venerdì 19 giugno 2015

Il Coppolone e un Bottura stile Arcimboldo, titolo e copertina dell'anno, vincono il Premio Ferrari: 1000 bottiglie





















Solo a Roma si poteva fare un titolo così. “Il Coppolone”, apparso sulla prima pagina de Il Tempo il 3 dicembre 2014, ha vinto il Premio Ferrari come miglior titolo dell’anno. Migliore copertina, quella del mensile Monsieur (oggi Arbiter) del maggio 2014, che rappresenta un’immagine dello chef Massimo Bottura rielaborata in stile Arcimboldo. E che rimanda a un’inchiesta sulla cucina dal titolo: “Dietro la maschera del food”. Il titolo del Tempo gioca invece sul Cupolone, nomignolo affettuoso che i romani danno alla basilica di San Pietro e la coppola mafiosa, d’attualità l’anno scorso e ancor di più, forse, quest’anno.
Accanto a titolo e copertina le giurie del Ferrari, giunto all’ottava edizione e inventato dal giornalista Guido Vigna (segretario del premio) hanno dato un riconoscimento anche all’articolo dell’anno, riservato alla stampa straniera, per quei pezzi che valorizzano l’arte del vivere italiano. Ha vinto un magazine svedese, Plaza Uomo, con un bellissimo articolo di Peter Loewe, sull’alta sartoria napoletana.
Solo 2015 bottiglie per la Riserva
Orgoglio Italia di Ferrari
I vincitori sono stati premiati da Matteo e Camilla Lunelli, rispettivamente presidente e responsabile comunicazione delle Cantine Ferrari, con mille bottiglie (che saranno recapitate nelle rispettive redazioni) di Ferrari Brut, durante una kermesse che si è tenuta nello Spazio bollicine Ferrari di Expo.

 La casa spumantistica di Trento (che produce solo bollicine col metodo classico), in occasione di Expo ha cambiato l’abbigliamento – per i sei mesi di durata della manifestazione – delle sue bottiglie di brut-base, ispirandosi al motto Orgoglio Italia del Padiglione Italia e ai colori della bandiera nazionale. Ha poi creato una nuova cuvée denominata Riserva Orgoglio Italia, in cui il design dell’etichetta ricorda l’architettura avveniristica del padiglione italiano a Expo, una sorta di foresta urbana. Si tratta di un millesimo 2006, realizzato in soli 2015 esemplari. Cin cin.

martedì 16 giugno 2015

Vinòforum a Roma: l'eccellenza ecosostenibile

Il manifesto di Vinòforum 2015

L
a fortunata manifestazione di Vinòforum (www.vinoforum.it), giunta ormai alla XII edizione (in corso fino al 21 giugno, Lungotevere Maresciallo Diaz, Roma Farnesina) presenta parecchie novità per l’enofilo avvertito, ma la prima, apparentemente banale, è una conferma: ben 2500 etichette in degustazione, di oltre 500 cantine italiane e straniere. Anche ad assaggiarne 20 al giorno, ci vorrebbero oltre quattro mesi per provarle tutte! Eppure si tratta di una selezione di qualità, che non supera la trentina di produttori per ogni regione. Alcune ne presentano anche poche unità. La Toscana è la più prolifica (32 vitivinicoltori), Liguria e Val d’Aosta le più parche (uno a testa, ma buoni: rispettivamente, Anselmet e Lunae Bosoni). E il Lazio? Undici presenze, da Castel de Paolis a Colle Picchioni, dalla Cantina del Cesanese del Piglio al Casale del Giglio.
Cantina-faro dell’enologia regionale, quest’ultima, almeno per le sue bottiglie di punta, come il Mater matuta, un rosso Igt a prevalenza syrah, complesso, fruttato e “dirompente” (così lo definisce Bibenda, la guida ai vini d’Italia della Fondazione italiana sommelier); come il Madreselva (uvaggio bordolese non classico) o il Faro della guardia, sorprendente Biancolella di Ponza. In degustazione anche la novità Antium, da uva bellone di Anzio, di origine antichissima, presente in molte Doc e Igt laziali, ma qui declinata in purezza. A detta di chi l’ha assaggiato, l’Antium è “solare, con sentori di frutta esotica (mango e papaya), contrapposti a una consistente acidità, idoneo a lunghi affinamenti in bottiglia. In bocca, molto ampio, ricco e persistente, con leggere sfumature floreali e speziate e con sapidità e mineralità molto pronunciate”.
Quanto al buon cibo, ci pensano 25 temporary restaurant. Nella sezione “Chef stellati e grandi vini”, ci sono per esempio Heinz Beck e Domaine Vincent Girardin (il 18, h 21); Francesco Apreda e Allegrini (il 19, h 21); Begoña Rodrigo e Castello di Ama (il 20, h 21). Una delle novità di quest’anno però è la presenza della pizza e quindi di 11 chef pizzaioli. Sold out mercoledì 17 Enzo Coccia della Pizzeria napoletana, è ancora possibile prenotare una pizza d’autore per i giorni successivi (h 20). Il 18 è di turno Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona di Roma; il 19 tocca a Salvatore Di Matteo Pizzeria Di Matteo, di Napoli; il 20, a Edoardo Papa, Pizzeria in Fucina, di Roma. E il 21, a Corrado Scaglione, maestro pizzaiolo – ebbene sì – nel profondo Nord (Enosteria
L'Emissions Counter e i giovani
professionisti di Ecosostenibile.eu
Lipen di Canonica Lambro – Monza Brianza).
Altra novità  è la…sostenibilità. Tutti gli chef presentano almeno un piatto preparato in modo sostenibile per ingredienti (materie prime) e metodo di cottura. Un Emissions Counter è attivo per tutta la durata dell’evento. Serve a contabilizzare costantemente le emissioni di CO2 evitate grazie alle misure di riduzione programmate in collaborazione con Ecosostenibile.eu. Si tratta di un progetto messo a punto da un gruppo di giovani professionisti che fanno riferimento a Drap International, una start-up nata come spin-off del ministero dell’Ambiente. Alle spalle, in realtà, un’esperienza di oltre 200 progetti realizzati in 15 Paesi del mondo.