Scoprire il côté erotico di un illustratore notissimo in Svizzera, anche per le copertine di libri per l’infanzia. Ammirare i quadri di Monet e Magritte, De Chirico e Klee raccolti sotto un unico tema: le finestre. Provare la salsiccia di cavoli con gratin di porri e patate, il piatto più popolare e gustoso del cantone di Vaud, in un bistrot nel bosco. Attraversare il lago Lemano fino a Ginevra o alle coste francesi. Passare in auto o su un trenino (o anche a piedi!) tra i vigneti del Lavaux (Patrimonio mondiale dell’Unesco), alti sul lago per andare ad assaggiare i vini sotto lo sguardo di un Corto Maltese immortalato in una statua, nel paese dove Hugo Pratt trascorse i suoi ultimi anni.
Una scala di Szafran
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Tutto questo e altro si può fare trascorrendo un weekend a Losanna, graziosa città a misura d’uomo, di circa 125.000 abitanti, sulle sponde del Lemano. 330 km d’auto da Milano, 4 ore e mezza circa per arrivarci. Superato il traforo del Gran San Bernardo, val la pena di sostare a Martigny, già in Svizzera, per fare un giro alla Fondation Pierre Gianadda (www.gianadda.ch), che ospita sempre mostre interessanti. Dall’8 marzo al 16 giugno è in programma quella dedicata a cinquant’anni di pittura di un artista distaccato dalle mode, ma di grande capacità espressiva: Sam Szafran. Parigino, 79 anni, una vita movimentata, segnata dall’emigrazione in vari paesi e dalla povertà, inizia con la pittura a olio, poi si dedica per lungo tempo ai pastelli, con raro talento, tanto da essere considerato l’autore di un nuovo rinascimento di questa tecnica. Sperimenta l’astratto, ma poi torna al figurativo. Racconta i cavoli (che gli ricordano le sue radici polacche), gli atelier, in particolare quello di litografia da lui stesso creato, il fogliame e le scale, rampe dipinte come volute, effetti di scarpata, vertigini, panorami quasi deliranti, attraverso incisioni, dipinti, acquerelli e pastelli.
Visioni simultanee, di Boccioni.
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Il papet vaudois del Chalet Suisse
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Tra una mostra e l’altra, si va a gustare la cucina svizzera e del cantone in un ristorante con magnifica vista sulla città e sul lago, ai margini del bosco di Sauvabelin, Le Chalet Suisse (www.chaletsuisse.ch). Cucina tipica, con varie fondue (di formaggio o carne) e raclette, lingua, trippe, pesce di lago e il formidabile papet vaudois tradizionale, con salsiccia di cavolo: una sorta di purè rustico di patate e porri, con la gustosissima salsiccia. Il suggerimento è di accompagnarlo con uno dei buoni vini rossi losannesi, come l’Abbaye de Mont o Les Romains (les Frères Dutruy, www.latreille.ch), uvaggio di pinot nero, gamaret e garanoir.



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