Mateus Avila Lobo Coelho è brasiliano, ma ha vissuto a Valencia, dove ha studiato, alla scuola alberghiera, per poi apprendere i primi rudimenti e quindi i segreti di molti piatti spagnoli da cuoche di casa. Ha poi lavorato al LLerva Tapas di Milano. Alice Paglia è italiana, ha studiato all’Accademia delle belle arti di Brera e ha fatto poi l’Erasmus a Valencia. I due si sono incontrati, si sono piaciuti e a un certo punto hanno deciso di aprire un loro locale a Milano. Lo hanno chiamato Albufera. Come la varietà di riso ideale per la preparazione della paella. Come la grande laguna Albufera de Valencia – situata sulla costa mediterranea a sud della città. Come il Parco naturale Albufera (www.albufera.com), culla della paella, a quanto si racconta.
In questo piccolo ristorante
dalle parti di corso Buenos Aires, il menu è tutto rigorosamente spagnolo, come
del resto i vini, i brandy, i liquori. Nella prima saletta d‘ingresso, tavolini
e il bancone, con il barman che serve Sangria
rossa e bianca (come base di quest'ultima il Cava, lo spumante classico spagnolo), birra
(fra cui una “Damm Inedit by Ferran Adrià”) e persino un vermouth iberico, il Verano del 82, della Murcia, dolce e
balsamico. Se sul bere siamo messi bene, con una limitata ma buona scelta di
bianchi e rossi che vanno dal vino semplice e comunque buono ad alcuni più
maturi e complessi, sul cibo si va sul sicuro, fra le immancabili tapas, le paellas e le fideuas (queste
ultime, per chi non le conoscesse, sono piatti cucinati come le paellas, avendo
però come ingrediente base, al posto del riso, una pasta simile allo spaghetto,
ma corto, di circa 2 cm. La pasta viene “risottata”, cioè cucinata da crudo
direttamente in padella).
Per le tapas ci si può sbizzarrire fra le tre di verdura (gazpacho,
garbanzos con pisto - una sorta di
caponata -, e tortilla di patate e cipolle), le sette di carne e le otto di
pesce (prezzi fra i 6,50 e i 18 €). Si
va dal tagliere misto di salumi, formaggi e paté, allo squisito jamón
iberico de bellota (prosciutto da maiali allevati allo stato semibrado e nutriti
anche con ghiande), dal mini hamburger di secreto iberico alle anchoas
(acciughe) del Cantabrico, dal bacalao confit al ceviche de dorada e al famoso
pulpo a la gallega.
Il capitolo paellas e fideuas ha molti pregi e
qualche difetto; i piatti sono tutti interessanti e buoni, la fideuà da provare
assolutamente, viene proposta per esempio con frutti di mare e nero di seppia o
con il baccalà e verdure; la paella, negli stessi modi, più la classicissima valenciana (con pollo,
coniglio e verdure) o addirittura con astice (quest’ultima a 30 €). I difetti
sono che tutti i piatti sono ordinabili per non meno di due persone; e che la
valenciana e la paella de bogavantes (astice), vanno prenotate con 24 ore di
anticipo. Tutto sommato, peccati
veniali. (Prezzi: da 14 a 21€ a testa). Fra
i dolci, crema catalana e capricho de chocolate, torta de manzana (di mele),
servita con gelato al riso e bombas de churros al dulce de leche. Buen
provecho!
Info. Ristorante Albufera, tapas y paellas, via Lecco 15,
Milano, tel. 02.36686993, www.albufera.it. Orari: lun.-dom. 19.30-24; sab. e
dom. anche 12.30-15 (mai chiuso).
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