Chi ha paura di un bacio? Si baciano con amore i due barbuti rugbisti sulla
copertina di Sport Week (settimanale
della Gazzetta dello sport). E la
giuria del Premio Ferrari, omofila
(è solo il contrario di “omofoba”) l’ha eletta a Copertina dell’anno: “Coraggiosa.
E di coraggio bisogna averne non poco per proporre, a compendio di un'inchiesta
su sport e omosessualità, il bacio tra due uomini, per giunta giocatori di
rugby, per qualcuno lo sport più maschio che ci sia”.
I vincitori sono stati
festeggiati ieri sera alla Triennale di Milano, con un talk show-party, cui
hanno partecipato giornalisti, direttori, lo staff dirigenziale della famiglia
Lunelli, titolari della Ferrari di Trento (spemanti metodo classico, il più
famoso è il Giulio Ferrari) e l’immortale Luca Cordero di Montezemolo, non più
alla guida dell’”altra” Ferrari, ma ai vertici di varie cosette: Treno Italo e
Alitalia, in particolare. Luca, e il presidente del Coni Giovanni Malagò, hanno
disquisito a lungo sui meriti dei rispettivi organismi di cui sono alla guida,
dell’opportunità delle Olimpiadi a Roma nel 2024 (ovviamente strafavorevoli) e
del buon vivere italiano.
Altri premiati. Il Manifesto, per il titolo più
significativo, Niente asilo,
abbinato all’immagine di Aylan, il bambino
siriano morto su una spiaggia turca. Ecco la motivazione: “Splendida e
terribile. Una prima pagina, questa del Manifesto,
che è perfetta, nella sua tragicità, in forza della straordinaria simbiosi tra
l'immagine di un corpicino che è stato abbandonato dalla vita e il titolo, due
parole soltanto che hanno tanti significati, uno soprattutto che più brutale
non si può: fine delle speranze per questo bimbo morto inseguendo la speranza”.
Infine, il Premio “Arte di Vivere Italiana - Articolo dell'Anno”, destinato
alla stampa estera: è stato attribuito alla tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung per lo speciale Magazin dedicato a
Expo Milano 2015 e, più in generale, all’Italia.
Premio di 1000 bottiglie di
Ferrari Trentodoc a ogni redazione, una parte devoluta, secondo gli annunci dei
responsabili, ad associazioni umanitarie.
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