lunedì 1 luglio 2013

Il mistero del Lugana


I vigneti del Lugana, il lago di Garda e la punta di Sirmione.
Negli anni Settanta (del Novecento), Luigi Veronelli scriveva: “Ha sapore fresco, morbido e delicato su bel fondo tra l’acidulo e il soave. Ha 11,5-13 gradi d’alcol e nessuna capacità d’invecchiare”. Trent’anni dopo, ribadiva: “Bevi il tuo Lugana giovanissimo e godrai della sua freschezza”. Ma poi continuava: “Bevilo di due o tre anni e ne godrai la completezza”. E addirittura: “Bevilo decenne, sarai stupefatto della composta autorevolezza”. Quale Veronelli ha ragione? Il Lugana è un vino bianco da bere giovane giovane o lo si può assaggiare con gusto anche dopo qualche anno, persino dieci? Il mistero si svela all'assaggio e si scopre così che avevano ragione "tutti" i Veronelli, semplicemente nei decenni il vino è cambiato. Tanto che, mentre prima si diceva che l’uva di base era il trebbiano di Lugana, sottolineandone la provenienza, ora si tende a dire che l’uva è la turbiana, per affrancarsi dal nome trebbiano, che per molti vini in altre zone d’Italia non è certo qualificante (anche se uno dei migliori della Penisola è il Trebbiano d’Abruzzo del produttore Valentini). Per altro, come è stato dimostrato nel 1991, il vitigno è geneticamente identico al verdicchio delle Marche: in quella regione sarebbe stato portato nel Quattrocento da agricoltori veronesi.
Un grappolo di turbiana
Ma che cosa è successo in 30/40 anni nella produzione di questo bianco lombardo (e anche un po’ veneto), le cui vigne sono disposte intorno alla parte meridionale del lago di Garda? Di tutto, come per il resto dell’enologia italiana.  Si sono abbassate le rese per ettaro, si sono moltiplicati i produttori giovani, si sono avviate e portate a buon fine le sperimentazioni in vigna e in cantina, è nato (nel 1990) e vive prospero un serio Consorzio di tutela, che controlla e incita i vignaioli a produrre in nome della qualità. Anche se il Lugana rimane per la maggior parte un vino da bere giovane (a partire dall’anno successivo alla vendemmia), non disdegna però, soprattutto in alcune più recenti tipologie, l’invecchiamento o meglio la maturazione.
Il terreno ove maturano i grappoli è quasi tutto pianeggiante, un suolo fertile composto da argille stratificate, soprattutto calcaree, ricche di sali minerali: dure, compatte quando c’è siccità, molli e fangose con la pioggia. Sono le depositarie del patrimonio organolettico del vino, di corpo e sapidità nella struttura, di profumi che spaziano dai fiori di campo alla mandorla, agli agrumi nel ventaglio aromatico. Il resto, lo fa il microclima del Garda, mite e con scarsa incidenza sull’escursione termica tra il giorno e la notte. E naturalmente la mano sapiente del cantiniere. Che può decidere di lasciare il vino a contatto con i propri lieviti a lungo per aumentare corpo e sapore, e magari procedere ad affinamenti misti, in acciaio e in legno e anche in bottiglia per accrescerne la longevità e acquisire profumi terziari (fiori gialli, qualche spezia, frutta esotica).
Le 5 versioni del Lugana
Esistono ormai cinque tipologie di Lugana. La principale (10,5 milioni di bottiglie l’anno su un totale di 12 milioni) è quella del bianco più tradizionale, forse più piacevole e immediato, già pronto per il consumo nella primavera successiva alla vendemmia (ma si evolve bene fino a due-tre anni): giallo paglierino con riflessi verdognoli, profumi tenui di fiori e lievi di mandorla, sapore delicato, fresco e non privo di morbidezza. Il Lugana Superiore viene affinato almeno un anno, accentua il colore verso il dorato, aggiunge profumi più articolati (mela, mandarino, eventualmente spezie e nocciola se è stato maturato in botte) e in bocca è più strutturato, a volte minerale, tonico e maggiormente sapido. La Riserva deve maturare almeno due anni, di cui 6 mesi in bottiglia. In questo caso di solito il giallo si accende, diviene più profondo, al profumo si aggiungono note di pietra focaia e la mineralità in bocca (piacevolissima) si fa più insistente. C’è anche il Lugana spumante, anche se la produzione è esigua, con l’ambiguità del doppio metodo di produzione: lo si può fare con lo Charmat (presa di spuma nella grandi autoclavi) e allora le bollicine sono più cremose, fruttate e generose; oppure con il metodo classico della rifermentazione in bottiglia, ottenendo uno spumante più complesso. Occhio quindi all’etichetta e ai prezzi, necessariamente molto diversi. L’ultima novità è quella rappresentata dalla Vendemmia Tardiva: si lasciano surmaturare i grappoli sulla pianta, prima di raccoglierli (tra fine ottobre e primi di novembre). Gli acini risultano così più dolci, ma il maggior residuo zuccherino viene compensato da un’acidità che rende il vino (dopo l'affinamento per almeno due anni) piacevolmente morbido, denso ma non stucchevole. Sinora solo due aziende vinicole, Tenuta Roveglia di Pozzolengo (www.tenutaroveglia.it), con il suo Filo d'Arianna, e Perla del Garda di Lonato del Garda (www.perladelgarda.it) producono questa tipologia, ma nei prossimi anni sicuramente altre si affacceranno sul mercato. Comunque, le vendemmia tardive di Lugana provate finora, pur morbide, più che adatte all'abbinamento con la pasticceria, tendono a fare un buon matrimonio con piatti di crostacei, con risotti e formaggi, caprini o abbastanza piccanti.



