mercoledì 20 giugno 2018

Al Méni (le mani) di Tonino Guerra e la kermesse di Bottura, il Grand Hotel di Fellini e la Notte Rosa: è la Romagna, bellezza!

Il tendone di Al Méni, la manifestazione di Rimini sulla gastronomia emilianoromagnola.

Lo so, lo so, lo so 
che un uomo, a 50 anni, 
ha sempre le mani pulite
 e io me le lavo due o tre volte al giorno
 ma è quando mi vedo le mani sporche
 che io mi ricordo di quando
 ero ragazzo


(Amarcord, di Tonino Guerra)

Rimini e Fellini, Fellini e il circo: nella piazza intitolata all’indimenticabile regista di 8½La dolce vita Amarcord, il 23 e 24 giugno risorge il circo, per il quinto anno consecutivo. Sotto il tendone, ma anche al di fuori, intorno, gran festa di sapori e saperi: si celebrano la cucina e i prodotti gastronomici dell’Emilia Romagna, passando dagli showcooking di 12 chef della regione e di altrettante promesse della cucina internazionale (i piatti si potranno gustare, e a prezzi da street food) al mercato degli artigiani e produttori di cibi particolari, sfiziosi o semplicemente tradizionali. Sono Al Méni, bellezza, e tu ci puoi fare molto, parafrasando al contrario l’Humprey Bogart de L’ultima minaccia. Ci si può andare per esempio, a Rimini, e ne vale la pena. Perché qui, signori, non sono in
Federico Fellini
mostre tette e natiche, ma le mani, Al Méni, come però NON s'intitola una piccola lirica di Tonino Guerra, poeta e romagnolo doc bensì solo la manifestazione. La poesia si chiama Amarcord, è in italiano (salvo smentite: così è riportata sul sito www.museotoninoguerra.com) 
e parla delle mani. Sarebbe stato il sindaco di Rimini a trasformarla in "Al Méni" e a divulgare con la complicità di Apt e uffici stampa la favola di una poesia di Tonino Guerra intitolata Al Méni.
Tonino Guerra
Le mani, comunque, degli artigiani del mercato (di una regione che ha il più alto numero di Dop e Igp d'Europa), che preparano prodotti come il prosciutto di Parma e il culatello di Zibello, l’Aceto balsamico tradizionale di Modena e i salumi piacentini; che coltivano la Moretta di Vignola come le olive di Brisighella. E le mani dei cuochi, che trasformano le materie prime in piatti tradizionali o innovativi.  Dietro questa due giorni di circo gastronomico, ma anche di fianco sopra e sotto, vien da dire, forse non poteva esserci che lui, Massimo Bottura, lo chef dell'Osteria Francescana di Modena, ormai celebratissimo nel mondo, ma che continua a spingere con entusiasmo trascinante sulla strada della qualità e della ricerca sul mondo della gastronomia e del sociale legato all’alimentazione. E poi le cosiddette istituzioni, che qui, a Rimini, in Emilia Romagna, sembrano funzionare a dovere. Qualche volta con zelo eccessivo.
Ecco un rapido excursus su chi c'è e che cosa succede.

Gli chef
Tra gli emilianoromagnoli, Giovanna Guidetti della Fefa di Finale; Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega di Bologna, Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico, Agostino Iacobucci da Bologna,
Massimo Bottura, con Matteo Lunelli di Ferrari,
di nuovo 1° con Osteria Francescana nella
classifica The Word's 50 Best Restaurants 2018
con le sue contaminazioni partenopee. Poi, ancora, i romagnoli doc Silver Succi e Claudio Di Bernardo (quest’ultimo alla guida dei fornelli del Grand Hotel di felliniana memoria); Fabio Rossi, Terry Giacomello, che ha passato anni nelle cucine di Ferran Adrià e altri noti chef internazionali; Athos Migliari de La Chiocciola di Portomaggiore nella Bassa ferrarese, ove si gustano i prodotti di valle, a volte rivisitati in chiave contemporanea. E infine, ma ovviamente non ultimo, un giapponese, Takahiko Kondo, un giapponese che è sous chef all’Osteria Francescana di Bottura. 
Accanto a loro, cuochi e chef da tutto il mondo, dalla Thailandia alla Georgia, dalla Polonia all’Austria, dal Vietnam al Messico, dal Giappone all’Argentina. Giovani poco noti in Italia, già famosi o quasi nel loro Paese o in altro ove operano. Uno per tutti: Pedro Pena Bastos, già chef rivelazione dell'anno in Portogallo, poi un incidente che gli cambia almeno in parte la vita e lo indirizza verso un nuovo progetto in fase di realizzazione, un locale con un unico tavolo per sole 14 persone a Lisbona.

