venerdì 13 dicembre 2019

REGALI DI NATALE 2019 / Bollicine e vini bianchi, rossi e panettone, pranzo del 25 e distillati...


Una tavola natalizia.
Uomo, donna. Bere, mangiare. Regalare e regalarsi. Ecco i suggerimenti  del MoncalVini, con i migliori auguri di Buone Feste.

Le Bollicine
La V a rondine, domina l’etichetta a scudo, che riporta, oltre alla dizione Villa Franciacorta, semplicemente il nome dello spumante classico brut: Emozione. La nuova annata (producono solo millesimati) è il 2015, da poco in vendita dopo affinamento sui lieviti di almeno 3 anni. Unico spumante della casa che aggiunge a un 85% di Chardonnay e al 10% di Pinot nero, anche un 5% di Pinot bianco.
Eppure quella minima quantità del terzo vitigno da bollicine è probabilmente la responsabile di certi grati sentori floreali – fiori bianchi per l’appunto - cui si aggiungono note citrine e persino un accenno di crosta di pane. Un davvero brindisi emozionante.
Abbinamento elettivo: Cernia al forno con patate.
Prezzo: sui 20 € la bottiglia.
Info: Villa Franciacorta, via Villa 2, Monticelli Brusati (Brescia), www.villafranciacorta.it 





Si affina 11 anni sui lieviti il Giulio Ferrari Rosé 2007, Trento Doc, sapiente cuvée di Chardonnay e Pinot nero di montagna, pluripremiato da molte guide. Il colore è rosa salmone con riflessi corallini, al naso si avverte la rosa canina in confettura, seguita da note agrumate, speziate e minerali. Il sapore è intenso, sapido, lunghissimo. 
Abbinamento elettivo: Aragosta alla Thermidor
Prezzo: 205 € la bottiglia.
Info: Ferrari F.lli Lunelli, via del Ponte 15, Trento, www.ferraritrento.com 



Il Prosecco Solidale: buono di sapore e buono perché fa del bene. Le Manzane di San Pietro in Faletto devolveranno parte dei proventi della vendita all’Associazione Revert per il suo progetto (in collaborazione con l’impresa sociale Edipo Re) di ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica. Si tratta di un’edizione speciale dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry appunto Limited Edition, frutto della vendemmia benefica tenuta l’8 settembre scorso tra i filari di Glera. Le bottiglie arricchite da un bindello dedicato alla onlus e da un’etichetta in Braille, sono acquistabili nelle enoteche e negozi specializzati, al Wineshop PaperCigno della cantina e su ordinazione. Le bollicine del Prosecco Solidale hanno colore paglierino brillante; profumi floreali e fruttati. Sapore pieno, fruttato, secco e morbido al contempo, saporoso e allegro. 
Abbinamento elettivo: Bigoli in salsa.
Prezzo: 12,50 € la bottiglia.
Info: Le Manzane,  via Maset 47/B, San Pietro in Falletto (Treviso), www.lemanzane.com


Il vino bianco
I vigneti che dominano Ockfen (piccolo villaggio tedesco della Mosella, lungo il fiume Saar) allignano in terreni di ardesia grigio-blu, che danno al vino sapori unici: come una particolare mineralità che richiama la polvere da sparo. Il vino è naturalmente un Riesling, secco, il Saarburger Kupp 2017 della tenuta Dr. Fischer-Hofstätter Mosel, una produzione dell’altoatesina Hofstätter di Martin Foradori. Il colore è giallo carico, quasi oro, il profumo ricco, complesso: prima la frutta esotica, poi albicocca e pesca, quindi i caratteristici sentori di pietra focaia, polvere da sparo, idrocarburi e un lieve speziato
finale. Vino bianco di buon corpo e di lunga permanenza gusto-olfattiva. Un fuoriclasse.  
Abbinamento elettivo: Risotto alle spezie, con burrata e capesante. 
Prezzo: sui 35 € la bottiglia.
Info: Hofstätter, Rathausplatz 7, Termeno (Bolzano),  www.hofstatter.com


