Nuovi piatti di primavera ai Pacifico di Milano e Roma: qui sopra, Ceviche Ikura |
Grande è la
confusione sotto il cielo. Inizia la primavera e sembra ancora inverno. Grande è
anche la confusion sotto il ciel
della gastronomia, dall'alto della quale Gualtiero Marchesi ci guarda
perplesso, probabilmente con quel suo sorrisetto bonario e scettico, che
sfodera lungo tutto il bel film “postumo” a lui dedicato dal regista Maurizio
Gigola (Gualtiero Marchesi, The Great
Italian), in visione ancora oggi in molti cinema italiani.
Jaime Pesaque, executive chef |
Prendiamo la
cucina più alla moda del momento, la cosiddetta cucina fusion. Troppo spesso fonde, anzi confonde, cucine
millenarie come la cinese e la giapponese, svilendole entrambe. Eppure la
cucina vera, buona, salutare è spesso frutto di contaminazione fra tradizioni
diverse. Lo stesso Marchesi, per fare un esempio attuale, lo chef che inventò
gli spaghetti freddi col caviale e l'erba cipollina, non molti anni fa creò un
piatto “fusion” apparentemente banale, chiamandolo Insieme Armonico: nient'altro
che un risotto alla parmigiana con adagiato sopra alcuni rigatoni all’amatriciana,
mettendo in rilievo e nello stesso tempo fondendo tradizioni culinarie di due
regioni piuttosto diverse tra loro, come l'Emilia e il Lazio.
A ben guardare,
comunque, una nazione che pratica cucina fusion e non da ieri, ma da più di un
secolo, c'è ed è il Perù. La
chiamano cucina nikkei in Sudamerica,
ma nikkei in Giappone è sia il nome del famoso indice di Borsa sia un emigrante
giapponese o comunque una persona di origine nipponica che vive all'estero. Ma
che c'entra il Perù col Paese del Sol Levante? È una della tante storie di
emigrazione mondiale, ma non per questo meno significativa.
Già nel Seicento
a Lima, la capitale peruviana, si registra la presenza di alcune decine di
giapponesi emigrati. E a partire dalla fine nell’Ottocento le migrazione verso
il Sud America diventano un fenomeno di notevoli dimensioni, tanto più che Tokyo
si poneva l'obiettivo di contenere il numero dei suoi abitanti e di far crescere
al contempo una certa influenza politica su nazioni lontane. Dapprima furono braccianti
e manovali sparsi sul territorio, poi concentrati in gran parte su Lima, in
seguito anche organizzati in associazioni commerciali, come la prima, quella
dei parrucchieri giapponesi, che
quasi soppiantarono quelli indigeni. I
peruviani di origine nipponica sono oggi circa 80mila e mantengono i loro legami
con la patria d'origine.
Spiedini: lomo, salmone e nikkei |
Nel frattempo la
cucina peruviana, in parte andina in parte costiera, grazie all’intraprendenza
di cuochi di origine nipponica e di quelli, in maggioranza, peruviani tout court,
hanno cominciato a intersecare le materie prime del luogo con il rigore e la
tecnica giapponesi. Ne è nata una gustosa cucina veramente fusion, ma che è
interpretata al meglio, cioè con ricerca sul campo della miglior materia prima
e con slanci di vera creatività, da non molti chef.
Uno di questi è Jaime Pesaque, forse il più
internazionale degli chef peruviani, che a partire dal ristorante Mayta di
Lima, dal 2010, ha un po' riscritto la cucina peruviana, portandola quindi in
Spagna e Italia, in vari locali. Oggi è executive chef del secondo Mayta e di
Tupac a Dubai, del terzo Mayta a Hong Kong, dei tre Suviche a Miami, del Nuna a
Punta del Este (Uruguay), del Tiradito a Madrid, del Piskoteket a Oslo, del Raymi
a New York. E dei due Pacifico, a
Milano e Roma. Di questi ultimi locali si è già scritto in queste pagine (Vedere anche i post del 27 sett 2016 e del 6
maggio 2015). Ma vale la pena di riparlarne, nel primo giorno di una
primavera più che mai incerta. Cambia comunque il menù con la nuova stagione e
lo chef sforna nuovi piatti per i suoi locali, piatti veramente e felicemente fusion.
Tartare di sushi |
Gli Anticuchos de lomo, salmone e nikkei
sono nient'altro che degli spiedini cotti alla brace, di tre tipi: gamberi
marinati con salse asiatiche e peperoncino peruviano, cuore di filetto di manzo,
e salmone. Squisiti.
La Tartare di sushi o Crispy rice tartare
è forse il piatto più sorprendente. Si tratta di una crocchetta di riso sushi
ben croccante, sopra alla quale vengono posti avocado flambé, una tartare di
manzo marinato con una salsa chiamata achevichada e infine cipolla croccante.
Degna
conclusione con il Crumble al cioccolato
con gelato al dulce de leche. Cioccolato peruviano, naturalmente, fondente,
con gelato al dulce de leche (una crema di latte e zucchero, cotta a lungo, il
cui sapore assomiglia a quello della caramella mou), anacardi caramellati e un
nonnulla di locuma (un frutto amazzonico) meringato.
Piatti vivaci,
gustosi e raffinati allo stesso tempo. Vera fusion creativa, non confusion
banale. Ma
certo, quando cucina Jaime tutto questo è pacifico...
Crumble al cioccolato con gelato al dulce de leche |
Info. Ristoranti Pacifico. A Milano, via della
Moscova 29 angolo via San Marco, tel. 02.87244737. Orari: 19.30-23.30 (mai
chiuso). A Roma, Palazzo Dama, Lungotevere Arnaldo da Brescia 2, tel.
06.3207042. Orari: 12.30-14.30, 18-23.30 (mai chiuso). Prezzi: ceviche, tiradito,
tacos e dim sun 12-26 €; frios e calientes: 12-22 €; postres 8-10 €. Sito:
wearepacifico.it.
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