venerdì 20 maggio 2022

Dai Chocolate chip cookies di Ruth all'Extrême cookie cone di Froneri, un gelato che s'innova partendo dal basso. E cioè dal cono

 


“Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino dell’industria”. Parola di Luigi Veronelli, di qualche decennio fa. Un aforisma poi parzialmente smentito negli anni successivi, ma tant’è. Parafrasando Veronelli, possiamo dire che il peggior gelato artigianale è migliore del miglior gelato industriale? Forse. Dipende. È questione di opinioni...Ma, che tifiamo a oltranza per l’uno o per l’altro o che, a seconda delle circostanze, scegliamo a volte l’uno a volte l’altro, una cosa sembra certa. Il 94% (!) degli italiani – secondo la Ricerca BVA Doxa-Froneri (maggio 2022) – consuma gelato confezionato regolarmente, e il 31% anche fuori stagione.
Il momento migliore per gustarlo è in famiglia, secondo il 43%, con il partner per il 20% e per il 22% addirittura da soli (come coccola personale). 
Sorprendente appare che per il 41% il gelato dev’essere goloso e accattivante nell’aspetto, sorprendente cioè che ci sia un 59% che sembra dissentire: forse lo preferisce di gusto piatto e aspetto trasandato? Comunque sia, un altro dato balza gli occhi: il cono è il formato preferito, con una maggioranza del 53%.
Forti di questi numeri, quelli della Froneri (seconda azienda a livello globale del comparto) hanno pensato di lanciare 4 nuovi prodotti, innovando non tanto sul côté gelato, ma su quello del cono. 
I coni sono per lo più fatti con pasta di wafer. Da Froneri hanno invece pensato di cambiare questo contenitore commestibile, di renderlo più goloso e “robusto”, insomma d’attirare l’attenzione del consumatore gourmet non solo sul gelato vero e proprio ma anche su un nuovissimo cono, anzi una sorta di crossover tra la categoria dei coni e quella dei biscotti-gelato. 

Ed ecco l’invenzione e il lancio, in Italia da questo mese ma già testato in vari altri Paesi con esito estremamente positivo – sostengono - dell’Extrême Cookie Cone, realizzato appunto con un croccante cookie. I chocolate chip cookies sono burrosi biscotti tondi con gocce di cioccolato, resi famosi nel mondo

anche da tanti film americani (pare li abbia inventati verso la fine degli anni Trenta Ruth Graves Wakefield (foto a fianco) nel suo lodge turistico di cui era anche cuoca, il Toll House Inn di Whitman, nella contea di Plymouth in Massachusetts). 

Visto che stavano innovando sul lato cono, per il gelato si sono attenuti a 4 gusti classici: panna, vaniglia e caramello, nocciola e pistacchio, sia pure arricchiti da un top di scaglie di cioccolato, pezzettini di frutta candita e vari altri ammennicoli golosi.

Il lancio sarà in pompa magna. Anzi è già iniziato. Spot Tv, canali digital, social, influencers, campagna di affissioni da Milano a Bari, da Napoli a Roma e Torino. Spot Tv pazzo, quello dell’agenzia inglese Droga5, An Extreme night in, con acrobazie e coreografie aeree al ritmo di Cherry Bomb, un brano del 1977 delle scatenate The Runaways. 

Ma come presentare alla stampa il nuovo cono che, per quanto “rivoluzionario” pur sempre cono è? Raccontarlo e farlo assaggiare? Sic et sempliciter? No certo. Quelli del marketing hanno pensato di organizzare una cena. Speciale. Così hanno lasciato briglia sciolta a un asso della ristorazione milanese, quel Tommaso Arrigoni che porta da anni una stella Michelin accanto alla sua insegna Innocenti Evasioni. E lui si è scatenato. 

Come entrée ha presentato una birra weiss con accanto un uguale bicchiere di zuppetta di pane e spuma di mozzarella di bufala, simili dunque alla vista (il tema era appunto il pane, la zuppa della nonna). Anche se forse ha poco senso, tentiamo di dare un voto a piatti e abbinamenti. Dunque, qui: 7+

Arrivano poi in tavola a ciascun commensale sacchetti firmati Kenzo oppure Dior, o Gucci, con dentro una...scarpa da donna. La si estrae dal sacchetto, è un bellissimo e enorme “tacco 18” di ceramica, dentro al quale è collocata una crema di asparagi con gamberi e Katsuobushi (tonnetto fermentato e affumicato. Foto a destra). Voti: presentazione 9; cibo 8 (il tema, ça va sans dire, era la moda milanese e internazionale).

È seguita una "pizza"...milanese: omaggio appunto a Milano, con una base di risotto giallo al salto (foto sotto a sinistra) completata da elementi culinari regionali, da una crema di Fontina valdostana a un ricco ragù bolognes-meridionale, dai pomodorini al basilico fritto. Perfettamente abbinamento con un Collio bianco Riserva 2017. Voti: 8,5 al piatto e al vino.

Infine, un secondo di pesce: seppie (molte tenere, forse troppo, nonostante il procedimento speciale vantato dallo chef) con bietole, accompagnato dal vino precedente, salsato col nero di seppia. Voto: 7.

Prima del “dolce”, un sorbetto. Ma solo olfattivo. Si scoperchia un barattolino e si annusa: si sprigiona, a parere di chi scrive, ma forse sbagliando, un odore di zenzero e bergamotto: originale, buono e illusoriamente digestivo. Voto: 8+


Una musicassetta (sì proprio quella della musica registrata che trionfò fra i Sessanta e i Novanta del secolo scorso) costituisce il dessert, dolce mousse di cioccolato con un gel di albicocca, abbinato uno spumante rosé del Lazio, un Moscato completato da un 5% di Aleatico. Voto: 9 a tutt'e due. 




Così introdotti al gran finale, arriva trionfalmente, capovolto su un piattino elegante, il gelato, anzi l’Extrême Cookie Cone. E che voto volete dargli, dopo tanto sforzo e sfarzo? 10.

Info. Extrême Cookie Cone, 2,40 € l’uno nei bar. Nei supermercati, confezione da quattro, 5,50 €.