Proprio vero: non si smette mai d’imparare. E di gustare,
scoprire sapori nuovi. Magari per caso. In questo caso si è trattato di un
breve tour alla (ri)scoperta dei grandi formaggi piemontesi. Abbinamento di
prammatica, visto che ci si aggirava per le Langhe, il Barolo. E, diciamolo
subito, con grandi soddisfazioni. Ma la sorpresa è stata la Nas-cetta, come si
pronuncia dialettalmente il nome di questo vino bianco, che viene scritto anche
e più semplicemente: Nascetta. A me fino a poche settimane, fa perfettamente
sconosciuto.
È andata così. Eravamo nella bella Enoteca regionale del Barolo, appunto a Barolo, che propone in
vendita una sua scelta di produttori del grande rosso, selezionati
appositamente, anche non famosi e “piccoli”, praticando gli stessi prezzi che
si ritrovano nelle varie cantine. Girando fra gli scaffali, l’occhio si posa su
poche bottiglie, etichettate appunto Nas-cetta o anche Nascetta. A ben veder le
etichette, i vini sono Doc, Langhe Doc, più il nome del vitigno Nascetta e
alcune con la specificazione “del Comune di Novello”. Tre i produttori in
esposizione, con tre prezzi veramente differenti: Rivetto a 20 € la bottiglia, Cogno a 13 e Cantina Le Strette a 10 (solo questi ultimi due "di Novello", la zona storica). Forse un po’ cari per un bianco,
medito fra me e me, poi acquisto appunto la meno cara.
La prova una volta ritornato a Milano, dopo qualche giorno
di riposo (della bottiglia, io sono instancabile). Una meraviglia. Un po’ sovignoneggia
(assomiglia a certi Sauvignon). Sapore secco, lievemente e piacevolmente
amarognolo, ricco di profumi e sentori: agrumi, erbe aromatiche. Più lo bevi
più lo senti bello saporito, fresco, lungo in bocca.
Siccome nella due giorni di immersione nei grandi formaggi
Dop – Bra, Castelmagno, Murazzano,
Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese – avevamo provato
soprattutto l’abbinamento con il Barolo, a casa provo quello con la Nas-cetta,
che si rivela magnifico con una toma non molto stagionata e soprattutto con il
Raschera, sia nella versione più delicata che in quella un po’ piccantina. E
intrigante pure con il sommo Castelmagno.
Il produttore: Azienda Agricola Le Strette, dei Fratelli
Daniele,
via Le Strette 1/f
, Novello
(Cuneo), tel. 0173.744002, www.lestrette.com.
L’enoteca: Enoteca regionale del Barolo, piazza
Falletti, Barolo, tel. 0173. 56.277, www.baroloworld.it (ancora in costruzione).
Il museo: Museo del vino, nello stesso edificio
dell’Enoteca, stesso telefono, www.wimubarolo.it. Divertentissimo, imperdibile!
Per saperne di più sui formaggi piemontesi:
www.assopiemonte.com.
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