Il salone Kursaal del Kurhaus dove si tiene il Merano WineFestival |
Un novello Bismarck alla conquista di nuovi mercati? Un ambasciatore all’estero del life style italiano? Lui, ultimamente, preferisce l’appellativo di Wine Hunter, “cacciatore” di vini, definizione che ha addirittura brevettato. Helmuth Köcher è un 58enne altoatesino, laureato in Scienze politiche a Innsbruck, già dirigente amministrativo del suo comune, poi convertitosi (sulla via di Bordeaux) al mondo del vino e della gastronomia. Da 25 anni organizza nella sua Merano - seconda città del Sud
Helmuth Kocher, patron del MWF |
La kermesse si svolge al Kurhaus,
grande edificio Liberty, che ha il suo nucleo centrale nel salone Kursaal, e si
preannuncia ricca di eventi. Per un verso è una vera e propria mostra vinicola (e non solo), cui partecipano aziende e vini selezionati in modo piuttosto rigoroso: comunque
450 case (italiane ed estere), 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di punta. Per
la precisione, al Kurhaus dall’11 al 13 si tiene Wine Italia, con 800 vini in
esposizione e degustazione; mentre la sala Czerny ospita Wine International con
più di 250 vini da Spagna e Argentina, Libano e Sudafrica, Austria e Crimea…
Per un altro verso il MWF è
anche una sede di dibattito tecnico e culturale. Interessantissima la prima
giornata (venerdì 10) intitolata Naturae et purae, percorso tra naturalità e
purezza (del vino): oltre 100 produttori selezionati presentano i loro vini biologici, biodinamici, “naturali”,
PIWI (cioè derivati da varietà resistenti alle crittogame - malattie
fungine: V. il sito www.piwi-international.de/it/informazioni/html) e orange. Ma che cosa sono gli
Orange Wine? Lasciamo parlare il sito del “loro” festival. “Proprio come ai sapori
dolce, salato, acido e amaro si è unito il quinto gusto, l’umami, così ai tre
colori del vino, bianco, rosso e rosè, si è unito il quarto membro: l'orange. È
uno stile di vini nuovo, con il quale gli anglosassoni per praticità hanno
etichettato i vini prodotti da uve bianche attraverso la macerazione
prolungata. Il mosto in fermentazione rimane a lungo in contatto con le bucce
dei chicchi, traendo da esse i tannini e il colore arancione-dorato con
tendenze all'ambra. Tanto che in alcuni paesi,
in particolare la Georgia, i vini orange vengono denominati ambrati. È lo
stesso procedimento di vinificazione dei vini rossi, un
tempo usato anche per i
bianchi e oggi ripreso da alcuni produttori. La percezione dei sapori è ampia,
complessa. Va dall'intensità tannica, con gli aromi primari dell'uva, alla
frutta matura e secca, con note erbacee e fragranti” (www.orangewinefestival.eu). Si preannuncia quindi di vero interesse il
dibattito che farà il punto anche sull’estensione di queste produzioni in
Italia e all’estero, intitolato in anglolatino (sic):“Quo vadis? Food&wine, the future is natural?”. Si svolgerà il
9 nei giardini di Castel Trauttmansdorff, con relatori del calibro di Giorgio
Grai (famoso enologo trentino, superpartes), Angiolino Maule (vini naturali),
Attilio Scienza (cisgenetica), Werner Morandell (vini PIWI), Rainer Loacker e Luca D’Attoma (vini
biodinamici), Carlo Nesler e Fabio Piccini (cibi fermentati). Il 10, oltre 100
produttori di questi vini espongono le loro bottiglie al Kurhaus,
sotto il cappello di Naturae et Purae,
bio&dynamica.
Scorrendo l’intenso programma, ecco qualche altro suggerimento.
Vini Orange |
Un vino PIWI, il Solaris Lieselehof |
Scorrendo l’intenso programma, ecco qualche altro suggerimento.
