venerdì 24 luglio 2020

È rinata la Nas-cëtta del Comune di Novello. A 10 anni dallo storico riconoscimento territoriale il "Barolo bianco" ha un grande avvenire davanti a sé

Le vigne di Novello, vicino ad Alba, culla del vigneto e del vino bianco Nas-cëtta
Elena Penna e Luca Currado, noti barolisti alla guida della cantina Vietti a Castiglione Falletto, il loro “barolo bianco” sono andati a cercarselo non in Langa ma sulle colline del Tortonese. Sostengono che il Timorasso sia una delle non molte varietà di uva bianca che danno un vino potenzialmente longevo (e in effetti Walter Massa lo ha dimostrato), capace di confrontarsi con blasonate bottiglie francesi come quelle della Loira o del Jura.
Così, qualche anno fa, hanno comprato terreni e vigneti vicino a quelli di Massa e ora sono sul mercato col Derthona Timorasso 2018. Eppure, forse, con tutto il rispetto che si deve alla rinascita del Timorasso, grande bianco piemontese che qualche volta si avvicina alle vette del Riesling della Mosella, il “barolo bianco” ce lo si poteva cercare in casa, cioè nelle Langhe.
A un quarto d’ora d’auto da Castiglione Falletto, il paese di Novello, 984 anime, confini con Barolo e Monforte, vive di vino, prodotte dalle sue vigne di uve Nebbiolo da Barolo, Dolcetto, Barbera. E da uno strano vitigno bianco, ignoto ai più, almeno fino a pochi anni fa, dal nome singolare e dalla grafia contraddittoria: Nas-cëtta o Anas-cëtta o Nascetta. Come vedremo, contravvenendo (forse) alle regole dell’Associazione produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello, vi è anche chi usa in etichetta addirittura due grafie. Elvio Cogno scrive: Langhe Doc Nascetta (e dovrebbe scrivere Nas- cëtta) del Comune di Novello e poi aggiunge, più in grande la dizione Anas-cëtta. Chiaro che tutto ciò porta un po’ di confusione nel consumatore ignaro.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Oggi si distinguono due vini in uno stessa disciplinare della Doc Langhe: la Nascetta o Nas-cëtta (nome originario dialettale) e la Nas-cëtta (o Anas-cëtta) del Comune di Novello, culla del vitigno. La differenza non è solo lessicale. Nella prima denominazione oltre alla Nas-cëtta possono essere utilizzati altri vitigni fino a un massimo del 15%. Quella della sottozona di Novello dev’essere invece al 100% Nas-cëtta e garantire pure un invecchiamento minimo di 5 mesi. Il passito di Novello della medesima uva (tipologia rara, al momento) richiede poi un invecchiamento obbligatorio raddoppiato. Inoltre nella denominazione più ristretta, le rese per ettaro dell’uva scendono da 100 a 90 quintali.
Le origini della Nas-cëtta, vitigno semiaromatico, non sono note. Si sono fatte varie ipotesi. Per 
Un grappolo di Nas-cëtta
esempio, che sia parente del Nasco sardo oppure del Vermentino (congetture poi smentite). Si sono trovate similitudini con la Favorita (bianco) e persino col Nebbiolo (rosso), da cui anche la suggestiva supposizione che, trattandosi di un bianco che matura bene, a certe condizioni, potesse aspirare alla “qualifica” di Barolo bianco.
Comunque le tappe della vita sociale della Nas-cëtta si possono riassumere in poche date. Nel 1877 in uno suo saggio ampelografico Giuseppe dei Conti di Rovasenda la definisce “un’uva delicatissima che dà vino squisito”. Nel 1883 Lorenzo Fantini nella sua Monografia agraria sul circondario di Alba parla della “Anascetta, vitigno che produce uva molto fine…coltivata in buona quantità sul territorio di Novello, ove frutta egregiamente bene”. Poi, nei decenni successivi, il buio. L’avvento del Nebbiolo da Barolo ne marginalizza la presenza fin quasi all’estinzione, con la sopravvivenza di rari e piccoli vigneti (il più antico esistente, il Pasinot, è datato 1948 e appartiene oggi all’azienda Le Strette). 
Verso la fine degli anni Ottanta del Novecento partono i primi studi, gli assaggi di vecchie bottiglie, la riscoperta delle potenzialità del vino. Tanto che nel 1994 Elvio Cogno lancia la prima etichetta di Nascetta sul mercato, seguito successivamente da Le Strette. Nel 2001 c’è l’iscrizione del vitigno nel registro nazionale delle varietà di viti, un anno dopo il vino entra a far parte della Doc Langhe. Ma è solo nel 2010 che viene riconosciuta la specificità della denominazione del suo paese d’origine, con la dizione di Langhe Nas-cëtta del Comune di Novello. Nel 2014 nasce l’Associazione produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello. Per il mese di giugno del 2021 l’Associazione (composta ora da 11 produttori, ma in aumento, e che si pone come obbiettivo la (ri)scoperta della Nas-cëtta e del suo territorio), promuove una due giorni di visite alle cantine aperte dei vignaioli, di degustazioni del vino e delle altre eccellenze del territorio di Novello, intitolata Nas-cëttaland.  I festeggiamenti e la promozione devono svolgersi quest’anno, decennale della Doc dedicata al territorio, ma si è dovuto rimandare a causa dell’epidemia. In compenso, in questo mese di luglio 2020, si è svolta un incontro on-line, ma con degustazione vera, dedicati a giornalisti ed esperti del settore, che ha messo in luce le sfaccettature di questo bianco sorprendente. 

