lunedì 24 novembre 2014

Abbiategusto ad Abbiategrasso: Gorgonzola e cultura


Una veduta del Naviglio Grande ad Abbiategrasso: lungo l'alzaia sorge Palazzo Stampa Cittadini,
una delle sedi della manifestazione Abbiategusto
Dove esercitare il senso del gusto nel weekend del 28-30 novembre? Per i lombardi almeno, la risposta è facile: ad Abbiategrasso, Città Slow (www.cittaslow.org), 20 km a sud di Milano. Ha qui luogo la 15a Rassegna Enogastronomica Nazionale (un po’ di pompa ci vuole, perbacco): Abbiategusto.
Gioco di parole semplice, ma veritiero.
Gli organizzatori, da quest’anno hanno voluto dare un’impronta maggiormente qualitativa a una kermesse che spazia dalla polenta e Gorgonzola distribuita dagli alpini, alle bancarelle sparse lungo il
Il centro cittadino
centro cittadino con la vendita di prodotti enogastronomici di tutta Italia.
Un centinaio gli espositori, fra cui 20 siciliani guidati dallo chef Angelo Franzò, che coordinerà la gestione dello street food siculo. E ci sarà pure una rappresentanza scozzese, che proporrà degustazioni di salmone e scotch whisky accompagnate da suonatori di cornamuse in kilt (vietato guardare sotto il corto e spesso gonnellino maschile).

Dall’Emilia, arriva Massimo Spigaroli con una parte della sua squadra, pardon della sua corte, appunto l’Antica Corte Pallavicina, ristorante, trattoria (Cavallino Bianco), relais, resort, ma soprattutto produzioni pregiate di culatelli che finiscono sulla tavola del colto (purché provvisto di pecunia) e dell’inclita, come l’eterno principe Carlo d’Inghilterra. Ma ci saranno anche molti bravi produttori
lombardi, a cominciare dall’abbiatense Arioli, produttore veramente artigianale di Gorgonzola in quel di Ozzero, a 4 km dal capoluogo (e Abbiategrasso si vanta di esserne la “vera” patria), che lo produce con il latte di tre fattorie locali nelle classiche versioni, naturale (piccante) o dolce (più cremoso).
Location. Il Quartiere Fiera, con un apposito ristorante di cucina lombarda, per l’offerta commerciale. Il Castello Visconteo, che ospita l’Enoteca, per degustazioni, piatti gourmand e spettacoli. E il quattrocentesco Convento dell’Annunciata, uno dei capolavori architettonici della città, per le proposte culturali e artistiche, sempre ispirate al cibo e alla storia. Un percorso che svaria tra degustazioni, immagini e racconti è la mostra-evento Mangiarecongliocchi. Su prenotazione si potrà partecipare ai laboratori del gusto: sul Parmigiano, sul Whisky, sui sigari.  E la sera del 30, sempre previa prenotazione, cena di gala di beneficenza.
Qualche suggestione, spigolando qua e là dal programma (tutto su www.abbiategusto.it , comprese le indicazioni degli eventi gratuiti e a pagamento; prenotazione laboratori e cena di gala: tel. 348.8111745). Venerdì 28, dalle 18 alle 23, Cocktail Abbiategusto, concorso tra barman per la creazione di un nuovo drink (Locale 21, Barc Castello, Piper Cafe, Bik Bar, Bar Caleido; ingresso 10 €). Al Castello Visconteo. Sempre al castello, Giro d’Italia delle Bollicine, abbinate a crudo, crusdi e crudità della macelleria Sozzani (domenica 30, dalle 10 alle 20; ingresso 15 €).
Al Convento dell’Annunciata. “La cucina delle favole”, spettacolo teatrale, alle h 16 di sabato 29; Cena di solidarietà “Tutti insieme a regalare sorrisi”, domenica 30 h 20 (ingresso 30 €).
A Palazzo Stampa, fra l’altro: fino a domenica 30, orario 15-18, “Coloresapore”, un arcobaleno nel piatto, mostra di lavori calcografici di Adriana Contarini.
Infine, qualche indicazioni sui menu di alcuni ristoranti, fino al 30 novembre (salva diversa indicazione).
Agostino Campari
Agostino Campari (www.agostinocampari.com): Cotechino, sanguinaccio e bondeana con la nostra “giardiniera”, cassoeula con polenta, semifreddo al moscato con salsa al pistacchio. 30 €, vino escluso.
Trattoria di Coronate (a Cascina Coronate di Morimondo, www.trattoriadicoronate.it ): Speck di petto d’anatra stagionati su insalatina di mele e noci, lasagne di pasta fresca al sugo d’anatra, anatra
Trattoria Cantagrilla (www.myristorantetrattoria.it): Antipasto della casa, risotto con le rane, frittata con le rane, rane fritte, dolce della casa. 35 €, vino compreso. Solo il 29.
Osteria Antico Oleificio (www.osteriaoleificio.it ): Crostini con luganega nostrana, mondeghili in salsa croatina, oss buss di tac­chino con risotto giallo, barbajada con pan de mej. (25-29 novembre). 23 €, vino escluso.

