giovedì 9 giugno 2022

"Terra". Non è l'avvistamento dell'America ma il nome del nuovo calice del Consorzio dell'Alta Langa. Che unisce i produttori di spumanti classici piemontesi. Docg

 

Foto di Antonio Perrone

“È stato presentato ufficialmente...brrr...il nuovo calice istituzionale...brrr...”. Ufficialmente? Istituzionale? Un calice? Ci sarebbe di che scapparsene via subito. Però. Però. Guardate anche voi. A me sembra bello, molto bello con quelle sfaccettature basse che insinuano una forma triangolare alla base del bevante. Insomma, “a me mi” piace. Si tratta del nuovo bicchiere Terra per lo spumante Alta Langa, voluto dall’omonimo Consorzio, un metodo classico tipico del Piemonte, dal disciplinare severo e che sta conoscendo un piccolo boom (la produzione è limitata), grazie alla qualità effettivamente alta di tutta la produzione (per saperne di più sull’Alta Langa vedere per esempio: https://ilmoncalvini.blogspot.com/search/label/Alta%20Langa , post de Il MoncalVini, sotto il capitolo dedicato a Gancia; o, ancorahttps://ilmoncalvini.blogspot.com/search?updated-max=2022-03-18T13:13:00%2B01:00&max-results=10, sotto il capitolo dedicato a  Enrico Serafino).

Terra è stato progettato da Italdesign e realizzato da Collevilca. Racconta Giampiero Brogi, maestro del cristallo di Collevilca: ”La particolarità del design sta soprattutto nella forma triangolare del bevante. Questa forma rende necessario soffiarli in un apposito stampo in ghisa che abbiamo lavorato per renderlo identico al disegno originale.  Dal nostro forno pieno di cristallo fuso, rigorosamente senza piombo, il maestro vetraio, con una canna di acciaio lunga circa un metro e mezzo, preleva la giusta quantità di materiale, ruotando la canna come si fa con lo zucchero filato, poi passa questo materiale a un altro vetraio che prepara la massa, soffiandola, dandole un abbozzo di forma per farla entrare nello stampo. 


La zona di produzione dell'Alta Langa Docg

"Nello stampo il materiale incandescente viene soffiato a fermo, con leggerezza. Nello stesso momento, altri due mastri vetrai stanno stampando il gambo e il piede del calice. Un quinto si occupa di iniettare attraverso lo stampo del gambo e del piede il cristallo per il congiungimento: cinque persone lavorano contemporaneamente per realizzare un calice.

Appena il calice è leggermente raffreddato viene staccato dalla canna e messo in forno, dove passa dai 480 gradi della lavorazione alla temperatura ambiente nel giro di 5 o 6 ore. Una volta uscito dalla tempra, il calice va rifinito, a partire dal taglio della calotta superiore; va quindi molata la giunzione, poi il bicchiere deve essere levigato con nastri sottilissimi, quindi viene lucidato. Segue la fase della selezione (tra i diversi passaggi si arriva a una percentuale di scarto pari al 30%), l’apposizione del logo.
Prima del confezionamento, il lavoro su ognuno di questi calici richiede - escluse le lavorazioni a freddo – almeno 12 minuti. Cinque persone al lavoro contemporaneamente su ogni calice; se ne realizzano non più di 20 ogni ora”.
Info. Caratteristiche del calice Terra: altezza: 22,5 cm; diametro bevante: 6,5 cm; capacità: 30 cl.
Progettazione: Nicola Guelfo (Head of Industrial Design) e Riccardo Matera (Industrial Designer) – Italdesign. Realizzazione: Collevilca.
Consorzio Alta Langa, piazza Roma 10, Asti, tel. 0141.355066, www.altalangadocg.com

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