Si è trattato ovviamente di bottiglie tutte della Doc Langhe Nas-cëtta del Comune di Novello, dei produttori aderenti all’Associazione. Ecco un po’ di storia e i risultati dell’assaggio. Confortanti. E in qualche caso esaltanti.
Gli 11vignaioli dell'Associazione produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello.




ArnaldoRivera 2018. AR è sostanzialmente una linea della cooperativa Terre del Barolo. Affinamento sui lieviti per 8 mesi in tini d’acciaio. Colore giallo paglierino; al naso, note minerali, sentori di agrumi, fiori d'acacia e rosmarino; in bocca, sapido, fresco, lungo, infine minerale (idrocarburi). Prezzo: 13,50 € la bottiglia.
Terre del Barolo-Arnaldo Rivera, via Alba-Barolo 8, Castiglione Falletto (Cuneo), tel. 0173.262053,  terredelbarolo.comarnaldorivera.com

Belmonda 2018. L’uva proviene dalla vigna Belmonda, da cui il nome del vino, celato in un cartoncino appeso al collo della bottiglia. Macerazione e fermentazione per circa 2 settimane, poi maturazione sui lieviti per 9 mesi. Colore paglierino vivace, profumo delicato, si riconoscono agrumi, mela, mango, camomilla. In bocca, buona acidità, sapido ma armonico, di una certa lunghezza.
Prezzo: 11 € la bottiglia. Cascina Gavetta, loc. Pallaretta 3, Novello (Cuneo), tel. 333.9532419, cascinagavetta@libero.it   


Anas-cetta 2018.  La cantina si trova sul Bricco Ravera, circondata dai vigneti. Elvio Cogno e il genero Valter Fissore sono stati i primi promotori della “nuova” Nas-cëtta.  Il vino matura in acciaio per 3 mesi e si affina per altri 3 mesi circa in bottiglia (l’annata 2019 invece è stata fatta maturare per un terzo in botti grandi di rovere). Colore paglierino brillante; al naso, frutta esotica, agrumi; in bocca, fine e anche sapido, con note minerali, di miele d’acacia e salvia. Prezzo: 18 € la bottiglia. Elvio Cogno, loc. Ravera 2, Novello (Cuneo), tel. 0173.744006, elviocogno.com .