Infine infine, lust but not least: non perdetevi una piccola immersione culturale nel nostro passato, da effettuarsi al Museo agricolo Angelo Masperi di Albairate (4,5 km da Abbiategrasso, ingresso 2 €, purtroppo aperto solo la prima e terza domenica di ogni mese, dalle 14 alle 18,30, www.comune.albairate.mi.it, cliccare su Il territorio e poi su Museo Agricolo). 
È un gioiello di museo
contadino, con gli spettacolari trattori degli anni Trenta e Quaranta, gli strumenti agricoli, le ricostruzioni delle stalle, della casa contadina, dei “lavori”, dal casaro allo stagnino, dall’allevamento del bestiame alle mondine.

giovedì 13 novembre 2014

Campari e i calendari: il 2015 con Eva Green e i "suoi" cocktail, dal Boulevardier alla Rosa bianca


Eva Green, protagonista del Calendario Campari 2015, nel backstage (foto di Francesco Pizzo)


La musa è Eva Green, attrice hollywoodiana e modella, parigina, figlia della mitica Marlène Jobert, attrice francese nota soprattutto negli anni Sessanta e Settanta.
Il calendario è quello della Campari, 2015. Il tema: Mythology Mixology, dodici cocktail classici, legati al famoso bitter milanese.
Non c’è molto altro da dire, se una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, un calendario è un calendario è un calendario…con tutte le sue connotazioni e suggestioni.


Febbraio
Aprile
Vediamo come si esprimono la protagonista (fotografata da Julia Fullerton-Batten) e i “suoi” cocktail, tutti rigorosamente in rosso. Ho scelto, fra 13 (12 mesi più la copertina), le immagini e i cocktail (non necessariamente abbinati alle foto selezionate) che mi piacciono di più.



Marzo
Ottobre

Giugno





















Ed ecco tre cocktail, raccontati dalla Campari, con qualche mia annotazione. Ogni oncia (oz) equivale a circa 3 cl.


Parigi, 1927. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti a causa del Proibizionismo, il leggendario barista Harry McElhone utilizzò il suo liquore più contestato, il bourbon, per creare questo drink. Secondo alcuni deve il suo nome al primo dei suoi numerosi estimatori, l’editore della rivista The Boulevardier.

THE BOULEVARDIER
-        2 parti (1 oz) Campari
-        2 parti (1 oz) Vermouth rosso (Campari consiglia Cinzano 1757)
-        3 parti (1, ½ oz) Bourbon Whiskey (Campari consiglia Wild Turkey)  
Mettete gli ingredienti con cubetti di ghiaccio in un mixing-glass, mescolate bene e colate in coppa, guarnendo con scorzetta d'arancia.



Qui sotto, il mitico libretto di cocktail e la spilletta IBF (international bar
flies) degli adepti (quorum ego) del New York Harry's Bar di Parigi,
fondato appunto da Harry McElhone, in rue Daunou 5 (SANK ROO
DOE NOO, per un inglese che non sa pronunciare il francese...)






Milano, 1972. A un barista del Bar Basso fu chiesto di preparare un Negroni, ma utilizzò lo spumante al posto del gin, un errore che ebbe un enorme successo. (Ma forse non fu un errore quanto uno "sbaglio" voluto dal patron e barman Mirko Stocchetto, che finse l'errore per vedere la prima reazione del cliente, ndr).

NEGRONI SBAGLIATO
-        1 parte (1 oz) Campari
-        1 parte (1 oz) Vermouth rosso (Campari consiglia Cinzano Rosso / Cinzano 1757) 
-        1 parte (1 oz) spumante (Campari consiglia Cinzano Pinot Chardonnay)
Mettete in una grande coppa cubetti di ghiaccio, versate gli ingredienti in successione e completate con fetta d'arancia. 



Torino, 1931. Si narra che questo drink debba il suo nome a uno dei suoi ingredienti originari, un liquore aromatizzato alla rosa bianca, e che sia stato creato in un ristorante dove erano soliti riunirsi i membri del movimento futurista. La leggenda narra che fu creato da Angelo Giachino, proprietario del ristorante futurista Taverna del Santopalato, che fu rinominato Taverna d'Alluminio e vide nascere molte idee futuriste. Il ristorante fu inaugurato a Torino, una scelta mirata: la città, infatti, divenne la culla del Rinascimento gastronomico agli albori del Regno d’Italia. 


ROSA BIANCA

-       2 parti (1 oz) Campari
-       2 parti (1 oz) liquore alla rosa
-       3 parti (1, ½ oz) succo d’arancia 
-       3/4 gocce di anice
        Shakerate tutti gli ingredienti con il ghiaccio e filtrate quindi in una coppetta da cocktail ghiacciata. Guarnite con l’anice


E gli altri cocktail del Calendario? Eccoli: Negroni, Campari & seltz, Mi-To (MIlano-Torino), Campari Orange, Americano, Sputnik, Old Pal, Campari Orange Passion, Campari shakerato.
Ce n'è per tutto l'anno.