Il Mercato
A partire dal tendone e fino al porto, passando per il lungomare, si sviluppa il mercato dove non solo si assaggiano e comprano i prodotti ma si ascoltano i racconti degli artigiani-produttori, a volte veri e propri cantastorie delle loro eccellenze. Quali? Culatello e Parmigiano, olio extravergine e caffè, aceto balsamico tradizionale di Modena e...l'umile ma particolare aglio di Voghiera, per citarne solo alcuni.
Slow Food
Il gruppo dell’Emilia Romagna propone sotto il tendone Buono a sapersi!, ciclo di laboratori didattici ma anche ludici, incontri per imparare a scegliere il cibo quotidiano, facendo la spesa. Mentre alcuni esponenti dell’Alleanza dei cuochi SF (sono oltre 700, di osterie ristoranti, bistrot, cucine da strada) propongono i loro piatti basati in gran parte sui prodotti dei Presìdi.

Lo street food e il gelato di Fellini
Nel piazzale che circonda il Circo 8½, ci saranno speciali punti street food “stellati”. Il food truck della Macelleria Zivieri proporrà “qebab” di mora romagnola, panini e hamburger rivisitati sempre in chiave romagnola. Lo chef Alberto Faccani coordinerà le mani di alcuni chef alle prese con la cucina da strada. Il gruppo formato da Sangiovesa, Tenuta Saiano e Vermuteria porterà sulla costa i sapori dell'entroterra romagnolo: carni e vermouth della tenuta, declinati nei piatti e nei cocktail pensati per l’evento, per raccontare il territorio tramite sapori inconfondibili. Altro punto, quello della birra Amarcord, con una proposta di abbinamento inusuale per il cibo da passeggio. Uno speciale spazio sarà dedicato al gelato artigianale in collaborazione con Mo.Ca. e i docenti della Carpigiani Gelato University. All’interno della vetrina da 24 gusti, accanto al tendone del circo, si potranno trovare i sapori tradizionali ma anche i gusti speciali firmati dagli chef di Al Méni. Tra laboratori dedicati al sorbetto nutraceutico post spiaggia e al gelato gastronomico, all’aperitivo con gelato o al gelato detox, quello veramente da non perdere è lo squisito gelato felliniano (nel senso che piaceva immensamente al regista), chiamato appunto Gelato alla zuppa di Fellini, e cioè al gusto di zuppa inglese. Una vera bontà.
Il programma insomma è ricco, fitto e tutto da godere. Terminiamo (e ricominciamo) con un…picnic, anzi, alla francese, con il Déjeuner sur l’herbe nei giardini del Grand Hotel (domenica 24, dalle 11,30 alle 15). È curato dallo chef dell'albergo Claudio di Bernardo, da Roberto Rinaldini, gran maestro pasticciere, con la collaborazione di tutti gli chef presenti ad Al Méni, a cominciare da Massimo Bottura (prezzo: 40 €; solo su prenotazione, posti limitati; tel. 0541.56000, info@grandhotelrimini.com).

Il Grand Hotel
I giardini del Grand Hotel di Rimini
Ecco, appunto. Il Grand Hotel. Un monumento storico, con un allure di cui, forse, senza Amarcord di Fellini, non avrebbe goduto così intensamente, anche se in 110 anni di vita di personaggi illustri se ne son visti girare per i suoi saloni dal fascino Liberty. Compleanno il 1° luglio, con una serie di festeggiamenti che iniziano a giugno e proseguiranno fino ad agosto. Intanto, il 26 giugno si apre la terrazza, anzi ha luogo la Ouverture de la Terrasse d’été: in pratica l’inaugurazione del Grand Buffet estivo all’aperto, con 10 chef, guidati dell’executive chef del Grand Hotel di Bernardo. La musica dal vivo sul rondò farà da sfondo sonoro allo show cooking di Daniele Succi, riminese, chef del ristorante i-Fame dell’hotel i-Suite, sempre a Rimini, specialista nella cucina del pesce dell’Adriatico. Con lui, Silver Succi, del Quarto Piano, di Rimini; Paolo Bissaro de La Canonica di Casteldimezzo (Pesaro), noto in paticolare per il suo cannolo di crostacei e cremoso di pistacchi; Fabio Rossi del Righi di San Marino; Omar Casali del Marè di Cesenatico (ristorante, bar, bottega e spiaggia); Mariano Guardinelli dell’Abocar-Due cucine (l’altra è quella argentina) di Cesenatico; Enrico Croatti dell’Orobianco di Calpe, Alicante, in Spagna; Riccardo Agostini de Il Piastrino di Pennabilli (Rimini), piatto simbolo: Passatello, gamberi di fiume, piselli e tartufo nero. E Giampaolo Raschi del ristorante Guido, sulla spiaggia di Rimini (piatto simbolo: Seppia e squacquerone). 
Ognuno quindi cucinerà dal vivo, da una postazione diversa, il proprio piatto, per ora segreto: un vero e proprio spettacolo da vedere e gustare. Sulla terrazza inoltre, il buffet dei dolci, il carretto dei gelati e la cascata di frutta (prezzo: 65 € più le bevande)
Il 3 luglio viene presentato un nuovo libro dedicato alla storia dell’albergo, curato da Letizia Magnani per Minerva edizioni: GRAND HOTEL: RIMINI IL MITO Dall’Ostenda d’Italia al simbolo dell’Hôtellerie futura, mentre dal 5 sarà visitabile la mostra allestita nella sala Tonino Guerra 110 anni di storie di viaggi, un percorso fotografico fra i saloni del Grand Hotel (monumento nazionale dal 1994). L’albergo sarà anche parte di eventi sportivi celebrativi come la Pedalata nella storia, nel contesto del Bike Fest (raduno e biciclettata con partenza e arrivo nei giardini.). 
Beach party il 20 luglio e il 24 agosto, dal titolo Dal mare alle stelle, con dj e percorsi gastronomici in riva al mare. E il 1° agosto cena sotto le stelle, in un’atmosfera che si vuole romantica e liberty al tempo stesso (65 € più bevande).