La Pergola 2018.  L’azienda agricola è stata fondata alla fine degli anni Settanta da Sergio Taricco, e dal 2009 affidata al figlio Marco. L’uva, una volta raccolta, viene sottoposta a un processo di criomacerazione per circa 2 giorni, quindi il mosto fermenta in autoclave per un paio di settimane; il vino viene affinato in acciaio per circa 6 mesi e infine in bottiglia per altri 2. Il colore è il tradizionale giallo paglierino, il profumo richiama i fiori d’acacia e di sambuco, e il gelsomino; in bocca, acidulo, sapido, di un certo corpo, con lungo finale. 
Prezzo: 9,50 € la bottiglia. Az. Agr. La Pergola, Borgo Piano 3/A, Novello (Cuneo), tel. 0173.77518, lapergolanovello.it 

Pasinot 2018. Pasinot è un cru particolare del territorio, una collina su cui affonda le radici la vigna più antica ancora in produzione, piantata nel 1948. I fratelli Mauro e Savio Daniele conducono la loro cantina dal 1997. Il Pasinot matura in acciaio per un anno e si affina in bottiglia per altri 6 mesi. Il colore è paglierino carico tendente all’oro; al naso, bouquet fiorito, un tocco di miele, mandarino e papaya; in bocca, strutturato, fresco e sapido, minerale, di grande personalità. Prezzo: 19 € la bottiglia.
Az. Agr. Le Strette, via Le Strette 1/F, Novello (Cuneo), tel. 0173.744002, lestrette.com.




Stra 2018. L’uva viene coltivata alla Pallaretta, sottozona storica di Novello. Dopo una macerazione di 3 giorni con le bucce e la torchiatura, la fermentazione ha luogo in vasche inox per circa 2 settimane. Il colore è paglierino con qualche lampo dorato; al naso i classici profumi di acacia e fiori di campo, agrumi e miele. In bocca, sapido con una certa mineralità, ma anche con sentori di erbe mediterranee, in particolare rosmarino.  
Prezzo: 11 € la bottiglia.
Az. Agr. Stra, loc. Ciocchini 5, Novello (Cuneo), tel. 0173.731214, aziendaagricolastra.it.



Giuana 2018. Fermentazione a 18° per 8-10 giorni grazie a lieviti selezionati e successivo affinamento sui lieviti in acciaio per 6 mesi, con rimescolamenti periodici. Il colore è giallo paglierino con sfumature verdi, al naso si riconoscono fiori bianchi, albicocca, pesca e pompelmo. In bocca, sapido, equilibrato, fresco e preciso. Prezzo: 10 € la bottiglia.
Az. Agr. Vietto, loc. Panerole 16, Novello (Cuneo), tel. 0173.731379, vietto.it .




Luca Marenco 2018. La fermentazione dura circa 15 giorni in vasche inox coibentate, poi il vino viene sottoposto a battonage periodici per circa 4 mesi.  Dopo 2 o 3 settimane di stabilizzazione, viene imbottigliato e si affina nel vetro ancora per quasi 4 mesi. Colore giallo paglierino intenso, al naso spiccano sentori esotici e agrumati; in bocca, fresco, sapido con sentori di erbe mediterranee e una certa mineralità non disgiunta da sentori mielati. Prezzo: 14 € la bottiglia.
Az. Agr. di Luca Marenco, loc. Bergera 2b, Barolo (Cuneo), tel. 339.5852909, lucamarenco.it





Marengo Mauro 2019. Dopo la cernita manuale dei grappoli, questi vengono pressati, fatti macerare brevemente in acciaio a temperatura controllata e poi fermentati a bassa temperatura, quindi il vino si affina sulle fecce fini per almeno 5 mesi. Il colore è giallo paglierino classico, al naso pesca, pera, ma anche timo e aghi di pino e poi fieno. In bocca, sapido, richiama i sentori olfattivi e ve ne aggiunge di esotici (mango), di menta e di pompelmo. Buona struttura e sapidità. Prezzo: 12 € la bottiglia. 
Az. Vitivin. Marengo Mauro, loc. San Grato 1, Novello (Cuneo), tel. 389.8874628, marengomaurovini.com .




