martedì 7 giugno 2016

Chance vegetariana al Museo delle culture: show cooking dibattiti e concorso nel ristorante di Enrico Bartolini


Pietro Leeman e Gabriele Eschenazi, promotori di The Vegetarian Chance, nella sede
della nuova Joia Academy di via Casati, a Milano

E adesso i vegetariani se ne vanno al museo. Qualcuno, forse, vorrebbe tenerceli. Invece, da lì, dal Mudec, intendono poi ripartire più verdi e più forti che pria…Il Mudec, Museo delle culture di Milano, apre i battenti, l’11 e 12 giugno (sabato e domenica), a The Vegetarian Chance, la manifestazione creata dallo chef Pietro Leeman (del Joia di Milano, 1 stella Michelin) e dal giornalista Gabriele Eschenazi. In alcuni ambienti del museo si terranno dibattiti, show cooking, seminari, proiezione di documentari. Nelle sale del Mudec Restaurant, dello stellato Enrico Bartolini, la domenica, il Concorso internazionale.
“Con questo evento”, raccontano Eschenazi e Leeman, “intendiamo promuovere la cucina vegetariana nell’ottica di una condivisione di gusti, valori, consapevolezza. Guardiamo al mondo vegetale non come oggetto di sfruttamento indiscriminato, ma come alleato per il nostro benessere, per una rivoluzione nel nostro stile di vita. Nei primi due anni della nostra esistenza non abbiamo inseguito una moda né intrapreso ‘guerre di religione’, ma abbiamo fatto una proposta concreta: portare il vegetarianismo nei ristoranti di alta cucina in primis, ma anche negli altri, e quindi offrire agli ospiti la possibilità di scegliere cosa ricevere nel piatto. Da qui l’idea del concorso internazionale”. 
Quest’ultimo si svolgerà domenica 12 (dalle 11,30 alle 14, aperto solo alla stampa e addetti ai lavori) nelle cucine e nelle sale del Mudec Restaurant, aperto da pochi mesi dallo chef Enrico Bartolini (già bistellato Michelin con il locale del Devero Hotel).  I concorrenti sono otto fra cuochi e chef: si va dal giapponese Masayuki Okuda all’olandese Lennart van Weert, da Andrea Ferrucci di Montà d’Alba a Gianfranco Ceccato di Bellinzona e ancora, Fabio Vacca dalla Sardegna, Sabina Joksimovic del Venissa di Mazzorbo -Venezia, Tommaso Segato, Antonio Zaccardi.
Ogni cuoco presenterà due piatti, dei quali uno interamente vegano e l'altro vegetariano, per il quale quindi è consentito quindi l’uso di latticini. La giuria, presieduta da Pietro Leemann, sarà composta da Enrico Bartolini, dallo chef israeliano Moshe Basson, dalla nutrizionista Michela De Petris, dal giornalista Davide Paolini, dalla cuoca ayurvedica Marisa Scotto e dal biologo Carlo Modonesi.
Moshe Basson
Premiazione pubblica alle 16 in una sala del museo. Alle 17, lo show cooking Prima della fame, tenuto da Moshe Basson, personaggio straordinario che nel suo locale di Gerusalemme, L’Eucalipto, propone una cucina vegana basata sugli ingredienti menzionati nella Bibbia ebraica e raccolti sulle colline vicine.
Sabato e domenica altri show cooking, a cura di Vittorio Castellani, aka Chef Kumalè. Sabato, Simone Salvini, con Riso e lenticchie alla mediterranea (h 11,30); Jenny Sugar, con Dolci vegan integrali nel mondo (h 13,30); Agnese ‘Z Graggen con Gioielli per una notte, esibizione artistica veg (h 14,45). Domenica, dalle 11.30 alle13.00, Chocoexperience - seminario sull’assaggio del cioccolato, a cura dell’Istituto Internazionale Chocolier; alle 14.30, Vittorio Castellani con: World Roots, il giro del mondo in salad bowl.
Ancora da segnalare, l’interessante tavola rotonda condotta da Gabriele Eschenazi alle 16 di sabato nell’Auditorium sul tema: Vegetarianismo: ritorno alle origini delle civiltà o sguardo al futuro? Partecipano: Remo Egardi, biologo, Giulia Innocenzi, giornalista e conduttrice tv, Paola Maugeri giornalista e conduttrice tv, Pietro Leemann. Imperdibili, secondo il parere di chi li ha visti, due straordinari documentari di Yann Arthus Bertrand. Sabato 11 giugno nell’Auditorium, ore 18.00, A Thirsty World; ore 20.30, Terra. Nel primo si affronta il tema dell’accesso all’acqua potabile, risorsa sempre più preziosa a causa dei cambiamenti climatici e dello spreco nelle società industrializzate; il secondo è un saggio letterario sulla specie umana e le sue relazioni sempre più alienate con gli altri esseri viventi. 
Fra i partner della manifestazione, la Cantina Tollo, abruzzese, con i suoi vini biologici. Ma a chi scrive piace citare (e bere!) anche un altro vino di Tollo, non bio, ma straordinario: il rosato, anzi il Cerasuolo Hedòs.

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