Il mistero del Lugana 2 / Produttori, ristoranti, hotel


Quanti sono i produttori di Lugana? Un centinaio, anche se quelli che hanno la vigna e vinificano sul territorio della Dop sono circa un terzo. Nel corso di un recente viaggio nella zona, ne abbiamo visitato alcuni per tentare di carpire i segreti dei loro Lugana. Scoprendo anche che in certi casi è possibile pranzare bene nei loro ristoranti che fiancheggiano le cantine e magari dormire confortevolmente nelle camere dei loro agriturismo, circondati dalle vigne. Tutte le aziende citate producono anche altri vini, per esempio delle Dop Garda e S. Martino della Battaglia, o Igt come Benaco Bresciano. Sono stati presi in considerazione solo i Lugana, tutti acquistabili in cantina (fra parentesi il prezzo richiesto a bottiglia).
Ca’ Lojera. Franco Tiraboschi e sua moglie Ambra producono circa 120mila bottiglie, lascando maturare alcuni vini anche per dieci anni. Il prodotto di punta dovrebbe essere il Lugana del Lupo 2009 (13 €), ricco, morbido, ma forse e paradossalmente ancora giovane. Nell’agriturismo si gustano i salumi “nostrani”, luccio in salsa, risotto al Lugana, carne arrosto e alla griglia. Prezzi: menu 25-33 € (vini compresi). Indirizzo: via 1866, 19, Rovizza di Sirmione (Bs), tel. 030.919550, www.calojera.com. Aperto sabato sera e domenica (o su prenotazione, per gruppi).).
Ottella. L’azienda dei fratelli Montresor, circondata dalle vigne, si trova nella zona classica del Lugana, di cui produce circa 300mila bottiglie. Il Lugana Superiore Molceo (12 €) è in realtà una vendemmia tardiva con ulteriore appassimento dell’uva, fermentazione e maturazione in barrique per un anno. Morbido, agrumato, ma di fresca acidità. Fra gli altri vini, il Lugana Le Creete (8,40 €). Indirizzo: fraz. San Benedetto di Lugana, Peschiera del Garda (Vr), tel. 045.7551950, www.ottella.it.
Sapori in cantina, F.lli Fraccaroli
Fratelli Fraccaroli. Ha 101 anni questa azienda agricola, circondata da vigneti di proprietà e dedita
principalmente al Lugana, di cui si producono circa 270mila bottiglie.  Il fresco Pansere è buon vino d’aperitivo e perfetto compagno per il pesce (7 €); meglio ancora, all’aperitivo, il Pansere brut (8,50 €); si sale di tono con la versione Superiore Campo Serà (8,50 €) per approdare alla selezione La Berra (12 €), affinata prima sulle bucce nobili, poi in vasca e in bottiglia: fruttata (agrumi e albicocca) e minerale, da provare anche sulla carne. Il ristorante Sapori in cantina, aperto da un paio di mesi, propone salumi, tomino alla griglia, polenta con l’aringa, tagliatelle ai tre sughi, grigliate miste e filetto di trota al camino. Prezzi: da 20 €. Indirizzo: via Strada Berra 4, Peschiera del Garda (Vr), tel. 045.7550949, www.fraccarolivini.it (chiuso lunedì e martedì).

Famiglia Olivini. Fondata 43 anni fa, produce attualmente circa 90mila bottiglie di Lugana. In evidenza il cru Demesse Vecchie (9,50 €), da uve surmaturate in pianta, selezionate e quindi affinate sulle fecce
per un anno. Alle consuete note di mandorla e agrumi si aggiungono profumi di frutta esotica. Saporito, minerale ed elegante. Molto interessanti anche i Lugana metodo classico brut  (14 €) e  pas dosé (30 €). Quest’ultimo è bello secco, minerale, ma cremoso e invitante. Da provare su pesce grasso (anguilla, tonno, salmone) in estate, con cotechino e salama da sugo d’inverno. Indirizzo: loc. Demesse Vecchie 2, Desenzano del Garda (Bs), tel. 030.9910268, www.famigliaolivini.com.

