lunedì 14 novembre 2016

Albufera: riso, laguna e ristorante "milanese". In tavola: paellas, fideuas, tapas e sangria. Arriba España


Mateus Avila Lobo Coelho è brasiliano, ma ha vissuto a Valencia, dove ha studiato, alla scuola alberghiera, per poi apprendere i primi rudimenti e quindi i segreti di molti piatti spagnoli da cuoche di casa. Ha poi lavorato al LLerva Tapas di Milano. Alice Paglia è italiana, ha studiato all’Accademia delle belle arti di Brera e ha fatto poi l’Erasmus a Valencia. I due si sono incontrati, si sono piaciuti e a un certo punto hanno deciso di aprire un loro locale a Milano. Lo hanno chiamato Albufera. Come la varietà di riso ideale per la preparazione della paella. Come la grande laguna Albufera de Valencia – situata sulla costa mediterranea a sud della città.  Come il Parco naturale Albufera (www.albufera.com), culla della paella, a quanto si racconta. 
In questo piccolo ristorante dalle parti di corso Buenos Aires, il menu è tutto rigorosamente spagnolo, come del resto i vini, i brandy, i liquori. Nella prima saletta d‘ingresso, tavolini e il bancone, con il barman che serve Sangria rossa e bianca (come base di quest'ultima il Cava, lo spumante classico spagnolo), birra (fra cui una “Damm Inedit by Ferran Adrià”) e persino un vermouth iberico, il Verano del 82, della Murcia, dolce e balsamico. Se sul bere siamo messi bene, con una limitata ma buona scelta di bianchi e rossi che vanno dal vino semplice e comunque buono ad alcuni più maturi e complessi, sul cibo si va sul sicuro, fra le immancabili tapas, le paellas e le fideuas (queste ultime, per chi non le conoscesse, sono piatti cucinati come le paellas, avendo però come ingrediente base, al posto del riso, una pasta simile allo spaghetto, ma corto, di circa 2 cm. La pasta viene “risottata”, cioè cucinata da crudo direttamente in padella).
Per le tapas ci si può sbizzarrire fra le tre di verdura (gazpacho, garbanzos con pisto  - una sorta di caponata -, e tortilla di patate e cipolle), le sette di carne e le otto di pesce (prezzi fra i 6,50 e i 18 €).  Si va dal tagliere misto di salumi, formaggi e paté, allo squisito jamón iberico de bellota (prosciutto da maiali allevati allo stato semibrado e nutriti anche con ghiande), dal mini hamburger di secreto iberico alle anchoas (acciughe) del Cantabrico, dal bacalao confit al ceviche de dorada e al famoso pulpo a la gallega.
Il capitolo paellas e fideuas ha molti pregi e qualche difetto; i piatti sono tutti interessanti e buoni, la fideuà da provare assolutamente, viene proposta per esempio con frutti di mare e nero di seppia o con il baccalà e verdure; la paella, negli stessi modi,  più la classicissima valenciana (con pollo, coniglio e verdure) o addirittura con astice (quest’ultima a 30 €). I difetti sono che tutti i piatti sono ordinabili per non meno di due persone; e che la valenciana e la paella de bogavantes (astice), vanno prenotate con 24 ore di anticipo.  Tutto sommato, peccati veniali. (Prezzi: da 14 a 21€  a testa). Fra i dolci, crema catalana e capricho de chocolate, torta de manzana (di mele), servita con gelato al riso e bombas de churros al dulce de leche. Buen provecho!   



Info. Ristorante Albufera, tapas y paellas, via Lecco 15, Milano, tel. 02.36686993, www.albufera.it. Orari: lun.-dom. 19.30-24; sab. e dom. anche 12.30-15 (mai chiuso).


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