Casa Baricalino 2018. Piccola cantina con pochi ettari di vigneto, alla seconda produzione di Nas-cëtta con il 2018. La vinificazione avviene in vasche d’acciaio per pochi giorni, con successiva maturazione e affinamento in barrique per circa 12 settimane. Colore giallo paglierino, al naso fiori d’arancio, cedro e felce. In bocca, fresco, sapido con un certo apporto morbido riequilibratore. Prezzo: 14 € la bottiglia.
Poderi Langa e Roero, loc. Baricalino 7, Novello (Cuneo), tel. 338.3929138, casabaricalino.com  (in costruzione).


Sansilvestro 2018. Cantina storica della famiglia Sartirano, che aveva sede a Narzole; dal 2006 è stata spostata a Novello, sul confine con Barolo. L’uva Nas-cëtta viene coltivata su appezzamenti posizionati a partire dalle rive del lago Ghercina. Dopo la vendemmia, viene fermentata in tini d’acciaio e matura sulle fecce nobili per 5 mesi. Colore giallo abbastanza intenso; profumi di agrumi e fiori d’acacia con vari sentori vegetali; in bocca, fresco e sapido, ben equilibrato, con interessanti note minerali.
Prezzo: 11 € la bottiglia. Cantine San Silvestro, via Ciocchini 7, Novello (Cuneo), tel. 0173.731136, sansilvestrovini.com .




InfoAssociazione produttori di Nas-cëtta del Comune di Novello, piazza Marconi 1, Novello (Cuneo),  nascetta dinovello.com, tel. 335.8022473 (del presidente Valter Fissore). 
Cantina comunale di Novello-Wine shop (foto a fianco), via Roma 8 A, tel. 333.8727760 (orari: lun-ven. 10-12, 15-18; sab. e dom. 10-13, 15-19).

giovedì 9 luglio 2020

Rosa è una rosa è una rosa è una rosa...Ma anche un vino, non più un "non-vino" né bianco né rosso. Ecco quattro grandi Rosati, dal Garda alla Vittoria


Garda, Oltrepò, Maremma, Sicilia. Da nord a sud lungo lo stivale per scovare i quattro moschettieri del Rosato. È vero che secondo il titolo del famoso romanzo di Dumas erano tre, ma poi D’Artagnan fu promosso e fecero poker. Nessuno appartiene alla zone più note di produzione, come il Salento e l’Abruzzo (col suo Cerasuolo), o alle vecchie èlite, come il Lagrein Kretzer altoatesino. Ma sono appunto come i cadetti di Guascogna: in procinto di diventare famosi moschettieri. S’intreccino dunque i bicchieri nella disfida del Rosé.

