martedì 19 marzo 2019

Dalla Torre di Codevilla il panorama vinicolo è quasi magico: vini buoni, a volte eccellenti, a prezzi umani. Li fa Torrevilla, cooperativa leader in Oltrepò pavese


La Torre vinaria di Torrevilla, a Codevilla, vista dall'interno: 5 piani di vasche in cemento per stoccare il vino.
La torre del destino. Emblema di forza, certo, di solidità; ma anche di lealtà, di chi sa guardare  lontano, intravedere il futuro. Nomen omen, dicevano i Latini, nel nome c’è un presagio, forse un destino.
Nel 1970 la Cantina di Torrazza Coste (nata nel 1907) e la cantina di Codevilla, due cooperative dell’Oltrepò pavese occidentale, decidono di fondersi per dar vita a un polo vinicolo di rilievo. Nel 1987 le due entità assumono un’unica denominazione, quella di Torrevilla. La storia delle due cantine si fonde contemporaneamente con quella di un’altra torre, vera e propria, non metaforica: la Torre vinaria di Codevilla. È un’imponente costruzione di cinque piani in cemento armato (più un piano interrato), alta 25 metri fino alla cupola. Costruita tra il 1961 e il 1964 dall’enologo Emilio Sernagiotto di Casteggio e costata all’epoca 141 milioni di lire, era poi passata alla cooperativa vinicola. Si tratta di 5 piani di vasche di cemento, disposte in circolo l’una accanto all’altra, 16 per ogni piano. Il piano interrato e i primi due piani hanno una capacità ciascuno di 300 ettolitri, gli ultimi due, di 230 (la costruzione si rastrema verso l’alto). 
Vigne dell’Oltrepò pavese
Al di sopra, ancora un piano, senza vasche, completamente aperto sui lati, una sorta di terrazzo coperto cui si accede dopo 101 scalini, per essere premiati con una vista largamente panoramica. Da est a sud, le colline che vanno da Torrazza Coste a Retorbido, coperte dai vigneti dei soci della cantina. Al centro, la collina di Mondondone, sormontato da una chiesa del Quattrocento, un antico borgo (fondato nel 996), che fino al 1796 è stato capoluogo del feudo omonimo, cui appartenevano la stessa Torrazza Coste e Codevilla. Si tratta di un territorio particolarmente vocato per la produzione di uve Barbera, Cortese e Moscato. A sud si scorge Retorbido e la sagoma di un palazzo nobiliare settecentesco, turrito, in stile neoclassico, che sembra inglobi i resti di un ben più antico castello. A ovest, Voghera e, in lontananza, il Monte Rosa, mentre a nord-ovest si apre la Pianura Padana, in mezzo alla quale si staglia la sagoma del Duomo di Pavia.
La torre, che inizialmente e per un lungo periodo è stata utilizzata per vinificare uve rosse (soprattutto Barbera), sfruttando la forza di gravità per far scendere i vini di diversa maturazione dalla cima alla base, oggi viene usata solo per lo stoccaggio. La direzione della cooperativa sta meditando su come valorizzare al meglio il grande edificio. Luogo di degustazione? In parte lo è già, sulla terrazza basta portare qualche buona bottiglia di vino, due fette di salame (e dio sa se non ne fanno di buoni in Oltrepò, dal famoso Varzi a quello di Montemarzino – da gustare magari al ristorante Da Giuseppe, che lo produce in proprio), più la magia del panorama e l’effetto è garantito. Certo, se si volesse fare qualcosa di più, bisognerebbe attrezzare la struttura con un ascensore, una copertura di finestre, un riscaldamento per l’inverno, una cucina valida. Solo per il vino, non ci sono problemi.  
Il salame di Montemarzino
La cantina Torrevilla produce infatti circa 2,5 milioni di bottiglie ogni anno, utilizzando 600 ettari di superficie vitata e coltivata da 200 soci. Non è solo il territorio di Torrazza Coste e Codevilla ad essere coinvolto, ma anche altri comuni limitrofi, come Retorbido, Montebello della Battaglia, Borgo Priolo, Montesegale, Rocca Susella, Godiasco Salice Terme e Mornico Losana. Il numero elevato di bottiglie potrebbe far dubitare della qualità della produzione. Ma ci si sbaglierebbe. 