La notte rosa
Un altro evento unico nel panorama italiano toccherà le coste e anche gli interni non solo della Romagna ma pure del settentrione marchigiano: La notte rosa, quella del 6-7 luglio. L’hanno anche chiamata Capodanno dell’estate italiana ed è giunta alla 13ma edizione. Con l’esigenza di inventare ogni volta non qualcosa, ma molto di nuovo. A cominciare dalle locandine e manifesti, all’insegna dello strillo: “Pink your life”, Vivi in rosa, che sfodera una combriccola di personaggi, dal ragazzo nero al tipo da spiaggia, dalla nonnina all’hipster, alla bimba col cuore rosa, tutti segnati dall’empatia, dalla gentilezza, dagli sguardi e dalla festa.
Tutto si svolgerà tra Rimini a Riccione, Cesenatico e Milano Marittima, Bellaria e Cattolica, Pesaro e i borghi e castelli romagnoli. 
Cosa succederà? Senze pretese esaustive (il programma completo è su: www.lanotterosa.it ) ecco qualche spunto. 
Alvaro Soler, “il cantante spagnolo più amato in Italia”, apre ufficialmente la 13ma notte rosa sulla spiaggia di Rimini, venerdì 6. E sabato mattina alle 5 (!) sulla spiaggia Riminterme esibizione al pianoforte di Remo Anzovino nel suo Nocturne Tour, mentre a Riccione venerdì dalle 5 alle 7,30, alla Spiaggia del Sole 86-87, concerto di Francesco Leo con la sua band L’Officina della camomilla.
Sempre venerdì: Nina Zilli a Riviera di Comacchio, Lido degli Scacchi (h 22.30); a Gatteo a mare, Ron con Lucio! Il tour; sempre a Gatteo, sabato, Roxi-bar – Vasco Rossi Tribute
A Cattolica, il 6: Annalisa bye bye live e il 7, Shel Shapiro, Quasi una leggenda… A Pesaro, il 6, Edoardo Bennato – Concerto rossiniano con quartetto d’archi.
E’ solo un assaggio di un programma vasto che in realtà ha degli anticipi e delle code rispetto ai giorni-clou del venerdì e sabato 6-7 luglio. Per esempio, Caparezza il 5 al Rimini Park Rock (a pagamento). 
Alla mezzanotte del 6 contemporaneamente su tutta la Riviera, gran spettacolo di fuochi d’artificio. Inoltre il Santarcangelo Festival (6-15 luglio) ”presta” al Capodanno dell’estate italiana, Multitud, il suo spettacolo inaugurale, una performance che coinvolge 70 persone e che vede protagonista l’artista Tamara Cubas: un’analisi della società contemporanea, dei rapporti interpersonali e della capacità di dissenso.
Monumenti, rocche e castelli dell’entroterra s’illumineranno, se non proprio d’immenso, almeno di rosa, mentre il centro storico di Bellaria-Igea Marina si trasformerà in un parco giochi con acrobati, giocolieri, clown, burattini e animazione per la gioia dei bambini e la curiosità dei grandi.
Ci saranno anche i pink cocktail e non ci si salverà da apparecchiature e cibi in rosa. Sfiorando il kitch, probabilmente. Ma contagiati dall’allegria romagnola.
Info. Per Al Méni: www.almeni.it.  Per il Grand Hotel di Rimini:  www.grandhotelrimini.com ,  tel. 0541.56000. Per La Notte Rosa: www.lanotterosa.it. Dove riposare: www.emiliaromagnaturismo.it/it/dove-dormire

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