La perla del lago di Garda è indiscutibilmente il bianco Lugana. Famiglia Olivini ne produce quattro versioni, quella “base”, il cru Demesse vecchie, il Diciannove marzo metodo classico pas dosé e il passito Con dolcezza. Ma anche il rosato sulle ondulate colline moreniche dell’anfiteatro gardesano trova uve per il suo colore brillante. Famiglia Olivini non è solo il marchio della cantina, è veramente una bella e grande famiglia, che ha iniziato esattamente 50 anni fa a produrre vino con il capostipite Giuseppe, titolare di un’acciaieria nel Bresciano. Nel 1999 nonno Giuseppe lascia la conduzione dell'azienda vinicola direttamente ai nipoti Giorgio, Giordana e Giovanni, oggi direttore della cantina, pur coadiuvati dai genitori Graziella e Giulio. La cantina un anno fa è stata completamente rifatta, inserendola armonicamente nel paesaggio delle vigne e delle alture che circondano la cascina residenziale. Qui si pratica quella che gli Olivini definiscono Agricoltura Ragionata (marchio registrato), grazie alla quale si rinuncia alle pratiche più invasive nella coltivazione della vite e nella parte enologica, mutuando anche alcune tecniche dalle esperienze biologiche (per saperne di più:  https://shop.famigliaolivini.com/pages/agricoltura-ragionata ).          
Riviera del Garda Classico Chiaretto Doc 2019. È frutto di un uvaggio in cui prevale l’uva Groppello (60%), autoctona della zona, unita a Marzemino (20%), Barbera e Sangiovese (ciascuna per il 10%); vengono raccolte manualmente in cassette nell'ultima decade di settembre. La macerazione per estrarre il colore e altri elementi dura circa 10 ore e ha luogo separatamente per il Marzemino. Poi si svinano e si assemblano i due gruppi di vino in un unicum, che sosta nei tini d'acciaio sino alla fine del gennaio successivo allavendemmia, per essere quindi imbottigliato e affinarsi ancora qualche settimana.
Nel bicchiere, un bel colore rosato vivido, mentre al naso si colgono delicati profumi di pesca e di rosa; in bocca è fresco, elegante, abbastanza sapido con leggero finale ammandorlato. Abbinamenti: alborelle fritte, tagliatelle al coregone, gamberoni al gratin, scaloppina al Chiaretto. Abbinamento elettivo: zuppetta di pesce del Garda.
Prezzo: 8,50 € la bottiglia.
Garda Rosé brut 2016 Doc. Un metodo classico, che ha alla base le stesse uve del rosato fermo, ma in percentuali diverse: 80% il Groppello, 20% le altre. Gli acini vengono direttamente pressati, senza sosta prefermentativa;  la seconda fermentazione per la presa di spuma avviene poi in bottiglia dove lo spumante matura per circa tre anni. La sboccatura è manuale, à la volée (come una volta), con l’aggiunta di una liqueur d'expédition che non prevede brandy o alcol ma solo un dosaggio contenuto di zucchero per ottenere un brut che dà spazio più alla sapidità che alla "dolcezza".
Il colore è rosa tenue, le bollicine fini; i profumi spaziano tra la fragola, il lampone e la rosa; in bocca risulta fresco e fruttato, spumeggiante, con tenui sentori di mandorla dolce. Abbinamenti: eccellente come aperitivo con stuzzichini del lago; torte salate, risotto con barbabietola e trota, rombo gratinato alle erbe aromatiche, gamberi al cartoccio. Prezzo: 15 € la bottiglia.
InfoFamiglia Olivini, loc. Demesse Vecchie 2, San Martino della Battaglia, Desenzano del Garda (Brescia), tel. 030.9910268, www.famigliaolivini.com . Dove mangiare in zona: Dalie e fagioli, via Campagnola 45, Manerba del Garda (Brescia), tel. 0365.1903311, www.dalieefagioli.it . Prezzi: sui 40 €. Elegante come una dalia, schietta come un fagiolo la cucina di questo locale, secondo i patron Fabio Mazzolini e Antonella Varese. Piatti prevalentemente lacustri, come la tartare di coregone, i bigoli quadri con sarde di lago e il luccio alla gardesana, ma non mancano quelli terragni: quaglie spadellate, per esempio, o guancia di maiale.