Infatti, per migliorare il livello, già buono, di un territorio che si estende in altitudine fra 100 e 500 metri, si è proceduto qualche anno fa a un lungo studio di classificazione dei vigneti, coordinato dal professor Leonardo Valenti dell’università di Milano, enologo consulente di Torrevilla, con la collaborazione di altri studiosi universitari e di Gabriele Picchi (direttore della cantina). L’indagine ha riguardato l’agronomia e l’enologia, la climatologia e la pedologia, nonché l’analisi chimica dei terreni e delle varie vigne in rapporto ai terreni, alla loro disposizione e così via. 
Lo studio ha permesso di individuare in maniera scientifica i terroir più adatti (“ottima vocazionalità”) per certi tipi di uve e non per altre, divise per classi varietali, dalle precoci (Pinot grigio, Pinot nero da vinificare in bianco, Chardonnay e altre per basi-spumante) alle medio-precoci (Pinot nero per vino rosso, Moscato, Riesling), dalle medie (Cortese e Uva rara), alle medio-tardive (Barbera) e alle tardive (Croatina e Cabernet Sauvignon). 
Individuati i luoghi migliori per ogni vitigno, i vertici aziendali, gli agronomi e gli enologi sono così in grado di effettuare i mix più convenienti per ogni vino, di destinare le uve verso il vino più giusto, di stimolare il reimpianto mirato di nuove vigne ove ce ne siano di poco interessanti.
La ricerca, che pure prosegue, ha già avuto un risvolto pratico, con la “costruzione” di un manuale per i viticoltori, in modo da influenzarne le scelte agronomiche nel vigneto ed averne una tracciatura completa.
Il professor Leonardo Valenti
Una riprova dei risultati di questi studi si ha partecipando ai vari tasting che periodicamente i tecnici di Torrevilla conducono in azienda, per esempio sui vini-base destinati, dopo la seconda fermentazione in bottiglia, a diventare spumanti metodo classico della Docg Oltrepò pavese.
Così, un assaggio comparato di sei vini-base Pinot nero della vendemmia 2018, effettuato nella prima settimana di marzo, avendo sottocchio i parametri dei diversi campioni (provenienti da vasche e quindi da vigne diverse), come l’alcool, lo zucchero in grammi/litro, l’acidità totale, il ph, l’acido malico presente, ha dato risultati molto interessanti. 
Nonostante siano passati pochi mesi dalla vendemmia già si può capire come indirizzare le basi di Pinot nero: due campioni sono risultati adatti per una sosta sui lieviti tra i 18 e 24 mesi, ma non superiore; altri due, ottimi per fare uno spumante rosato e gli ultimi due (di acidità più elevata) perfetti per una maturazione prolungata, anche di 60 mesi. Naturalmente, queste analisi sono basilari ma non sufficienti. Bisognerà in seguito decidere come comporre la cuvée, se si utilizza anche Chardonnay e seguire attentamente l’evoluzione. 
I risultati di tante attenzioni e cure quasi maniacali, si riversano alla fine nelle bottiglie. A Torrevilla ci sono tre linee, quella base, più economica, si chiama Torrevilla tout court. Comprende perlopiù i vari vini frizzanti, bianchi e rossi, tipici delll’Oltrepò, più due spumanti metodo Charmat, un Moscato e un Pinot. La linea Torrevilla Premium, dedicata agli “appassionati” è invece composta da soli quattro vini, ma di vaglia: un Pinot nero brut Classico Docg e tre Dop, la Bonarda Morasca frizzante (come da tradizione), il Cortese Garlà, fresco, piacevole ma anche intenso nei suoi tipici sentori di albicocca e pesca; e il Pinot nero Turchè, fermo, che fa sei mesi in vasche di cemento e altri sei in botti di rovere prima di essere imbottigliato. Vino fruttato con sentori erbacei che sfociano in uno speziato di vaniglia e, con l’invecchiamento, anche di cuoio, supportato da tannini dolci. Perfetto con carne alla griglia e in umido. 
La linea di Torrevilla La Genisia è un top di gamma che comprende quattro spumanti classici e tre
Cruasé Rosé
Charmat, come bollicine. E 15 vini tranquilli. Impossibile enumerarli tutti. Eccone alcuni, degustati, fra i migliori. I prezzi indicati sono quelli dei due punti-vendita al pubblico della cantina (Vedere Info in fondo).

