Le vigne del Lavaux sul lago Lemano |
A Milano il 7 dicembre si
festeggia Sant’Ambrogio con la prima della Scala. A Losanna, capitale “umana”
del cantone di Vaud in Svizzera, più prosaicamente vanno al caveau della
Municipalité, cioè nella cantina municipale, ad assaggiare e festeggiare i nuovi
vini del Comune. Già perché l’amministrazione pubblica possiede nei dintorni
ben cinque domaines (proprietà
vitivinicole). E i vini di queste produzioni vengono messi all’asta (o si acquistano, ma quasi esclusivamente sui luoghi di
produzione) una settimana dopo, il 14
dicembre. La Mise aux enchères des
vins (www.lausanne.ch/thematiques/nature-et-domaines/domaines/vins-de-la-ville/mise-aux-encheres-des-vins/mise-aux-encheres-publiques0.html) è un’asta pubblica, che si svolge da
oltre due secoli.
Per la precisione quella del 2013 è l’edizione 211, anche se è solo da una decina d’anni che è aperta agli appassionati, in precedenza era riservata ai professionisti del vino. Certo, all’asta di Losanna non si acquistano le tre bottiglie classiche del turista. I lotti partono da un minimo di 46 litri (60 bottiglie) per approdare anche a 380 litri (500 bottiglie) e riguardano soprattutto la vendemmia 2013. Alcuni lotti sono già imbottigliati e ovviamente sono relativi alla vendemmia 2012: in questi casi, ve n’è anche da 24 e 36 bottiglie (si tratta dello Chardonnay del Clos des Abbayes, Lavaux Aoc, cioè Doc, - Dézaley Grand cru, e di tre uvaggi rossi, tutti Grand cru).
Per la precisione quella del 2013 è l’edizione 211, anche se è solo da una decina d’anni che è aperta agli appassionati, in precedenza era riservata ai professionisti del vino. Certo, all’asta di Losanna non si acquistano le tre bottiglie classiche del turista. I lotti partono da un minimo di 46 litri (60 bottiglie) per approdare anche a 380 litri (500 bottiglie) e riguardano soprattutto la vendemmia 2013. Alcuni lotti sono già imbottigliati e ovviamente sono relativi alla vendemmia 2012: in questi casi, ve n’è anche da 24 e 36 bottiglie (si tratta dello Chardonnay del Clos des Abbayes, Lavaux Aoc, cioè Doc, - Dézaley Grand cru, e di tre uvaggi rossi, tutti Grand cru).
Il carnet dell’asta è
scaricabile dal sito: www.lamiseauxencheres.ch.
Si registra sempre grande partecipazione,
perché si tratta di un avvenimento aperto a tutti e divertente, gioioso e anche
perché c’è da concludere buoni affari. Aggiudicandosi un lotto, si acquista il
vino a un determinato prezzo, poi occorrerà ancora aggiungere un po’ di denaro
per le bottiglie, le etichette e così via. I lotti imbottigliati dovranno
essere ritirati nella primavera del 2014 e pagati entro giugno.
Ma vale la pena di
acquistare il vino a lotti? Per un appassionato, anche con una piccola cantina
sì, in fondo 60 bottiglie veramente buone e a prezzo relativamente basso sono
un piccolo investimento in qualità. Ma se
si vuole conoscere meglio i vini, allora, con più calma, ci si può recare in
uno dei domaines della città, assaggiare, magari sedersi alla tavola gustosa
del vigneron, trasformatosi per l’occasione in ristoratore, magari approfittare
dell’ospitalità notturna in camere semplici, ma carine, immerse nella vigne.
Il vino principe è lo
Chasselas, dall’omonimo vitigno bianco che proprio qui, nel cantone di Vaud,
sulle terrazze a picco sul Lemano, ha raggiunto la sua celebrità. Fama però tutta svizzera, perché le bottiglie esportate sono pochissime,
praticamente nessuna in Italia. E il vitigno – forse di lontana origine
francese – è poco coltivato nel resto del mondo. Ma se lo chasselas fa la parte
del leone fra i vitigni presenti nella zona (61%), non è però l’unico: seguono
il pinot nero (13%) e il gamay (11%), poi una serie di altre uve a bacca rossa
molto interessanti e da noi poco conosciute come gamaret, garanoir e, ancora,
merlot, chardonnay e altri (una cinquantina in tutto). Lo chasselas dà luogo a
vini fruttati e floreali, secchi e sapidi allo stesso tempo, ai quali con l’età
(i migliori si conservano bene anche per una decina d’anni) si aggiungono aromi
mielati, sentori di noce e grande personalità.
