martedì 27 settembre 2016

Pacifico, buono e ora anche risparmioso il nuovo business lunch del ristorante peruviano più in di Milano

Quattro golosi assaggi della cucina peruviana di Jaime Pesaque nel business lunch del Pacifico di Milano

Il piatto è un pesante quadrato di marmo di Carrara, con quattro nicchie tonde. Al loro interno, le specialità della cucina peruviana di Jaime Pesaque, lo chef di Lima ormai noto nel mondo per la sua cucina evolutiva, che su una base di tradizione, innova continuamente, secondo stagione, ispirazione e nuove tecniche. È la nuova proposta di business lunch che dal 28 settembre sarà presente sulla carta del ristorante Pacifico di Milano a 25 €. Nelle quattro nicchie del piatto si potranno trovare porzioni di dim sum, raviolo di verdura d’ispirazione cinese (una cucina che si è positivamente contaminata in Perù con quella tradizionale); poi la causa, bocconcini di tonno crudo con patate schiacciate, una delle preparazioni più indovinate di Pesaque, che ha sapientemente alleggerito un piatto classico, molto buono ma un po’ pesante nella versione originale; il tiradito 200 miglia è invece a base di salmone crudo e latte di tigre (la famosa “marinata” peruviana a base di agrumi, cipolla rossa e aji – peperoncino piccante locale -, pepe e sale);  e infine il ceviche mixto, sempre pesce crudo come polpo, gamberi e capesante con il rocoto (sorta di peperoncino). Sono solo esempi, perché le porzioni possono essere diverse, visto che tutta la carta del Pacifico contempla molte varianti sotto le quattro voci basilari dim sum, ceviche, tiradito ed especiales. Così, mentre il prezzo medio a cena alla carta si aggira sui 60 € - bevande comprese – nel business lunch, che contempla anche una ciotola di riso carnaroli in stile sino-peruviano, acqua e caffè, si abbassa a 25 €. Si beve bene, con una buona scelta di vini italiani, oppure accompagnando il tutto da un cocktail Perù-style, come il famoso Pisco sour, magari leggermente modificato.
Il Mio Bar del Park Hyatt con i ceviche in scodella 
Il Perù del Pacifico sarà anche fino a metà novembre sul bancone del Mio Bar al Park Hyatt, (l’hotel 5 stelle in Galleria) con cinque diversi ceviche di Jaime Pesaque abbinati ad altrettanto cocktail a base di Pisco, proposti sia in coppa sia in bicchierini per shot drink. Buen provecho a todos! 
Ristorante Pacifico, via della Moscova 29 ang. via San Marco, Milano, tel. 02.87244737, wearpacifico.it.

lunedì 26 settembre 2016

Gerardo Cesari, dai 100 Filari del Lugana all'Amarone Bosan: in barca, in bike, al golf e in cantina


Boat & Wine: in motoscafo sul lago in vista dell'Isola di Garda e poi in cantina a provare i vini


