lunedì 5 novembre 2018

Il Merano WineFestival si tinge di rosa con i vini di cinque consorzi, dal Valtenesi Chiaretto al Cerasuolo d'Abruzzo. E si autoprovoca: "Vino, veleno o alimento?"

Una veduta del Kurhaus di Merano, con le montagne del Gruppo Tessa sullo sfondo
Pur amando la cacciagione a tavola, il cacciatore che preferiamo non è quello con doppietta e stivali, ma un altro signore, che si fa chiamare The Wine Hunter, al secolo Helmut Köcher. Gran patron del Merano WineFestival, Köcher batte non le brughiere ma le cantine di tutta Italia e di non poche all’estero, per scovare non solo i vini “migliori”, ma quelli più intriganti, che hanno molto da raccontare e non sempre sono noti, quelli di una tendenza magari minoritaria o di nicchia, ma che
Stefania Mafalda, pr,
ed Helmut Köcher
promettono di avere un futuro brillante o comunque interessante. Lui li valorizza (anche attraverso degustazioni di esperti suoi collaboratori) assegnando dei riconoscimenti (sorta di medaglie virtuali, dai colori
  - a salire nel merito - Rosso, Oro e Platino), e li invita a quella grande kermesse internazionale che è ormai da tempo il Merano WineFestival, quest’anno alla 27ª edizione (dal 9 al 13 novembre).
Ogni salone del vino che si rispetti, si sa, deve proporre delle novità e il MWF non ha fatto e non fa eccezione: ogni anno si è aggiunto qualcosa, tanto che, pur se la manifestazione principale ha luogo al Kurhaus (un bell’edificio in stile Liberty, il cui cuore è il magnifico salone Kursaal), le vie e spazi all’intorno sono stati progressivamente conquistati ai nuovi progetti voluti dal patron. Così, da quest’anno, in piazza della Rena sarà impiantato The Circle-People, Lands, Experiences, un palcoscenico di 450 mq dedicato a degustazioni di vino e cibo, show-cooking, incontri con piccoli produttori e chef, vignaioli ma anche pizzaioli di vaglia. La sera, dopo la chiusura del Kurhaus e della Gourmet Arena (chicche gastronomiche, spesso difficili da reperire nelle grandi città), Il Circolo diventa uno spazio lounge per rilassarsi bevendo un drink. Ma a proposito di Gourmet Arena, da quest’anno viene affiancata da una nuova area espositiva, chiamata Spirits Experience: distillati di qualità, vermouth e liquori protagonisti in degustazioni e seminari a tema, esibizioni di barman e cocktail nuovi o di antiche origini. 
Il “Futuro del Vino”? È affidato (anche) alle idee che alcuni esperti e personalità prevederanno nel corso di una tavola rotonda che si terrà all’eclettico Teatro Puccini (ispirato allo Jugendstill internazionale ed aperto nel 1900).
Chiaretto della Valtenesi
Ma quali sono i vini presenti nel Kurhaus? Quelli che hanno ottenuto almeno un The Wine Hunter Award (cioè conseguito un punteggio, su 100, fra 88 e 89,99 punti per l’Award Rosso, da 90 a 94,99 per il Gold e da 95 a 100 per il Platinum): bianchi, rossi, dolci, secchi, spumanti…E i rosati? Presenti finora in piccolo numero e singolarmente negli stand delle varie aziende vinicole, quest’anno vengono celebrati in pompa magna, con un’area apposita,“Rosé-Vino in Futuro”, allestita in sala Czerny (dal nome del pianista e compositore viennese dell’Ottocento). Protagonisti i vini dei territori storicamente vocati, i cui consorzi hanno siglato pochi mesi fa il cosiddetto Patto del Rosé, per promuovere insieme la cultura di questa tipologia, ancora poco considerata in Italia. Si tratterà di un centinaio di etichette che fanno capo alle Doc Chiaretto di Bardolino, Valtenesi Chiaretto, Cerasuolo d’Abruzzo, Salice Salentino Rosato e Castel del Monte Rosato. Sabato 10 alle 11, all’Hotel Therme, Costantino Gabardi, degustatore e scrittore di vino, guiderà una masterclass con i rosati delle cinque Doc.
Ci sarà spazio anche per appuntamenti insoliti per un festival del vino e del cibo di qualità, ma in realtà del tutto coerenti, come il Premio Emergente Sala (ideato dai giornalisti Luigi Cremona e Lorenza Vitali), che celebra così un mestiere poco appetito dai giovani interessati al mondo della gastronomia, come il professionista dell’ospitalità (in maniera più prosaica: camerieri, maitre) under 30: esami, prove pratiche e premiazione dei tre migliori emergenti del Nord Italia, che parteciperanno fra un anno alla finale nazionale. 
E poi, che altro? Tanto, che qui elenchiamo solo di passaggio, rimandando al programma completo del festival, sul sito (vedi sotto). Stimolante il convegno dell’8 ottobre Naturae et purae – bio&dynamica (manifestazione con espositori che si tiene al Kurhaus, ma solo il 9) dal titolo provocatorio “Vino veleno o vino alimento? Alle radici del bere”. Sempre il 9, in piazza della Rena, Wild Cooking, mentre nelle Terme Storiche e al Kurhaus, oltre ai vini bio ci saranno anche i c
Lo chef Karl Baumgartner
osiddetti PIWI (derivati da uve naturalmente resistenti alle crittogame, malattie fungine). 
Gran finale con Catwalk Champagne, il 13, nella Kursaal del Kurhaus. Dalle 9.30 alle 16.30, degustazione delle bollicine di 34 note e meno note maison, in abbinamento alle specialità gastronomiche di dieci aziende d’élite. Con un grande show-cooking, alle 12.30, tenuto da Karl Baumgartner, chef del ristorante Schöneck di Falzes (1 stella Michelin dal 1998): piccoli assaggi di qualità in abbinamento allo Champagne Marguerite Guyot. 
* Merano WineFestival 2018, dal 9 al 13 novembre, c/o Kurhaus, corso Libertà 33, Merano (Bz), www.meranowinefestival.com. Ticket giornalieri, abbonamento e relativi prezzi, sul sito o in cassa.

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