venerdì 21 dicembre 2012

Grandi formaggi piemontesi: Barolo o Nas-cetta?


Proprio vero: non si smette mai d’imparare. E di gustare, scoprire sapori nuovi. Magari per caso. In questo caso si è trattato di un breve tour alla (ri)scoperta dei grandi formaggi piemontesi. Abbinamento di prammatica, visto che ci si aggirava per le Langhe, il Barolo. E, diciamolo subito, con grandi soddisfazioni. Ma la sorpresa è stata la Nas-cetta, come si pronuncia dialettalmente il nome di questo vino bianco, che viene scritto anche e più semplicemente: Nascetta. A me fino a poche settimane, fa perfettamente sconosciuto.
È andata così. Eravamo nella bella Enoteca regionale del Barolo, appunto a Barolo, che propone in vendita una sua scelta di produttori del grande rosso, selezionati appositamente, anche non famosi e “piccoli”, praticando gli stessi prezzi che si ritrovano nelle varie cantine. Girando fra gli scaffali, l’occhio si posa su poche bottiglie, etichettate appunto Nas-cetta o anche Nascetta. A ben veder le etichette, i vini sono Doc, Langhe Doc, più il nome del vitigno Nascetta e alcune con la specificazione “del Comune di Novello”. Tre i produttori in esposizione, con tre prezzi veramente differenti: Rivetto a 20 € la bottiglia, Cogno a 13 e Cantina Le Strette a 10 (solo questi ultimi due "di Novello", la zona storica). Forse un po’ cari per un bianco, medito fra me e me, poi acquisto appunto la meno cara.
La prova una volta ritornato a Milano, dopo qualche giorno di riposo (della bottiglia, io sono instancabile). Una meraviglia. Un po’ sovignoneggia (assomiglia a certi Sauvignon). Sapore secco, lievemente e piacevolmente amarognolo, ricco di profumi e sentori: agrumi, erbe aromatiche. Più lo bevi più lo senti bello saporito, fresco, lungo in bocca.
Siccome nella due giorni di immersione nei grandi formaggi Dop – Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese – avevamo provato soprattutto l’abbinamento con il Barolo, a casa provo quello con la Nas-cetta, che si rivela magnifico con una toma non molto stagionata e soprattutto con il Raschera, sia nella versione più delicata che in quella un po’ piccantina. E intrigante pure con il sommo Castelmagno.

Il produttore: Azienda Agricola Le Strette, dei Fratelli Daniele,
via Le Strette 1/f
, Novello
(Cuneo), tel. 0173.744002, www.lestrette.com.
L’enoteca: Enoteca regionale del Barolo, piazza Falletti, Barolo, tel. 0173. 56.277, www.baroloworld.it (ancora in costruzione).
Il museo: Museo del vino, nello stesso edificio dell’Enoteca, stesso telefono, www.wimubarolo.it. Divertentissimo, imperdibile!
Per saperne di più sui formaggi piemontesi: www.assopiemonte.com.

mercoledì 19 dicembre 2012

Natale allo spiedo in Villa

Spiedo, lo strumento dà il nome anche al piatto bresciano, composto da piccola cacciagione di piuma e fatta cuocere lentamente girandola al calore della legna o del carbone. Villa, come la casa vinicola che lo ha riproposto in una festa prenatalizia, nella sua sede di Monticelli Brusati, in Franciacorta. Se un tempo lo spiedo era fatto solo da uccellini, ormai, essendone perlopiù proibita la caccia, a parte qualche eccezione, si è optato per il maiale e qualche altro tipo di carne. Ma la bontà per il ghiottone, sta tutta nella rosolatura lenta di 6 o 7 ore, con la carne che dev'essere bagnata a più riprese da un sughino speciale: Tutta l'operazione è stata condotta da Arduino Franchi, chef del ristorante Borgo, che si trova appunto dentro il borgo diffuso dell'Azienda vinicola Villa. Servito poi a tavola, con polenta, come tradizione comanda. E annaffiato con un rosso di vaglia come il Bianchi Roncalli 2007, una Barbera Sebino Igt intensa e profumata, seppure lievemente marcata dalla barrique. Prima c'era stato l'aperitivo, stuzzichini accompagnati dall'Extra Blu extra brut 2007, una cuvée di Chardonnay con un po' di Pinot nero, di bella freschezza e struttura. Per preparare la bocca allo spiedo, una minestrina sporca. Ebbene sì, fatta con ottimo brodo di carne, pastina e fegatini a "sporcarla", deliziosa e ben associata al Rosé brut 2007, però così sapido e aromatico, che avrebbe meritato ben altro. Dopo il piatto forte, lieta sorpresa col Demi-sec Rosé, di una dolcezza piacevole e mai eccessiva, abbinato a vari dolcetti. Secondo i produttori sta bene anche con formaggi semistagionati e addirittura col culatello. Su questo, ho qualche dubbio. Comunque...buone feste.

L'azienda vinicola: Villa Franciacorta, fraz. Villa, Monticelli Brusati (Brescia), tel. 030.652329, www.villafranciacorta.it.
Il ristorante: Borgo, via Villa 20, Monticelli Brusati, tel. 6852585, www.trattoriaborgo.it.