La Genisia Cruasé Rosé Oltrepò pavese Docg Senza annata. Sboccatura 2018. Il marchio Cruasé appartiene al Consorzio di tutela dei vini dell’Oltrepò, fusione tra le parole cru (intesa come “selezione”) e rosé  e designa uno spumante classico rosato, da uve pinot nero per almeno l’85%. Questo Cruasé brut è invece un 100% Pinot nero, vinificato con pressatura soffice delle uve per ottenere un colore leggero. La maturazione in bottiglia dura almeno 24 mesi. Il colore rosa è tenue ma al tempo stesso brillante, il profumo delicato, il sapore intenso, armonico e di un certo corpo, di buona struttura e intensità. Da bere a tutto pasto, anche con carni bianche. Prezzo: 12 €.
Pinot nero Nature
Riserva 110

La Genisia Riserva 110 Pinot nero Nature Oltrepò pavese Docg 2013 È una riserva creata (come etichetta) in occasione dei 110 anni di nascita dell’azienda. Lo spumante si affina sui lieviti per almeno tre anni; al momento della sboccatura viene ricolmato con lo stesso vino, senza liqueur zuccherina. È perciò secco, fresco ma dotato di una sua morbidezza intrinseca; al naso si avvertono sentori di pompelmo, arancia, frutta secca, petis fours. Indicato per piatti di pesce salsati, fiori di zucca fritti, salmerino alla griglia. Prezzo: 17 €.
Riesling

La Genisia Riesling superiore Oltrepò pavese Dop 2017 Un mix di Riesling renano e Riesling italico, vinificato parzialmente con macerazione a freddo prima della fermentazione in acciaio. Sei mesi di affinamento sulle fecce nobili in vasche termocondizionate e poi imbottigliato.
Un vino interessante, piuttosto buono, ma che forse potrebbe esprimersi meglio se vinificato con Riesling Renano al 100% e lasciato a maturare più a lungo sui lieviti. Colore giallo paglierino, profumo delicatamente fruttato, sapore secco, diretto, anche persistente, piacevole. Consigliato su antipasti di salumi, primi e secondi di pesce. Prezzo: 6,10 €.
Bonarda Bio

La Genisia Bonarda BIO Oltrepò pavese Dop 2017 Vino fermo, da uve Croatina allevate con metodo biologico. Il mosto fermenta con le sue vinacce per 7-10 giorni e completa poi la fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Quindi il vino viene centrifugato e conservato a bassa temperatura per preservarne i profumi. Dopo l’affinamento nelle vasche termocondizionate, viene imbottigliato.  Il colore è un bel rosso rubino con sfumature granata; il profumo è intenso, si avverte la violetta, l’amarena, poi frutta più matura, dall’albicocca alla prugna. In bocca fresco, ma di un certo corpo, intenso e moderatamente tannico. Vino principe per gli insaccati, in primis il salame di Varzi, si abbina molto bene alla coppa di maiale al forno e agli stracotti di carne. Anche formaggi stagionati. Prezzo: 6,40 €.
Pinot nero Noir
Riserva 110

La Genisia Riserva 110 Pinot nero Noir Oltrepò pavese Dop 2016 Dopo la vendemmia manuale in cassette, la pigiatura e lo svinamento, il vino matura nelle piccole botti di rovere da 228 litri (barrique) per almeno un anno. Il colore rubino presenta ancora alcuni riflessi violacei, mentre i profumi lasciano percepire i sentori di piccoli frutti rossi e le note speziate. In bocca si avvertono tannini dolci, morbidezza, eleganza, una chiusura appena “tostata”. Per piatti di carne in umido o alla griglia, formaggi maturi, lonza di maiale, filetto di cervo al vino rosso. Prezzo: 17 €.

INFO. Torrevilla, via Emilia 4, Torrazza Coste (Pavia), tel. 0383.77003. Qui ha sede anche la Bottega del vino di Torrazza Coste, medesimo tel. Orari: 8.30-12.30, 14.30-18.30 (dom. chiuso). Sempre in questa sede c’è anche il Museo del vino Traversa-Torrevilla con reperti e attrezzature d’epoca.
Bottega del vino di Codevilla (Pv), via Villa 2 (di fianco alla Torre), tel. 0383.373001. Orari: mar.-ven. 8.30-12.30, 15-19; sab. 8.30-12.30; dom. 9-13, 15.15-18. www.torrevilla.it.
Osteria del campanile
Dove mangiare e gustare i vini dell’Oltrepò. A Torrazza Coste, Osteria del campanile, via Cadelazzi 3, tel. 0383.77393, www.osteriadelcampanile.it. Alcuni piatti: tartare di fassona, malfatti con ragù di anitra, ravioli ripieni di Varzese, rollata di faraona e verza stufata. Prezzo medio: 30 €.
A Montemarzino, Da Giuseppe, via IV novembre 7, tel. 0131.878135, www.ristorantedagiuseppe.it. Alcuni piatti: salame di propria produzione, agnolotti con sugo di stufato, brasato alla Croatina, funghi in mille modi. Prezzo: menu degustazione (vini compresi) 50 €.

Nessun commento:

Posta un commento