Involtini di scampi e verdure alla mediterranea, torta di alici,
ravioli di magro. Abbinamento? Allegro, Andante sostenuto, Allegretto
scherzando.
Autori: lo chef Dario Ranza (dell’hotel Villa Principe Leopoldo
di Lugano), degli involtini, Bartolomeo Scappi (1570) con versione moderna di
Ranza, della torta di alici, Luigi Franconi (1846) e lo stesso Ranza dei
ravioli di magro. E la musica? Si tratta de Il
Convegno, divertimento per due clarinetti e orchestra in mi bemolle
maggiore op. 76, del 1865, di Amilcare Ponchielli.
S’intitola Menu per
orchestra (L’arte culinaria dagli
antichi banchetti musicali ai moderni programmi
radiotelevisivi) il volume
che unisce gastronomia e musica, storia e spettacolo, cuochi del passato e chef
di oggi. Il volume, edito dall’editore svizzero Armando Dadò (e distribuito in
Italia da Hoepli) contiene anche un CD con le arie già citate del Ponchielli,
ma anche di Richard Strauss, Verdi, Mozart, Giovanni Bottesini e Rossini. E le
ricette, tanto che ognuno potrebbe farsi in casa i piatti antichi, rivisitati
da Dario Ranza e poi gustarli ascoltando le musica “abbinata”.
Le arie sono eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana, un
grande complesso di cui ricorrono in questo 2015 gli 80 anni dalla fondazione.
La Osi torna a Milano a tre anni dal
suo debutto scaligero e si esibisce domani sera martedì 19 maggio
all’Auditorium dell'Orchestra Verdi di largo Mahler, sotto la guida del direttore Markus Poschner,
con il Concerto per violoncello e
orchestra di Schumann, l’ouverture Le
Ebridi di Mendelssohn e la Sinfonia
n. 8 di Dvorak (prevendita online su www.vivaticket.it
o alla biglietteria dell’Auditorium, tel. 02.83389401).
Il volume Menu per
orchestra non è stato semplice da compilare. Si sono dovute unire le competenze
di Giacomo Newlin, giornalista della Radiotelevisione svizzera, enogastronomo,
con quelle di Marta Lenzi Repetto, esperta di storia della gastronomia e del
costume e di Anna Ciocca-Rossi, musicologa. Ne è venuto fuori un libro di oltre
250 pagine, di gradevole, ma anche dotta lettura, che racconta di come
gastronomia e musica siano state nel passato forme di spettacolo al servizio
dei potenti, per non
parlare dei musicisti–gourmet, da Rossini e i suoi famosi
tournedos a Verdi, che quando andava in tournée si portava sempre dietro la
spalla di San Secondo (inteso come salume). La parte finale è specificamente
dedicata al menu, estratto da piatti storici di famosi cuochi del passato, con
ricette originali anche in versione moderna, e alla scelta musicale. Un volume
certo frutto di un lungo confronto fra gli autori (Anna Ciocca-Rossi in
particolare) e l’Orchestra della svizzera italiana, ma che non sarebbe stato
possibile concepire senza il concorso della Corsi, la società cooperativa per
la Radiotelevisione svizzera italiana e la stessa Rsi.
Tortino di alici salate |
Abbinamento cibo-musica, dunque, ma infine, dopo ogni ricetta,
anche quello col vino: ticinese, perché l’enologia del cantone negli ultimi 15
anni ha fatto passi da gigante, specializzandosi nel vino merlot. Una chicca di
poche centinaia di bottiglie, anche il Merlot che proviene dal minivigneto della
Villa Principe Leopoldo, e che si può gustare solo sul posto, nel suo
ristorante (16 punti della guida Gault&Millau), dove impera e governa magistralmente
Dario Ranza.
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