in cravattino |
Naturalmente, ma forse non ovviamente, ogni “tema” ha il suo sponsor. Anche politico. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio (in quota Lega) sarà invitato d’onore al talk show d’apertura, condotto da Massobrio e Tessa Gelisio sul tema delle “nuove comunità di produttori e di botteghe che cambiano volto contribuendo e tener vive le città” (anche le periferie?, verrebbe da chiedere al ministro, visti i tagli del suo governo a sfavore degli hinterland). Altri temi e relativi sponsor inerenti a benessere e sostenibilità: frutta secca, essiccata e disidratata - Life; acqua “più leggera d’Europa” - Lauretana (“che porterà il vessillo dell’importanza della giusta idratazione”. Però); progetto diffusione della doggy-bag (per portarsi a casa dal ristorante gli avanzi dei propri piatti in un contenitore acconcio) - Comieco; energia sostenibile in ambito domestico - Evolvere.
Ma quali sarebbero gli altri supercibi quotidiani che tanto fanno bene? La mela rossa di Cuneo Igp, il baby frutto Nergi, le farine e i pani in mostra all’Atelier dell’Arte Bianca, curato da Petra e quelli venduti dai Maestri del Gusto di Torino (macellai, pescherie, pastifici, produttori di vermouth, enotecari, cioccolatai, gelaterie).
Bene, lasciamo stare per un momento il cibo che fa bene, per sottolineare la presenza di 300
espositori di gastronomia da tutta Italia, questi spesso vere eccellenze: piccoli e meno piccoli produttori, come la pasticceria Fiasconaro di Palermo, il prosciuttificio Marco d’Oggiono e molti altri che i nostri eroi, grazie alla capillare disamina anno dopo anno e da cinque lustri del panorama produttivo italiano (riversato nei volumi de Il Golosario), hanno potuto selezionare con attenzione e competenza.
Mele rosse di Cuneo |
Capitolo cacio. Quest’anno è affidato all’organizzazione di FormaggItalia, Salone dei formaggi artigianali, che avrà un suo spazio all’interno di Golosaria e che presenterà una sessantina di produttori, proporrà la tematica del latte (e quindi dell’alimentazione a monte) come fattore distintivo dei caci e organizzerà show cooking in collaborazione con due consorzi, quello del Valtellina Casera e Bitto e quello del Montasio. Lo stesso argomento sarà al centro di un concorso,“Formaggi di classe”, basato sugli studi del prof. Rubino di Anfosc, l’Associazione nazionale dal poetico nome di “formaggi sotto il cielo”. Nel bistrot delle Latterie Inalpi sarà interessante vedere all’opera uno chef stellato come Gian Piero Vivalda dell’Antica corona reale di Cervere (Cuneo), con i prodotti della latteria.
Area Wine. Domenica 28 vengono premiati i Top Hundred, scelti fra le 100 cantine italiane presenti e viene presentato un nuovo libro di Gatti-Massobrio, Vino Assaggi memorabili di quel giorno e di quell’ora. Lungo i 365 giorni dell’anno,uno dei due autori sceglie un vino raccontandone la storia e il contesto, mentre l’altro, a contraltare (?) ne propone in breve un secondo (Ed. Comunica-Cairo, 383 pagine, 16,90 €).
Uva Baratuciat |
E assaggi memorabili si spera di poter fare anche dal vivo, con i Wine tasting dei vini dei consorzi della Barbera d’Asti e del Monferrato, dell’Asti, dei vini della Valcalepio e di alcune novità (o stranezze?) come un vino prodotte da uve di tre terroir diversi (Chianti, Maremma e Sardegna) in anfora (progetto DCasadei); come il recuperato vitigno Bellone nel vino di Sanvitis, fino al raro vino e vitigno monferrino dalla strano appellativo di Baratuciat (un’uva bianca originaria della Val di Susa): il nome deriverebbe dalla forma allungata dell’acino, associata popolarmente alla forma degli escrementi del gatto (in dialetto ciàt).
Che più? Spazio alla noble art della mixology (il pugilato è in declino): gin di montagna, grappe friulane, Nio cocktail (già miscelati e pronti da agitare e versare…mah), presentazione dell’ennesimo libro per farsi i drink a casa (Bartender a casa tua, di Alessandro Ricci, Ed. Cairo Comunica). E poi, non poco altro, fra cui l’Oleoteca Regionale di Promo Riviera Ligure e il paniere di specialità regionali della regione Lombardia.
* Golosaria Milano 2018, 27-29 ottobre. A MiCo – Milano Congressi, Gate 3, viale Eginardo ang. via Colleoni. Orari: sab. 27, 12-22; dom. 28, 10-20; lun. 29, 10-17, tel. 0131.261670, www.golosaria.it. Ingresso: 10 € al giorno (on line 8 €). Gratis per soci Club Papillon, Ais Lombardia e under 10. Ridotto per abbonati Trenord (7 €).
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