Ohibò, anche l’olio ha un
lato erotico? Che sia il lato B? Non scherziamoci troppo, gli organizzatori di Olio Officina Food Festival lo prendono
sul serio (che non vuol dire seriosamente), tanto da farne il tema della
kermesse che si svolge a Milano dal 22 al
24 gennaio: L'Olio alimenta l'eros.
“Tema senza tempo”, sostiene Luigi Caricato, oleologo, scrittore, inventore e
organizzatore della manifestazione: “È la testimonianza di come un prodotto
antico come l’olio da olive, alimento con oltre sei millenni di storia, vada
vissuto e considerato al di là del proprio ambito normalmente circoscritto alla
sfera
alimentare, entrando così in una prospettiva più ampia”. E spiega ancora
che le voci di filosofi, nutrizionisti, cuochi, artisti, storici, antropologi,
produttori e analisti sensoriali s’intrecciano e creano un ambiente, dove
saperi e sapori si confrontano per offrire nuove visioni e prospettive inedite
sulla nostra cultura sociale e conviviale.
Al Palazzo delle Stelline (corso Magenta 61), la prima novità di
questa quarta edizione, olivicola, olearia, extravergine (avrà a che fare con
l’Eros, anche questa tipica definizione?) è
un’installazione multidimensionale allestita nella
sala Chagall, dal titolo Oleum. Olio a quattro schermi, che
consente ai visitatori una totale immersione nelle emozioni legate all’atto del
produrre olio, un viaggio sensoriale – tattile, olfattivo, visivo e uditivo - dall’oliveto
al frantoio.
Si amplia l’imprescindibile
scuola di assaggio, con degustazioni guidate non solo di oli extravergini, ma
di semi (però “nobili”: lentisco, sesamo, vinacciolo, zucca), aromatizzati, in blend
ma anche di aceti balsamici, di olive da tavola, spesso accostati a finger food
oliocentrici (definizione misteriosa, ma promettente). Ospite internazionale
sarà il Marocco, regionale la piccola Basilicata
con i suoi grandi oli, da olive interessanti come la delicata ogliarola del Vulture.
E l’Eros? Giovedì 22 lo
storico dell’agricoltura Alfonso Pascale indagherà il rapporto tra pasto e
sesso, i parallelismi nelle modalità di consumo. La sensualità del cibo e
dell’atto del cucinare è il tema di un incontro a più voci, venerdì 23, in cui
Giovanna Ruo Berchera, Simona Lauri e Giuseppe Capano affrontano i canoni di
seduzione dell’olio. Mentre lo chef Shekkar Reikki presenta la sua cucina
indiana seduttiva, fatta di profumi e cultura millenaria, altamente sensuale.
Da non perdere giovedì 22 alle 20,30 il Tango
argentino con Osvaldo Roldan e Laura Borromeo e la voce di Carola Nadal.
Il Festival chiude sabato 24 alle 20.30 con un recital
musicale a ingresso libero (fino ad esaurimento dei posti): Osti sull’orlo di una crisi di nervi. Parole e canzoni per raccontare il bizzarro
mondo del food. Luca Sandri e Marisa Della Pasqua accompagnano gli
spettatori in un viaggio nei misteri buffi della cultura enogastronomica italiana, con pensieri, parole, canzoni (da Fred Bongusto a Giorgio Conte, da Mina a Gorni Kramer), attraverso le parole di Valerio Massimo
Visintin, tratte dal libro omonimo e riadattate per il teatro.
Olio Officina Food Festival: al palazzo delle Stelline, corso Magenta 61, Milano.
Ingresso giornaliero 15 €. Tutto il programma, info e prenotazioni sul sito:
www.olioofficina.com
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