Prosciutti in maturazione in una cantina di San Daniele del Friuli |
Ventotto produttori “contro” 134; 2,7 milioni di cosce contro 7,7; 28 milioni di vaschette di preaffettato contro 91 milioni (dati 2022). Ecco riassunti in pochi numeri San Daniele e Parma, due grandi prosciutti italiani. Se si segue il principio secondo cui “piccolo è bello”, San Daniele la vince potendo vantare mediamente una qualità più alta.
I “Magnifici Sette x 4” hanno inoltre il pregio di trovarsi concentrati tutti nel medesimo piccolo territorio, su una collina a 252 metri s.l.m. – in provincia di Udine - in un borgo che non raggiunge gli 8mila abitanti. Il Il borgo di San Daniele. Sullo sfondo i monti della Carnia
quale vanta un’aria invidiabile, che contribuisce a donare ai prosciutti un sapore unico. Merito dei venti provenienti dai vicini mare Adriatico a sud e monti della Carnia a nord. Mentre il prosciutto emiliano ha i suoi stabilimenti sparsi in tutta la pianura parmense, con centro d’eccellenza a Langhirano.
Il fresco venticello marino-montano anche quest’anno si trasforma, per la 37ª volta, in Aria di Festa, kermesse gastroenoica promossa ogni anno dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, che si svolgerà da venerdì 30 giugno a lunedì 3 luglio.
Per tradizione consolidata il paese in questo weekend lungo si riempie di turisti del buon mangiare e del buon bere. E del buon ascolto, si potrebbe dire. Torna infatti in grande stile anche la musica, con Folkest, international folk music festival, dedicato in gran parte agli artisti emergenti, che si tiene da 45 anni in varie località del Friuli-Venezia Giulia e che nei giorni di Aria di Festa presenterà sul palco i 99 Posse (reggae e rock napoletano), la Nuova Compagnia di canto popolare (musica partenopea), Riccardo Tesi (poliedrico artista dell’organetto) e gli Elastic Trio, Massimo Priviero (folk-rock), Elena Ledda (cantautrice in lingua sarda) e Dina Staro (violinista ed etnomusicologa).
Ma che musica maestro, dunque. Sì, ma a condirla per bene ci saranno le visite guidate nei prosciuttifici, con attività di degustazione o veri e propri menu, nonché intrattenimenti vari.
Poi, ricco programma di laboratori sull’abbinamento del San Daniele ai vini friulani e alla birra di Monaco, masterclass con lezioni di taglio e analisi sensoriale della pregiata fetta furlana, nonché talk tematici con ospiti e personaggi noti.
Tutte le strade e in particolare il centro storico saranno punteggiati da stand enogastronomici, in cui assaggiare il prosciutto in abbinamento a pani diversi, formaggi, frutta, vini, per non dire dei vari menu, dai semplici panini e focacce imbottiti ai Tagliolini alla San Daniele. Qui la ricetta:
https://www.sandanielemagazine.com/ricette-prosciutto-di-san-daniele/tagliolini-san-daniele/ .
Picnic al prosciutto? A disposizione il giardino di Villa Seravallo. Vino, birra e prosciutto? Sulla Terrazza San Daniele, con gran vista sulle colline friulane.
Non mancano i tour guidati in esplorazione del territorio circostante o alla scoperta delle meraviglie storico-artistiche cittadine, su tutte la Biblioteca Guarneriana, quattrocentesca, una delle prime biblioteche pubbliche d’Europa, che ospita 12mila antichi volumi.
Ma San Daniele non è che una, forse la più brillante, delle punte di diamante della gastronomia regionale. Infatti il retroterra friulano è prodigo di perle enogastronomiche, dai grandi vini bianchi del Collio a quelli dei Colli orientali del Friuli, accompagnati ormai sempre più spesso da rossi di vaglia, quasi tutti caratterizzati da uve autoctone locali.
Per quanto riguarda cibo, piatti, ristoranti, ci si trova di fronte a una regione baciata prima da Bacco e poi da Crapula. Una prova? Il Consorzio Friuli Venezia Giulia - Via dei Sapori, presieduto dalla sua fondazione (23 anni fa) da uno dei più noti winemaker della regione, il dinamico Walter Filipputti. Il Consorzio riunisce attualmente 61 aziende d’alta qualità, fra ristoranti, artigiani del gusto e vignaioli. Piace citare per primi due sandanielesi presenti, come il Prosciuttificio Dok Dall’Ava e Friul Trota, specializzata nell’omonimo pesce Gubana ed Elisir di noci
di torrente, in particolare nell’affumicatura e nella produzione e salatura delle sue uova. Ma anche, estraendo fior da fiore, Jolanda De Colò, di Palmanova, con il suo Ossocollo di manzetta; la Gubana artigianale e l’Elisir di noci de L’Antica Ricetta, di Cormons; oppure le Lumache alle erbe primaverili del ristorante Al Paradiso, di Paradiso di Pocenia; o il Gulasch di coda di rospo con polenta di grano saraceno al burro di malga di Ai Fiori, di Trieste, piuttosto che i vini di Collavini, di Corno di Rosazzo, in primis le sue Ribolla gialla, così come il Braide Alte di Livon, di S. Giovanni al Natisone; o ancora il Sauvignon del Collio Ronco del Cerò, di Venica & Venica, di Dolegna. E, non se ne avranno a male i produttori del San Daniele, se si citano con ammirazione anche i più piccoli e però altrettanto pregiati prosciuttifici regionali, come d’Osvaldo di Cormons e Wolf Sauris di Sauris di Sotto. Per digerire il tutto in letizia, niente di meglio dell’Amaro Quintessenza o una Ùe dei Nonino, famosi distillatori in quel di Percoto (Udine).
INFO. Sul sito www.prosciuttosandaniele.it tutte le informazioni in progress su iniziative, masterclass, degustazioni e spettacoli di Aria di Festa.
Dove mangiare a San Daniele. Il locale sperimentato: L’osteria di Tancredi. Localino al femminile di pochi tavoli ove gustare un’ottima cucina friulana. Prosciutto prodotto da un piccolo artigiano, salame all’aceto con polenta, muset e brovada, tagliolini al San Daniele, cjalsons e gnocchi, poi guancialetto di maiale brasato, coniglio in umido. Dolci fatti in casa e Gubana di Natisone fra i dessert. Buoni vini regionali. Via Sabotino 10, tel. 0432.941594, www.osteriaditancredi.it .
Via dei sapori: www.friuliviadeisapori.it elenca puntigliosamente tutti i ristoratori, artigiani e vignaioli aderenti, con le principali informazioni e i siti internet individuali.
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