Specialisti del Pinot nero. E per di più secondi importatori delle barbatelle borgognone (primi gli altoatesini nel 1838) alla metà dell’Ottocento e quindi primi produttori italiani di uno spumante metodo classico. Questo fu creato nel 1865 dal conte Augusto Giorgi di Vistarino e da Carlo Gancia.
Oggi la Società agricola Conte Vistarino a Rocca de' Giorgi, in Oltrepò pavese, sotto la mano vellutata e ferrea di Ottavia Giorgi di Vistarino, che ha inaugurato la nuova cantina nel 2017, rinnovate le attrezzature e la produzione vinicola, presenta una gamma di vini incentrata sul vitigno Pinot nero (nelle varie espressioni clonali più adatte agli spumanti o ai vini fermi), ma che svaria anche su altri vitigni rossi tipici oltrepadani e su alcuni bianchi, Riesling renano in testa.
Ma qui ce ne occupiamo per un vino solo apparentemente minore, rispetto agli altri. Il rosato.
Base - c’era da dubitarne? - l’uva Pinot nero vinificata appunto in rosa. Ottavia Giorgi l’ha voluto
dedicare alla figlia di 3 anni, dandole il suo nome. I vigneti allignano su terreni calcareo-argillosi, esposti a ovest e sud-ovest, a un’altitudine variabile fra i 350 e i 550 metri. L’uva si vendemmia solitamente nella prima decade di settembre, con una resa di non più di 70 q.li per ettaro. Le cassettine da 20 kg con il loro prezioso raccolto vengono depositate in celle frigorifere a 10° per una notte. Dopo di che l’uva viene macerata per poche ore onde estrarre dalle bucce le sostanze coloranti. Il mosto fiore fermenta quindi a basse temperature in contenitori d’acciaio, dove rimane ad affinarsi sulle fecce fini per quasi quattro mesi, prima dell’imbottigliamento. 
Il Maria Novella Oltrepò pavese Doc rosato 2019 si presenta agli occhi di un accattivante colore rosa-buccia di cipolla, con profumi delicati di pesca, susina e melagrana. In bocca è fresco, fruttato, spensierato eppur sapido, di immediata gradevolezza. Abbinamenti: risotto al salmone, tagliolini con zucchine e gamberetti, calamari in umido. Abbinamento elettivo: coppa del Tizzo (prodotta dall’omonima azienda norcina a Torrazza Coste).
Prezzo: 9,50 € la bottiglia.
100% Pinot nero anche il Saignée della Rocca, Oltrepò pavese metodo classico rosato brut Docg, che matura 30 mesi sui lieviti.  Ritorna il colore rosa buccia di cipolla del Maria Novella, con qualche riflesso ramato in più, dovuto alla maturazione più prolungata; bollicine fini, persistenti. Al naso risulta fragrante, con bei sentori floreali e speziati. In bocca, secco e fragrante, pieno, con richiami fruttati (ribes) e un velluto ammantante.
Abbinamenti: bucatini con sugo di cozze e pomodorini, tonno in crosta di mandorle, rane in umido.
Prezzo: 21 € la bottiglia
Info. Conte Vistarino, fraz. Scorzoletta 82/84, Pietra de’ Giorgi (Pavia), tel.  0385.85117, www.contevistarino.it . Si possono degustare (e acquistare) i vini dell’azienda anche presso l’Enoteca interna, con terrazza, abbinati a una selezione dei formaggi di capra de Il Boscasso (14 €), dei salumi de Il Tizzo (11 €) o alla selezione completa di ambedue (23 €). Dove mangiare in zonaLa verde sosta, fraz. Crocetta 3, Montecalvo Versiggia (Pavia), tel. 0385.99734,  www.laverdesosta.it . Prezzi: da 39 €. Alcune proposte: ravioli con patate e salsiccia e semi di papavero, ganascino di manzo al Buttafuoco con patate dorate, fritto di merluzzo con verdure pastellate.