Vigneti di chasselas |
Grappolo di chasselas |
Più a est ancora c’è lo Chablais,
con epicentro a Aigle (anche qui, vini di vaglia, come l’Aigle Merveille des
roches della Societé cooperative vinicole – www.celliersduchablais.ch); altre
zone ancora, a nord di Losanna. Ma i vigneti della città fanno capo a La Côte e al Lavaux, con le cinque storiche proprietà
comunali, 36 ettari in tutto.
Nella Côte ci sono l'Abbaye du Mont, a Mont-sur-Rolle, e lo Château Rochefort, ad Allaman; nel
Lavaux, il Domanine du Burignon, a Saint-Saphorin, il Clos des Moines e il Clos
des Abbayes a Dézaley. La produzione totale non supera le 400mila bottiglia, in
gran parte di Chasselas e poi anche di rossi, in prevalenza assemblaggi da uve
pinot nero, gamay, gamaret, syrah, merlot etc. Da una ventina d’anni ormai in
questi vigneti viene praticata la cosiddetta lotta integrata (abbattimento
degli interventi chimici, ricorso a metodi più dolci e naturali nella lotta
contro i parassiti), mentre nei terreni di Château Rochefort dal 2010 è in atto la riconversione
all’agricoltura biodinamica.
Il Lavaux si attraversa
facilmente in auto, ma anche a piedi, in bicicletta e con due trenini
turistici, il Lavaux Express (www.lavauxexpress.ch)
e il Lavaux Panoramic (www.lavaux-panoramic.ch
). Ma vigne, terrazze e borghi agricoli si possono ammirare anche dal basso,
dall’acqua: i battelli a vapore Belle
Epoque (www.cgn.ch) navigano da Ouchy
(Losanna) lungo il lago, con approdi in varie località. A bordo si possono
degustare i vini del cantone e anche pranzare. Fra le curiosità dei 14 villaggi
che s’inanellano lungo le vigne del Lavaux, c’è la statua di Corto Maltese, che scruta pensoso le vigne in una
piazzetta di Grandvaux, eretta per ricordare il suo creatore Hugo Pratt, che
qui risiedette negli ultimi dieci anni della sua vita. Su un lato della piazza,
il Caveau Corto (www.caveaucorto.ch ),
dove si degustano i vini della zona accompagnati da qualche stuzzichino e
panini.
Ma vediamo in una breve
carrellata, le caratteristiche principali dei 5 domaines di Losanna, con la
segnalazione di qualche prezzo di vendita a bottiglia, in loco.
Zona de La Côte, tra Losanna e Nyon.
Abbaye du Mont. 13,5 ettari, la proprietà vinicola più grande della città di Losanna,
acquisita nel 1802. Le vigne furono piantate dai monaci cistercensi nel 12°
secolo. Il vitigno chasselas rappresenta
almeno il 70% della produzione che dà
luogo a bianchi fruttati e intriganti; indicati per l’aperitivo e con
preparazioni a base di formaggio. Notevoli i gran cru La Morraine (14,50 Fr) e
La Plantaz (11,50 Fr) del 2012. La riserva 1990 (!) si è rivelata una vera
sorpresa: giallo oro, sentori di miele e caramello, sapore pieno e avvolgente
con una vaga sensazione marsalata, ma piacevole. Perfetta sui grandi formaggi.
Seguono i rossi pinot nero e gamay, gamaret e garanoir in assemblaggio, che
danno vita a un vino corposo, armonico, fruttato, per carni rosse e salumi. Da
tempo il viticoltore François Gaillard pratica la lotta integrata in vigna, con un rigore che si
avvicina a quello dell’agricoltura bio. Su prenotazione per piccoli gruppi (almeno 8
persone) la famiglia Gaillard prepara pranzi e cene (anche in cortile, nella
bella stagione o in cantina), a base di prodotti locali, primo fra tutti il
Gruyère dell’alpeggio degli Amburnex, anch’esso proprietà della città di
Losanna.
Chasselas de l'Abbaye du Mont |
Route de l’Etraz 3, Mont-sur-Rolle, tel. 0041.21.8253241,
0041.79.3855432, email f.gaillard5@bluewin.ch.