Due vini rossi
Una degustazione verticale di sei “vecchie” annate – dal 2001 al 2009 – ha messo in luce qualche mese fa, le enormi potenzialità di maturazione e la bevibilità strepitosa del Sei Vigne Insyntesis, vino di punta di una grande cooperativa come la Viticoltori associati Vinchio – Vaglio Serra, specializzata nella produzione di Barbera d’Asti e del Monferrato. Quattro su sei le ho giudicate eccellenti (intendo così un voto, in centesimi, superiore a 90) e due “solo” ottime (voti: 88 e 89). Con queste premesse e con un giudizio lusinghiero anche sulla vendemmia 2011 il Sei Vigne Insyntesis Barbera d’Asti Docg 2011 (ultima annata in commercio, dopo 18 mesi trascorsi in piccole botti di rovere francese e parecchi altri anni in bottiglia) mostra una trama tannica elegante, equilibrata, vivace, sapida, di piena soddisfazione. Grande vino dal peculiare bouquet aromatico. Il nome gli deriva dal fatto che nel 2001 una prima sperimentazione era stata condotta su sei vigneti, con ottimi risultati, tanto che da allora il vino è appunto la sintesi (come recita il nome) di quei grappoli provenienti da sei diversi cru. 
Abbinamento elettivo: Brasato di manzo al Barbera.
Prezzo: 32 € nel negozio aziendale, sui 38 € nei punti vendita esterni.
Info: Viticoltori Vinchio – Vaglio Serra, reg. San Pancrazio 1, Vinchio (Asti), www.vinchio.com

La famiglia Cecchetto, che ha come fiore all’occhiello della sua produzione – con l’etichetta Ca’ di Rajo - un Tai del Piave straordinario, l’Iconema (da uve leggermente appassite in fruttaio) vanta anche, come cavallo di battaglia, un altro vino tipico della zona del Piave, il Raboso. Forse il suo nome deriva da “rabbioso”, era infatti un vino spigoloso, molto tannico e acido. Le tecniche moderne ne hanno smussato gli angoli, restituendone una potenza a volte persino morbida, almeno nei casi migliori. Così è per il Notti di Luna Piena, Malanotte del Piave Docg 2013, dove il nome della Docg è un omaggio al bel borgo medievale di Malanotte, che si trova a Tezze di Piave. Per domare l’esuberante Raboso, i fratelli Simone, Alessio e Fabio Cecchetto utilizzano la tecnica dell’appassimento delle uve in fruttaio per tre mesi e, per aumentare la rotondità del vino, una maturazione in barrique che si protrae per tre anni prima dell’imbottigliamento. Un’ulteriore chicca è rappresentata dall’allevamento delle uve secondo l’antico e ormai raro metodo della Bellussera, che innalza le viti fino a 4 metri da terra, disponendole a raggio (vedere articolo “A Ca’ di Rajo con la Bellussera crescono i grandi vini” del 15/1/2019: https://ilmoncalvini.blogspot.com/search/label/
Ca%27%20di%20Rajo ). Il Notti di Luna Piena risulta così strutturato, generoso, ricco, coi suoi bei profumi di ciliegia, mora e prugna, che si evolvono in viola, vaniglia, cuoio e tabacco. All’altezza dei migliori e più famosi rossi italiani.
Abbinamento elettivo: Vitello in doppia cottura, con carciofi e purea di olive.
Prezzo: sui 25 € la bottiglia.
Info: Ca' di Rajo, via del Carmine 2/2, San Polo di Piave (Treviso), www.cadirajo.com