Cosa non si fa per vendere un po’ di vino! L’importante però è farlo bene. Non solo puntando sulla qualità dei ”prodotti”, ma magari su tutto ciò che può stargli attorno: cultura, sport, ospitalità…Uno che l’ha capito e lo “fa” bene è Gerardo Cesari. Non è una persona vivente, lo è stata, creando l’azienda vinicola che porta il suo nome, nel 1936. Oggi la cantina è proprietà di una spa presieduta dal figlio Franco, nato nello stesso anno di fondazione della cantina.
La Gerardo Cesari produce oggi circa 1,6 milioni di bottiglie, fra cui spiccano un Amarone coi fiocchi come il Bosan e un sapido Lugana, il Cento filari. La loro qualità è testimoniata fra l’altro anche dai giudizi della critica enologica. Per esempio, la guida Bibenda della Fondazione italiana sommelier giudica i vini Cesari “di gran livello e spiccato pregio” o, come minimo, “di buon livello e particolare finezza”. Wine Spectator ha assegnato al Bosan Riserva 2006 92 punti e 90 alla Corvina Veronese Jèma 2010. Il riscontro della clientela non è da meno: grande successo sui mercati esteri (46 Paesi), che acquistano l'85% della produzione. Ma…bisogna sempre inventarsi qualcosa, qualcosa che faccia uscire il vino dalla torre d’avorio delle lodi degli esperti e lo ricolleghi al territorio, non solo al terroir (cosa che è già da decenni nel Dna della Cesari), ma alle sue forze vive, agli interessi più vasti delle persone per il tempo libero. Ecco quindi una serie di proposte, studiate dalla sezione Hospitality (info: hospitality@cesariverona.it).
Cavaion Veronese, sede della cantina, dista solo 5 km da Bardolino, sul Lago di Garda, meta turistica di fascino, dagli arredi urbani ben curati e patria del famoso vino.
Il pacchetto Boat &Wine prevede l’uso di un motoscafo della Go Sail (www.go-sail.it), con pilota, per una mezza giornata sull’acqua, partendo dal porticciolo di Bardolino (aperitivo a bordo con il Lugana) e una degustazione  di un paio d'ore con tre vini (Valpolicella Ripasso, Amarone e Recioto) accompagnati da formaggi, in cantina, a 350 € a coppia.  C’è la possibilità di farsi portare sulla bellissima Isola del Garda, che appartiene alla famiglia Borghese Cavazza, dove si ammirano i giardini all’inglese e all’italiana, i saloni dell’elegante villa  primi Novecento abitata dai proprietari, un ambiente naturale spettacolare e volendo si può assistere a un concerto all’aperto in un panorama mozzafiato (il prossimo, il 2 ottobre, è tenuto dai solisti dell’Orchestra da camera Luigi Boccherini di Lucca. Info: www.isoladelgarda.com). Seducente pranzare nella non lontana Punta San Vigilio, approdando al piccolo molo e accomodandosi preferibilmente nel cortile-giardino della Locanda omonima, con bella vista sul lago. Ricco buffet-lunch a 43 €, oppure menu a 60 € (ma si mangia anche alla carta), vino, acqua e caffè compresi,
La Locanda San Vigilio dal lago.
gustando per esempio filetto di salmerino al pepe rosa e Nosiola, tagliatelle al ragout di tinca, filetto di lavarello dorato e panna cotta al timo e rosmarino di San Vigilio. Romantico cenarvi al tramonto e magari riposare in una delle dodici camere vista lago, oppure immerse in giardini privati (doppia b&b da 270 €;
www.locanda-sanvigilio.it ). Infine, ma non ultimo, il piacere di tuffarsi dal motoscafo, magari proprio davanti alle Grotte di Catullo (villa romana), nelle acque del Garda che, a dispetto della loro fama di essere freddine, sono invece assolutamente rinfrescanti (e pulite) nelle giornate di sole che ancora sono prevedibili sino a fine ottobre.
Il Pacchetto Bike & Wine contempla giro in bici con guida e degustazione in cantina (ca. 150 €, per due persone), guidati da Alessandro Tenca, guida ambientale-escursionistica del team Equipenatura (www.equipenatura.it). Enunciato freddamente, sembra una banalità. Invece, anche per i meno esperti, diventa un piacere affrontare salite e discese lungo i sentieri di Bardolino e dintorni, godendo del panorama del lago e delle sue colline, su mountain bike a ruota assistita. L’assistenza elettrica può entrare in funzione automaticamente quando si vuole, dopo un certo sforzo sul pedale, minimo, medio o massimo. Un’altra vita per chi non vuole usare biciclette tradizionali.
Golf & Wine. Questo pacchetto (300 € per due persone) propone una lezione di golf in uno dei migliori green italiani, il Chervò Golf di San Vigilio di Pozzolengo, da 36 buche, dotato di Club house (premiata come migliore italiana) con ristorante-gourmet (www.chervogolfsanvigilio.it). Ci si può appassionare subito, fin dalla prima lezione, oppure semplicemente rilassarsi nel verde spiando i giocatori che mulinano i bastoni, ammirando il laghetto dall'alto zampillo centrale, facendo una capatina al bar per un aperitivo di classe. Poi, naturalmente, la degustazione nella cantina Cesari.
