Le bollicine fanno gola: nei consumi del vino in Italia, in ribasso, il comparto degli spumanti cresce invece del 9,5% in valore e del 6,8% in consumo. Così, sulle rive del Lago di Garda hanno deciso di puntare sulle bollicine – non importa se prodotte col metodo classico (champenois) o Martinotti (Charmat), per rivificare la produzione, che già contempla 10 Doc e varie tipologie, dalla Valtènesi al Soave, dal Lugana al Bardolino lungo l’anfiteatro attorno al lago, che comprende anche S. Martino della battaglia, Colli mantovani, Custoza, Valdadige, Valpolicella e Durello.
Tortelli di zucca al burro e Grana |
Coniglio in porchetta agli agrumi e olive del Garda |
Se
ne è avuto esempio felice durante un lunch a Il Cigno – Trattoria dei Martini di Mantova, lo storico locale di Gaetano Martini, nei giorni del
Festivaletteratura. Per abbinare convenientemente i primi magnum del nuovo
Garda Doc Collezione 89in edizione limitata), Tano Martini è ricorso nientemeno che ai piatti della tradizione e
alle ricette (in qualche caso appena rivisitate) di Bartolomeo Stefani, capocuoco
alla corte dei Gonzaga nella seconda metà del Seicento. Il Garda brut, fresco,
giovanile e dotato di una sua morbidezza (evidentemente un metodo Charmat) si è
magnificamente fuso con il Nervetto di vitello spadellato con fagioli bianchi;
ha retto il confronto con le marcate sensazioni dolci dei Tortelli di zucca al
burro fuso e Grana e si è incontrato con felicità, sgrassando piacevolmente il
palato, con il Coniglio in porchetta al forno, con fondo di cottura agli agrumi
e olive del Garda. Solo con la torta Elvezia (tradizionale mantovana, a
dispetto del nome) non ha retto l’accostamento “per colpa” della presenza del cioccolato
e del dolcissimo zabaione.
Nuova
Doc nuovo brand, scelto dopo una lotta feroce (“concorso di idee”,
ufficialmente), fra 13 agenzie. Ha vinto la O, Nice Design di Stefano
Torregrossa, con una grafica apparentemente semplice (ma bisognava pensarci!),
che rappresenta il lago, le sue onde
e al tempo stesso i filari dei vigneto e il perlage delle bollicine.
"Vienne qui dove l'onda ampia del lidio
lago tra i monti azzurreggiando palpita
...
Dolce tra i vini udir lontane istorie
d'atavi, mentre il divo sol precipita
e le pie stelle sopra noi viaggiano
e fra l'onde e le fronde l'aura mormora."
(Da Desenzano, Odi barbare, Giosuè Carducci, 1877)
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