Tiradito e causa, preparazioni ispirate al ceviche |
Preparazione del Pisco sour |
È diffuso in Messico,
Ecuador, Cile, Costa Rica, ma soprattutto in Perù, dove nel 2004 è stato
dichiarato Patrimonio nazionale. Quattro anni dopo la gazzetta ufficiale El Peruano ha proclamato il 28 giugno
Giorno del Ceviche. Il pesce crudo insomma non è una tradizione solo
giapponese. I peruviani ne sono orgogliosi, come si è visto, tanto che nel
Paese andino se ne fa oggetto di sagre popolari come di tentativi da Guinness:
nel 2008 a Callao 400 cuochi prepararono il ceviche più grande del mondo,
impiegando 7 tonnellate di pesce, 3 di limone, 2,5 di cipolla, 200 kg di
sale e un'uguale quantità di ají limo (un
tipo di peperoncino). Non stupisce che con una tradizione così grande e antica
alle spalle, siano nati in Perù anche cuochi creativi e rigorosi, che da un
lato utilizzano i migliori ingredienti per la sua preparazione, ricercati con
impegno maniacale, e dall’altro aggiungono tocchi di fantasia alle ricette. Uno
di essi è il giovane Jaime Pesaque (38 anni), studi
ed esperienze a Parigi, in Italia e Spagna presso locali famosi. Titolare dal
2010 del ristorante Mayta a Lima, oggi inalbera le sue insegne da New York a
Oslo, da Dubai a Miami. Il “suo” decimo locale è stato aperto a fine febbraio a
Milano, si chiama Pacifico ed è
stato voluto dai fratelli Leonardo e Jacopo Signani, appassionati del Perù e soprattutto del ceviche.
Pesaque, dopo aver impostato la cucina, scelto i fornitori e introdotto qualche
novità in un menu di tradizione basato sul chevice, ha in programma di tornare
in Italia 7/8 volte l’anno per controllare di persona la sua nuova creatura.
Che del resto funziona già benissimo, visto che i cuochi sono di assoluta fiducia
dello chef e i proprietari, impegnati in altri campi del business, seguono
comunque da vicino e con amore la loro impresa gastronomica.
Sbaglierebbe chi pensasse a un ambiente folcloristico. Il
Pacifico è caldo, raccolto ed elegante, giocato tutto sui toni del blu, con una
quarantina di coperti che però potrebbero crescere presto grazie a un
minidehors e soprattutto con l’acquisizione di un locale confinante.
All’ingresso dell’unica sala (ma è in allestimento un privé sotterraneo), il
bancone con i classici sgabelli, ove si può
anche pranzare, ma soprattutto sorseggiare cocktail, come l’imprescindibile
Pisco sour, basato sul distillato di vino peruviano, succo di lime, zucchero e albume.
Ceviche puro |
A tavola, il ceviche, in cinque versioni, la fa da padrone, dal puro,
quello più classico, al mixto. Per scelta dello chef, il pesce protagonista è il
branzino anziché la corvina (usata in Perù), condito con il cosiddetto latte di
tigre, un composto di sedano, zenzero, aglio, pepe, succo di lime; il misto
contempla invece polpo, cappesante e gamberi, coriandolo e rocoto (un
peperoncino peruviano). E c’è anche una
versione vegetariana con quinoa, patate dolci, pomodorini e asparagi. E infine
l'asiatica, al salmone, cetriolo e sesamo, stuzzicante.
Deliziosi anche i tiradito, pesce crudo (cappesante, branzino o tonno) tagliato a fettine (nel
ceviche è a cubetti o a pezzi), accompagnato da salse piccantine.
Piacevole entrée i
dim sum, i bocconi cinesi di pasta
ripieni, cotti al vapore e
serviti nei loro cestini, da insaporire con salsine peruviane.
Infine le specialità, dalle ostriche con salsa citrus alla causa, bocconcini di tonno con patate
in purea, peperoncini vari come l’ají
amarillo (fresco e non piccante) e avocado. Da bere, per ora, solo i
vini siciliani di Baglio di Pianetto
(www.bagliodipianetto.com): eccellente (ed economico) il Ficiligno, un bianco a base di uve
inzolia e viognier, fresco e salino, con bei sentori minerali e agrumati.
Ristorante Pacifico, via San Marco angolo via Moscova, tel.
02.87244737, http://wearepacifico.it.
Orari: 12-15, 18-24, domenica 18-24 (lunedì chiuso). Prezzi: cheviche 14-23 €;
tiradito 15-18 €; dim sun 9 €; speciali 4-12 €; dessert 8 €.
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