Interessantissimo anche il pacchetto Wine & Relax. Una notte (camera doppia b&b) all’Aqualux Spa Hotel, con trattamenti Spa e degustazione in cantina al prezzo di 450 €. L’Aqualux è un albergo singolare, di grande eleganza, che si potrebbe definire “nordica all’italiana”, riassumendo in questa definizione i pregi di uno stile essenziale, votato all’ecosostenibilità e un certo fascino mediterraneo. È caratterizzato da un enorme corte con piscine a vari livelli, piccoli corsi d’acqua, pareti anch’esse “acquatiche”, alberi, prati, bar, terrazza del ristorante. Tutto intorno, due piani di camere e suite. A un
Uno scorcio della corte
dell'Hotel Aqualux
piano sotterraneo la Spa, in una parola: perfetta. Varie saune, bagno turco, cabine per trattamenti e così via. 
Non stupisce che, pur essendo a breve distanza dal lago, la maggior parte degli ospiti (stranieri) preferisca passare tutta la giornata all’interno di un hotel che induce alla vita all’aria aperta e al relax. E al ristorante, un giovane ma valente chef propone piatti sapienti e creativi, in cui il gusto non è sacrificato all’estetica: come il risotto con tartare di trota, la sua bottarga e gelato al prezzemolo, o il coregone gardesano, olio alla carbonella e cipolla in carpione. Indirizzo: via Europa Unita 24B, Bardolino, tel. 045.6229999, www.aqualuxhotel.com.
Simpatica e inusuale anche la cena in barricaia (150 € a persona), fra barrique e tonneau in cui si affinano grandi vini come gli amaroni e i valpolicella, con menu legati sia alla cucina di lago sia a quella di terra, per gustare al meglio i bianchi aggraziati del Garda e i rossi potenti della Valpolicella.
Perché, alla fin fine, il core business e la vocazione della Cesari è il vino. L'azienda possiede o controlla oltre cento ettari vitati nelle zone più vocate del Veronese. Fra questi spiccano quattro cru, fiori all'occhiello della cantina. 
Tra Peschiera e Pozzolengo il Vigneto Cento Filari, dedicato per il 95% all'uva turbiana (un clone del trebbiano di particolare valore) si estende per 10 ettari e si giova di un microclima ideale, temperato e ventilato, grazie anche alla vicinanza con il Lago di Garda. Se l'annata si presenta difficile, la raccolta dell'uva viene fatta scalarmente, cioè a mano a mano che i grappoli raggiungano la giusta maturazione, eventualmente anche dopo un breve appassimento in pianta. Il Lugana Cento Filari 2015 (9 €) ha profumi di acacia e gelsomino, nespole e mela verde. In bocca risulta sapido, fruttato, con notes grumate e un sottofondo minerale. Abbinamento elettivo: risotto ai finferli; gamberoni al gratin.
Nella Valpolicella, a San Pietro in Cariano) il Vigneto Bosan si estende su 10 ettari coltivati a uve corvina (80%) e rondinella. Grazie anche a un terreno limoso argilloso e al clima fresco e ventilato si raccolgono in genere grappoli sempre sani e matruri, pronti per l'appassimento.
Ne deriva un vino sontuoso, come l'Amarone Bosan Riserva. L'annata 2007 ha bouquet prevalentemente speziato, sentori di cuoio e pelliccia ma anche di frutti rossi sotto spirito. Il sapore è vellutato e guizzante, subito ricco, sapido, comunque scorrevole. Costa circa 48 €. Abbinamento elettivo: lepre in salmì marinata al ginepro; filetto di chianina con salsa di funghi e whisky. Il Valpolicella Superiore Ripasso Bosan 2012 (17 €) ha sentori di more e rosa appassita, prugne, ciliegia e poi tabacco. Al palato è giustamente tannico, alcolico, ma anche di una potenza vellutata. Abbinamento elettivo: capretto arrosto alle erbe; tagliata di cavallo.
Sempre in Valpolicella, ma a sud-est di Castelrotto, il Vigneto Il Bosco occupa 5 ettari di bassa collina dal suolo calcareo con sedimenti marnosi. Clima fresco e ventilato, che favorisce la corretta maturazione dei grappoli di corvina e rondinella, da cui deriva l'Amarone Classico Il Bosco. Il 2009 ha soffi balsamici, sentori speziati ma anche di bacche rosse, di cacao e noccioline tostate. Sapore avvolgente, elegante, certo robusto ma di buon equilibrio (36 €). Abbinamento elettivo: spezzatino di cervo; brasato di manzo.
Il comune di Sant'Ambrogio si trova nella zona classica della Valpolicella. Qui sorge il Vigneto Jèma,  circa 10 ettari con il tradizionale impianto a pergola veronese. Vendemmia scalare e raccolta rigorosamente manuale per selezionare il meglio delle uve corvina, da cui nasce lo Jèma 2011, un Igt Veneto (17 €), premiato con medaglia d'oro al Challenge international du vin di Bourg, in Francia. Le uve vengono fatte appassire per circa tre settimane, fermentazione malolattica completa (trasforma l'acido malico (aspro) in lattico (molto più morbido), maturazione in botti piccole per 18 mesi, e affinamento in botti grandi e bottiglia per altri 18 mesi. I sentori olfattivi spaziano dalla viola alla prugna, dal pepe alle spezie, dal tabacco al cioccolato; in bocca, tannini nobili, sentori minerali, finale lungo. 
Abbinamento elettivo: gulasch all'ungherese; lasagnette al ragù di faraona.
Che altro dire dopo simile degustazione? Alla francese: Chapeau. O, alla latina: Ave Cesari (anche se si pronuncia cesàri…).
Indirizzo: Gerardo Cesari, loc. Sorsei, Cavaion Veronese, tel. 030.9925811, www.cesariverona.it


La bottata di Cesari a Cavaion Veronese.