Da non mancare, sempre il
10, alla Cooking farm di piazza della Rena, Wild cooking, show condotto dai grandi cuochi Norbert Niederkofer e
Michele Lazzarini (St. Hubertus del Rosa Alpina), Claudio Melis (Kaiserkrone),
Mattia Baroni (Castel Flavon), Oliver Piras (Aga), Lorenzo Cogo (El Coq). L’11
apre Wine Italia, con 350 produttori
selezionati e Wine International,
con i Grands Crus de Bordeaux e il Focus sull’Istria. C’è poi la GourmetArena sulla Promenade, con
VinoinVulcano e Beer passion, Aquavitae, Territorium e vari show-cooking.
All’Hotel Terme Merano,
parecchie degustazioni guidate di vini di almeno sei annate, fra cui Sassicaia,
Barolo Ceretto, Alois Lageder, Nino Negri, Il Borro. Una chicca: 6000 anni di storia del vino, presentazione degli scavi
archeologici di Sciacca (Agrigento), che dimostrano l’esistenza di vino in Sicilia già da 6 millenni
(finora il più antico ritrovamento italiano, in Sardegna, veniva fatto risalire
a 3500 anni fa).
Scoperti in una grotta sul monte Kronio, a Sciacca, residui di vino in una giara dell'Età del Rame |
Ma ecco come sono state selezionate le bottiglie e di
conseguenza le cantine presenti al Festival. Entro luglio cinque commissioni
hanno testato i campioni di chi ha fatto domanda o comunque è stato segnalato
per partecipare. A ognuno è stato assegnato un voto non sempre definitivo; in
una seconda selezione sono stati eventualmente limati i voti di “confine”. Infatti
la valutazione in centesimi assegna un bollino rosso per i punteggi 88 e 89;
oro, da 90 a 94 e platino a 95 e oltre. Tutte queste bottiglie partecipano alla
kermesse meranese. I vini devono essere non solo buoni ma, come minimo,
emozionare, esemplifica Köcher: “Quando ti stupiscono e ti
portano a esclamare un “ah ah!” siamo a
90 punti. Per superarli, non solo devono dare grandi emozioni, ma evolvere nel
calice, acchiapparti per il naso e per il palato”. Ecco così the Wine Hunter
caught, il Cacciatore catturato…Di questi Platinum, solo 25 (lo 0,5%) sono
stati selezionati, supervini che verranno rivelati e festeggiati
sabato 11 con una grande degustazione.
Novità di quest’anno, il The WineHunter Award diventa anche una guida on line, consultabile gratuitamente. Raccoglie tutte le bottiglie delle tre categorie Rosso, Gold e Platinum, ma anche eccellenze gastronomiche degli artigiani del gusto. Certo, la guida, come tale, soprattutto nella parte enologica, è piuttosto stringata: pochi dati essenziali, nessuna analisi organolettica esplicitata, nessun sito internet citato. Costringe, insomma, a diventare un po’ winehunter anche il lettore…
Novità di quest’anno, il The WineHunter Award diventa anche una guida on line, consultabile gratuitamente. Raccoglie tutte le bottiglie delle tre categorie Rosso, Gold e Platinum, ma anche eccellenze gastronomiche degli artigiani del gusto. Certo, la guida, come tale, soprattutto nella parte enologica, è piuttosto stringata: pochi dati essenziali, nessuna analisi organolettica esplicitata, nessun sito internet citato. Costringe, insomma, a diventare un po’ winehunter anche il lettore…
Come si festeggia un
festival ben riuscito? Qui il cacciatore va sul classico, anzi sullo
champenois: l’ultimo giorno, il 14, c’è Catwalk
Champagne, passerella, appunto, di 100 diverse bottiglie di bollicine
francesi, di produttori noti e meno noti. Santé. Prosit. Cin cin.
Merano WineFestival 2017, dal10 al 14 novembre, www.meranowinefestival.com. Si
tiene al Kurhaus di corso Libertà 33; alla GourmetArena, Passeggiate lungo
Passirio; alla Cooking Farm, piazza della Rena; e all’Hotel Therme Meran, in
piazza Terme. Biglietti scontati on line (30-170 € secondo il numero dei giorni
e i meeting; al ticket office, 40-180 €).
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