El Panetùn de Milan
A Milano, siamo messi bene in quanto a panettoni. Intanto, l’abbiamo inventato: sembra sia stato, nel Quattrocento, il Toni, garzone di cucina di Ludovico il Moro che, essendo bruciato in forno il dolce durante un pranzo natalizio di corte, con quello che era rimasto in dispensa – farina, burro, uova, uvetta e scorza di cedro – lo creò con gran successo. Certo, non poteva essere come il panettone codificato dalla successiva tradizione, che impone lunghe lievitazioni dell’impasto. Comunque, diciamo la verità, ormai se ne fanno di eccellenti dall’Alpi alle…Madonie, passando per il Centro Italia. (Uno su tutti: Fiasconaro di Castelbuono, Palermo). Come, per altro, anche di cattivi, mal lievitati e con materie prime dozzinali. Questi due, milanesissimi, li garantisco: sono al top della piramide panettonica.
La Martesana da più di 50 anni ci delizia con una pasticceria d’avanguardia, sempre guidata saldamente e dolcemente dal maestro Vincenzo Santoro. I suoi segreti? Materie prime selezionatissime, grande esperienza e creatività, collaboratori in gamba. Quest’anno, due panettoni nuovi di zecca si affiancano ai già noti Tradizionale, Panetùn de l’Enzo, Rustico, ai marron glacé… L’Augusto è stato definito il primo panettone da degustazione, da provare anche fuori pasto delle feste, con un buon bicchiere di vino dolce, Moscato d’Asti o Passito di Pantelleria, per esempio.
Nell’augusto impasto è stato inserito un infuso di caffè, amarene candite e venature di cioccolato bianco. Il tutto è ricoperto da una frolla al caffè, glassa di zucchero e bastoncini di mandorle. Una meraviglia. Prezzo: 40 € al kg.
Notevole anche il Panettone ai tre cioccolati (foto a destra), in cui il normale impasto viene mescolato a un altro impasto, tutto di di cioccolato, che gli dona il colore scuro. All’interno, cubetti di cioccolato bianco, al latte e fondente. Copertura con una glassa di fondente arricchita da croccantini dei vari cioccolati.
Prezzo: 40 € al kg.
Info: Martesana, negozi a Milano in via Cagliero 14, via Sarpi 62 e piazza Sant’Agostino 7. www.martesanamilano.com 

Raffinata la linea di panettoni che Giovanni Cova & C. ha sfoderato quest’autunno. Si chiama Leonardo 500, naturalmente in occasione dell’anniversario della morte del genio di Vinci, che a Milano soggiornò a lungo. Il progetto ha un suo côté culturale, visto che la premiata ditta ha fatto un accordo con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, nella quale è custodita la più importante raccolta esistente di scritti e opere di Leonardo, fra cui il Codice Atlantico. A chi acquista un panettone  della linea Leonardo, fra l’altro, verrà riservato uno sconto sul ticket d’ingresso alla collezione d’arte
della Pinacoteca. L’idea vincente è stata quella di rivestire i prodotti dolciari con incarti o latte che riproducono le opere del maestro. Così, La Gioconda riprodotta su una latta da collezione racchiude il panettone classico (prezzo: 25,60 €); mentre L’Annunciazione avvolge il Panettone Grancioccolato (con granella di nocciole, prezzo: 22 €); e L’Ultima Cena riveste il Panettone con gocce di cioccolato bianco, lampone e pistacchio (prezzo: 22 €). E così via con La Dama con l’Ermellino, La Vergine delle rocce, Sant’Anna, la Vergine e il bambino con l’agnellino…
Info: negozio a Milano: via Cusani 10, www.giovannicovaec.it


Dopo cena (o anche prima?)
Questo gin sa di Piemonte. Eccome! Ma come? Semplice (a dirsi). Le botaniche utilizzate sono solo tre: ginepro e nocciole tostate piemontesi, nonché tartufo bianco d’Alba. Si chiama Wolfrest Alba questo dry gin e prende il nome da Montelupo Albese, piccolo comune a 10 km da Alba, paese di origine di Valentina Barone e Giovanni Alessandria, ideatori del “gin del lupo”. I profumi e i sentori, sostenuti da 45° alcolici, qui sono quindi ovvii: ginepro, nocciole e tartufo, in un mix singolarmente riuscito. Da bere ben freddo, in solitudine o miscelato in cocktail.
Prezzo: bottiglia da 500 ml, 97 € (sul sito). 
Info: Wolfresthttps://wolfrestgin.com