Fresco e asciutto, spira da nord-ovest sulla parte centrale della Maremma grossetana, avvolge i vigneti e ne asciuga l’umidità, evitando l’uso di molti trattamenti antiparassitari. Se ne giovano tutti i grappoli della Fattoria Mantellassi, che nascono sui filari in saliscendi delle colline di Magliano in Toscana. Qui, in località Banditaccia, i fratelli Aleardo e Giuseppe Mantellassi “viticoltori dal 1960”, selezionano le migliori uve di Sangiovese, Alicante, Ciliegiolo e Cabernet sauvignon, da cui ricavano cinque tipologie di Morellino di Scansano, un Sangiovese, un Cabernet sauvignon e un Alicante tutti in purezza e due vini Ciliegiolo al 100%. È proprio a questi ultimi che i Mantellassi hanno voluto dare il nome di quel vento del nord, così benefico per i grappoli: Maestrale. Ci sono dunque un Maestrale Rosso, che deriva da viti che crescono su terreni tufaceo-calcarei, con una resa di 80 q.li per ettaro; e un Maestrale Rosato, con rese addirittura più basse (60 q.li), perché le uve-base vanno scelte con grande accuratezza, qua e là per i vigneti, “dove si risconta maggiore freschezza”, spiega Aleardo Mantellassi, “e quindi maggiore possibilità di ricavare profumi. La minore resa per ettaro è dovuta all’esigenza di una maggiore selezione: per estrarre i migliori sentori dalle bucce, che vengono pressate più sofficemente del rosso, per ottenere appunto un colore rosa, bisogna procedere così”.
Vediamo allora le prerogative di questo rosato maremmano.
Maestrale Rosato, Maremma toscana Doc 2019. Da uve Ciliegiolo in purezza (una volta le si utilizzava solo come complemento del Sangiovese), che crescono sulle colline della Banditaccia, in terreni tufacei, calcarei e sciolti. Le uve vengono vinificate “in bianco”, con le bucce rosse a contatto con il mosto/vino per circa 6 ore; la fermentazione avviene a temperatura controllata. Poi il vino riposa in tini d’acciaio per circa 3 mesi, per essere quindi imbottigliato.
Nel bicchiere si presenta con un bel colore tra il cerasuolo e il salmone; al naso, sentori floreali, anche di rosa canina e fruttati, di fragoline di bosco. In bocca: fruttato, sapido, fresco e vivace, con qualche nota minerale.
Abbinamenti: salumi, carni bianche, cacciucco (la zuppa di pesce tipicamente toscana), orata di Orbetello in crosta. Abbinamento elettivo: spaghetti con arselle e pomodorini.
Prezzo: sui 9 € la bottiglia.
Info. Fattoria Mantellassi, loc. Banditaccia, Magliano in Toscana, tel. 0564.592037, www.fattoriamantellassi.itDove mangiare in zona: La Rosa dei Venti si trova a 15’ d’auto da Magliano, nella campagna maremmana (via Calabria 33, tel. 0564.870191, www.la-rosa-dei-venti.it ; sui 40 €). Cucina di terra e di mare: pesce crudo dell’Argentario, spaghetti alle vongole o arselle, rana pescatrice al forno, pesce del giorno all’acqua pazza. Per i carnivori, bistecca alla fiorentina.