Château Rochefort. Solo 4,3 ettari di vigneto, in conversione
all’agricoltura biodinamica dal 2009 (certificazione Demeter dalla vendemmia
2014). Spiccano lo Chasselas sur lie 2012 Allaman Grand cru (12,50 Fr), il
Garanoir 2011 (13.50 Fr), il buon Rosé Pinot noir 2012 (13 Fr) e il Gamaret
barrique 2011 (26 Fr).
Su prenotazione per almeno 8
persone, si pranza e molto bene con terrina di pesce di lago (coregone)
leggermente affumicato e pomodori del giardino, succulenta zuppetta di pesce di
lago e pesce persico delizioso, ma anche con piatti di carne come l'arrosto di maiale, il bollito, la choucruote, infine l'immancabile fondue (sui 40 Fr). Si può riposare in una delle due camere (50 Fr a testa con la colazione).
Famiglia Berger, Allaman,
tel. 0041.21.8073149, cell. 0041.79.7847007, email
aime.berger@sefanet.ch.
Una segnalazione, al di fuori delle tenute di Losanna, per il Domaine La Capitaine, nel cuore de La Côte, per un suo straordinario Chasselas, un 1er Grand cru: si chiama Au Fosseau, dal nome della particella coltivata in biodinamica ed è vinificato in anfore d'argilla (www.lacapitaine.ch).
Una segnalazione, al di fuori delle tenute di Losanna, per il Domaine La Capitaine, nel cuore de La Côte, per un suo straordinario Chasselas, un 1er Grand cru: si chiama Au Fosseau, dal nome della particella coltivata in biodinamica ed è vinificato in anfore d'argilla (www.lacapitaine.ch).
Louis-Philippe Bovard, produttore di vino e conservatore del vitigno chasselas |
Vini Bovard (www.domainebovard.com) a Cully, nel Lavaux |
Ecco le altre tre proprietà comunali nel Lavaux.
Clos des moines. La più piccola, solo
4,03 ettari. Terrazze veramente scoscese, con pendenze medie del 35%. Ha fama per il suo Chasselas Vieilles Vignes
(22 Fr), per il Gamay (20 Fr) e per lo Chardonnay Dézaley Grand cru, ricavato
da pochi appezzamenti del Clos des Moines e anche del Clos des Abbayes, elevato in fusti di rovere; lo Chardonnay ha belle note agrumate con sentori minerali e
in zona lo consigliano con piatti di carne bianca accompagnati da salse di
funghi cantarelli, o meglio ancora, delle eccellenti spugnole.
Robert Martin, Chexbres,
tel. 0041.21.7992110, email e-r.martin@hotmail.com.
Clos des Abbayes. 4,7 ettari di vigneti su terrazze a picco sul lago. La zona è sempre
quella del grand cru Dézalay, vicino al Clos des Moines e i vini raccomandabili
sono dello stesso tipo: Chasselas La Chapelle 2012 (24 Fr), Chardonnay barrique
2011 (25 Fr), Syrah & Diolinoir 2011 (28 Fr), interessante uvaggio dai
sentori di mora e altri piccoli frutti rossi, con una bocca speziata di
gradevole rusticità.
Domaine de Burignon. Poco meno di 6 ettari terrazzati nella zona Gran cru di St.-Saphorin, un
bellissimo borgo di viuzze, vecchie case e suggestive piazzette. Assolutamente
consigliabile un pranzo a l’Auberge de l’Onde (www.aubergedelonde.ch), in una casa
del Settecento, con spiedo antico e cucina di classe (da 50 Fr): il vulcanico
maître
sommelier Jérome Aké Béda spiega con dovizia piatti e vini. Provati e assai
piaciuti, per esempio, la piramide di foie gras con chuteney di fichi al Porto,
gli scampi alla plancia con sugo di granchio e crema di riso Bazmati allo
zenzero, e il carré di vacca arrostito sul camino con patate allo scalogno e
coriandolo.
I vini di punta del Domaine de
Burignon sono lo Chasselas Les Roches Plates 2012 (19,50 Fr), il Viognier Les
Rueyres 2011 (22 Fr) e il Pinot noir barrique 2012 (26 Fr), ma si beve bene
anche con il più semplice Chasselas Avec vous 2012 (14,50 Fr).
Anne Bussy e Luc Dubouloz affittano 2 appartamenti
(b&b) a 4 letti, a 150 Fr per due persone, 200 Fr per 3 e 250 Fr per 4.
Pranzi, cocktail e cene solo per gruppi consistenti. Tel. 0041.78.9158520,
email info@burignon.ch.
I vini dei Domaines (proprietà) di Losanna |
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