Vecchio? No, Stravecchio. Anzi, strastravecchio. Il nome identifica un brandy nato effettivamente in casa Branca più di un secolo fa: precisamente nel 1888. Esce ora l’XO (extra old), lungamente maturato prima in botti di rovere e più tardi nella maestosa Botte Madre dalla capacità di 83mila litri. Le acqueviti (distillati di vino) che lo compongono si affinano nel legno fino a 20 anni. Risultato: un bel colore ambrato con guizzi dorati, profumi ampi in cui s’impongono la vaniglia, il cacao amaro e il miele. E poi tutto un fiorire di sentori che s’avvicendano, ciliegia e tabacco su tutti. In bocca, un po’ di astringenza iniziale, che si evolve in una sensazione setosa e quindi in note di cioccolato, uvetta, con finale leggermente speziato e richiami agrumati e di mandorla tostata.
Prezzo: sui 15 € la bottiglia.
Info: Fratelli Branca Distilleriewww.brancadistillerie.com






Natale al ristorante

Uno scorcio del 13 Giugno
Elegante, con le sue boiserie, i grandi specchi, i quadri alle pareti beigeoline, il pianoforte d’angolo fra le due salette e il cantante-pianista che quasi sottovoce diffonde vecchie canzoni dal vivo, il 13 Giugno unisce un certo tono da club inglese a una contenuta allegria siciliana. Già, perché il fondatore Saverio Dolcimascolo, palermitano verace, che da qualche tempo ha lasciato le redini al figlio Edoardo, l’ho voluto così nel 1988, quando l’aprì, e da allora, pur con miglioramenti come l’apertura della veranda e del bistrot, il locale è rimasto sostanzialmente lo stesso: alta cucina siciliana, ben presentata e servita da personale solerte e sorridente. Il regalo di Natale è proprio il pranzo del 25, che a un prezzo contenuto, offre uno spaccato veramente goloso della gastronomia della Trinacria. Il titolo del pranzo è quasi
banale, Sicilia in bocca, i risultati nel piatto no. Si comincia con panelle alla farina di ceci, arancini di riso (risotto giallo all’interno) e crocchette di patate; poi sardine a beccafico (con pangrattato, pinoli e uvetta), strepitosi involtini e caponatina di melanzane. Si prosegue con due classicissimi primi, la pasta con le sarde (condite anche con finocchietto, pinoli, uvetta, filettini di acciuga) e i maccheroncini alla Norma (con pomodoro, melanzane a tocchetti e ricotta salata (eccellenti).
Involtini e caponata di melanzane
Due secondi, di pesce e di carne. Filetto di spigola alla siciliana e cioè con pomodorini, capperi e olive, molto buono; e il Falsomagro, un arrotolato di manzo che qui però è proposto con carne di vitello e che nasconde una farcia di carne macinata, pecorino, pangrattato, mortadella, caciocavallo e uova sode. Da farsi crescere i baffi al solo scopo di leccarseli…
Dolci in fondo, come recita l’adagio. Ci si può sbizzarrire fra “Sua Maestà la cassata siciliana” e i cannoli, i cioccolatini al pistacchio e noci e i tegolini all’arancia.
La proposta dei vini (compresi nel prezzo finale, assieme ad acqua e caffè) recita: Oniris, un bianco fresco e spensierato della Duca di Salaparuta e Calanica, un rotondo mix di nero d’Avola e Merlot della stessa maison di Casteldaccia. 
Prezzo a persona: 65 €. (A Capodanno, con menu più ampio e lussuoso e “ricchi premi e cotillons”, 155 €).
Info: Ristorante 13 Giugno, via Goldoni 44, Milano, tel. 02.719654, www.ristorante13giugno.it

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