Medaglia d’argento. Il Rosa di Santa Tresa 2019 l’ha appena conquistata nella categoria Still unoaked dry rosé (4g/l or lower) al concorso Rosé Global Masters 2020 di Londra. Si tratta di una categoria di rosati, secchi e non invecchiati in botti di legno, con un range di prezzo tra le 10 e le 15 sterline a bottiglia (11,11  e 16,67 € circa). Ma in Italia lo si trova in vendita anche a meno di 10 €. Si tratta di un vino biologico dell’Igp Terre Siciliane, prodotto a Vittoria (Ragusa) dall’azienda vitivinicola Santa Tresa. L’azienda agricola ha origini antiche, che risalgono a fine Seicento, ma è nel 2010 che le redini passano in mani…trentine, quelle dei fratelli Stefano e Marina Girelli, attivi nel mondo del vino, ma al Nord, da tre generazioni. I Girelli si sono avvicinati all’enologia siciliana con grande rispetto e a piccoli passi. L’azienda agricola è condotta in regime rigorosamente biologico su 50 ettari di un terreno rosso-sabbioso, costituito da un primo strato – appunto - di sabbia rossa profondo 50-60 cm, povero di argilla ma ricco di minerali, di buona permeabilità, che poggia su 1-2 metri di calcarenite, una roccia sedimentaria fragile, originata da depositi di limi e sabbie di antichi fondali marini. La calcarenite permette comunque alle radici di inoltrarsi al suo interno. Al di sotto, terreno “mosso”, un substrato argilloso che trattiene l’umidità e crea un’area di riserva idrica. 
L’allevamento delle viti viene condotto secondo i dettami dell’agricoltura biologica e dell’accortezza per ovviare agli inconvenienti delle calde estati siciliane. Ad esempio, sono state create condotte idriche per recuperare l’acqua piovana e preservare così le falde acquifere; viene poi praticata una potatura di precisione per ricavare zone d’ombra naturali e proteggere l’uva dall’eccessivo calore solare. 
In cantina vige il rispetto delle uve per preservarne le qualità naturali e l’uso di tecniche di vinificazione sia tradizionali (botti grandi di rovere di Slavonia e anche barrique di legno francese) sia più moderne, come i tini d’acciaio termocontrollati, il tutto senza uso di solfiti. Ecco così affinarsi in cantina vini tradizionali e innovativi. Fra i primi, il Ceresuolo di Vittoria, un potente e morbido rosso, unica Docg siciliana, da uve autoctone Frappato e Nero d’Avola, poi, sempre rossi, gli Igp Frappato (in purezza) e Avulisi, che significa abitante di Avola, appunto un Nero d’Avola in purezza. E, ancora, Insieme, altro Nero d’Avola targato Sicilia Doc. Non potevano mancare alcuni bianchi di vaglia, come il Grillo Viognier Rina Ianca e lo spumante brut Il Grillo.
Ma forse la vera sorpresa, nel degustare questi vini moderni e antichi allo stesso tempo, viene dai due rosati, uno fermo e l’altro spumante.
Il Rosa di Santa Tresa, Rosé Terre siciliane Igp 2019, è composto per il 50% da uve Frappato e per il resto da Nero d’Avola, vendemmiate rispettivamente nella prima metà di settembre e a fine mese. Appena raccolte vengono immesse in celle frigorifere per una notte onde abbassarne la temperatura a 8-6°, per essere poi diraspate e pigiate sofficemente. 
Ma come nasce il delicato colore del vino? Dalla macerazione sulle bucce nere, a freddo e in pressa pneumatica: 2 ore per il Nero d’Avola, 4 per il Frappato. I mosti rimangono in vasca per una notte a 10° in modo da eliminare le particelle solide; poi fermentano per 12 giorni a 17° di temperatura. I due vini vengono quindi riuniti in acciaio ove si affinano sulle fecce nobili per 3-4 mesi prima dell’imbottigliamento.
Il colore di Rosa è…rosa, rosa pallido con guizzi ramati. Un lieve profumo dello stesso fiore si unisce a quello della violetta e fanno da sottofondo alle prime sensazioni di piccoli frutti rossi. In bocca tornano le note fruttate, fragoline e lamponi, con un certo velluto ben sostenuto da una mineralità discreta quanto inaspettata.
Abbinamenti: piatti di pesce, carni bianche e verdure, purché non troppo salsati. Abbinamento elettivo: carpaccio di ricciola o di polpo.
Prezzo: 12 € la bottiglia. 
Notevole anche Il Frappato, brut biologico, il primo spumante rosé al 100% a base di quest’uva mai prodotto in Sicilia e dunque in Italia. La raccolta, la refrigerazione delle uve e le pratiche per ottenere il mosto limpido sono analoghe a quelle del Rosa. La fermentazione alcolica dura 8-10 giorni e si compie a circa 18°. Questo vino-base viene mantenuto a temperatura controllata fino a quando si decide di spumatizzarlo: la seconda fermentazione ha luogo in piccole autoclavi da 50 hl (quelle grandi possono contenere anche 1000 hl di vino), lentamente e a basse temperature per
mantenere la freschezza e il fruttato tipico dell’uva.
Nel bicchiere Il Frappato spumante rosé si presenta con un tenute colore rosa salmone e perlage abbastanza fine, anche persistente. Al naso, fragoline di bosco e note agrumate. In bocca, secco e morbido, armonioso, fruttato e fresco.
Abbinamenti: come aperitivo, con antipasti di pesce e crostacei. Abbinamento elettivo: nel Ragusano amano gustarlo sulla loro caratteristica mortadella d’asino, fatta con carne d’asino (55%) e di maiale, tagliata a cubetti di circa 2 cm.
Prezzo: 12 € la bottiglia.
Info. Santa Tresa, contrada Santa Teresa, Vittoria (Ragusa), tel. 0932.1846555, www.santatresa.com    Dove mangiare in zona: Fichera, via Napoli 124, Scoglitti, Vittoria (Ragusa), tel. 0932.980000, www.ristorantefichera.com . Trattoria familiare vicino al porto, specializzata nella cucina ittica.  Fra i piatti, assaggio misto (frutti di mare, scampi, fritturine…), pasta con alici e finocchietto, linguine con uova di triglia e seppia, pesce all’acqua pazza, fritto di paranza. Prezzi: da 35 €.