Si pranza tra le vigne alla Feliciana
Cascina Feliciana. Quest’azienda produce cinque Lugana (60mila bottiglie), di cui due spumanti brut, metodo classico e Charmat. La bottiglia più interessante è il Serce’ (10 €), una vendemmia tardiva non dichiarata (come denominazione), con ulteriore leggero appassimento delle uve, affinamento in piccole botti per 8 mesi e altri 6 mesi in bottiglia Sapido, con note speziate. L’agriturismo con camere accoglienti e piscina è raccomandabile. Il ristorante all’aperto è circondata dalle vigne. Si possono gustare filetti di sarda del lago gratinati, tartare di coregone, alborelle fritte (squisite), tagliolini con ragù di tinca, costolette d’agnello al timo, grigliata mista. Prezzi: sui 35 €. Indirizzo: loc. Feliciana, Pozzolengo (Bs), tel. 030.918228, www.feliciana.it (chiuso martedì).

Perla del Garda.  I proprietari Giovanna ed Ettore Prandini hanno deciso una decina d’anni fa (fatto assolutamente inusuale) di piantare le barbatelle di trebbiano nella zona più interna del Lugana, sulle colline moreniche di Lonato, a circa 250 metri d’altitudine. Tutti i vini perciò sono segnati da una mineralità spiccata. La produzione (76.000 bottiglie circa) spazia dalla Vendemmia tardiva (15 €,
Le bottiglie di Perla del Garda
bottiglia da 0,5 lt), presentata quest’anno al Vinitaly per la prima volta,  all’eccellente Lugana Madre Perla (15 €), al Superiore Madonna della scoperta (15 €), allo spumante classico brut millesimato (solo in magnum, 33 €). 

Per ulteriori osservazioni vedere il post di martedì 23 marzo Verso Vinitaly 2013/Quel Lugana è tardivo. Indirizzo: via Fenil Vecchio 9, Lonato del Garda (Bs), tel. 030.9103109.



Selva Capuzza. La tenuta della famiglia Formentini propone tre Lugana pere un totale di circa 140mila bottiglie: il fresco e tradizionale San Vigilio (7 €), il più minerale Selva (9 €) e il Superiore Menasasso, sapido e minerale anch’esso, ma forse più elegante e di lunga evoluzione (11 €).  La tenuta comprende anche l’agriturismo Borgo San Donino (appartamenti per 2 persone, 75-100 € al giorno; luglio e agosto, 650-800 € a settimana) e il ristorante Cascina Capuzza; qualche piatto: involtino di melanzane con ricotta e fave, tagliatelle allo zafferano con vellutata di piselli e pancetta, carne alla brace (menu, vini compresi, a 37 €). Indirizzo: loc. Selva Capuzza, fraz. San Martino della Battaglia, Desenzano del Garda (Bs), tel. 030.9910279, www.selvacapuzza.it (chiuso martedì, la sera sempre aperto).

Igino Del Cero (in piedi) parla del Lugana
Ca’ dei Frati. Grosso produttore (almeno per la zona) di Lugana (oltre un milione di bottiglie), che non rinuncia per questo alla qualità, anzi ne ha fatto una bandiera. Igino Del Cero gioca su più terreni, in senso letterale e metaforico. Di circa 100 ettari di terreno di proprietà la metà è molto argillosa, l’altra metà è caratterizzata da sabbia e sassi.  I Del Cero vinificano partita per partita e poi mixano sapientemente i mosti. Non solo. Di due vini, I Frati e il Brolettino, mettono in commercio, quasi a provarne la longevità, anche le vendemmie di 5 anni precedenti l’ultima. I vini con l’invecchiamento esaltano la loro mineralità, senza perdere eccessivamente in freschezza. Prezzi: I Frati 2012 (8,60 €), 2007 (15 €), 2006 (18,20 €). Brolettino 2011 (12,10 €), 2007 (18,20 €), 2006 (21,20 €). Indirizzo: via Frati 22, Lugana di Sirmione (Bs), tel. 030.919468, www.cadeifrati.it.

Provenza. Altra grande azienda di qualità, che sforna circa 950mila bottiglie di Lugana all’anno. 
 Sei i Lugana, fra cui due spumanti classici: il notevole brut Cà Maiol (15,13 €) e l’eccellente (e coraggioso) Fabio Contato (è il nome del patron  dell’Azienda) Dosage Zero (30,25 €), che fa ben cinque anni sui lieviti e dimostra ancora una volta la versatilità e l’eccellenza del vitigno lugana (nonché la perizia del produttore). Stesso nome per il miglior Lugana fermo, Fabio Contato appunto, che fa 6 mesi in barrique ricercando nei piccoli legni complessità e suadenza, senza tradirne la vena acidula (19,36 €). 
Sono molto buoni anche gli altri Lugana, il Maiolo (7,98 €) e le selezioni Prestige (8,22 €) e Molin (9,56 €), quest’ultimo con criomacerazione delle bucce per renderlo più strutturato. 
Indirizzo: via Colli Storici, Desenzano del Garda (Bs), tel. 030.9910006, www.provenzacantine.it.