Mah. Una degustazione di Parmigiano-Reggiano con l’abbinamento di Grappa trentina? Poteva inventarsela solo uno come Nicola Bertinelli, titolare dell’omonimo caseificio. E dove? Nel suo ristorante-bar-negozio-discoteca con piscina, a fianco, anzi nello stesso stabile, del caseificio. Così, un po’ scettici, ci si siede a tavola e si comincia. Pronti-via, il primo abbinamento. Un pezzetto de Il Senza con un bicchiere a mezzo tulipano di Grappa di Nosiola Pisoni (www.pisoni.it). Che cos’è questo Senza? Un’invenzione del patron Nicola. È un formaggio senza zuccheri, senza lattosio, senza glutine, senza additivi e conservanti. C’è anche qualche “con”. Con caglio vegetale, con acidi grassi Omega 3,
Nicola Bertinelli |
Si entra nel vivo. Il programma
prevede: Parmigiano di 24, 30, 36 e 48 mesi, abbinati ad altrettanti distillati.
Sono i formaggi al top della produzione: Nicola Bertinelli li ha chiamati “i
millesimati”, facendo riferimento non tanto all’anno di produzione, ma alla
qualità particolare che di solito hanno i vini millesimati, cioè di un’annata
sola (almeno in Champagne). La marcia in più deriva dal latte delle bovine che
hanno partorito da pochi giorni (al massimo 100), un concentrato di calcio e
proteine, che può così essere cotto per meno tempo del normale, trasferendo al
formaggio il bouquet del foraggio: fragranza, sentori di erba medica, a volte qualche
accenno di cuoio. Perché in questa azienda tutto è prodotto all’interno:
appunto dai foraggi di erba medica (freschi -non insilati - e ricchi di batteri
“buoni”), raccolta con cura maniacale nel momento in cui la rugiada è giusta,
alla cura e all’allevamento del proprio bestiame nei cascinali, alla scelta del
latte e sino alla produzione di non più di venti forme al giorno.
Il Parmigiano 24 mesi viene abbinato con la Grappa di Traminer Segnana (www.segnana.it ), aromatica, dai sentori
di rosa appassita, che si sposano piuttosto bene con certi profumi di fieno del
formaggio. Il 30 mesi con una grappa
di vinaccia rosse di Marzemino, della
Merzadro (www.merzadro.it), piena,
fragrante, che conserva ancora un fine sentore di violetta, tipico del vino.
È poi la volta di un 36 mesi abbinato alla Grappa Solera Selezione di Segnana, un
blend di vinacce chardonnay e pinot nero,
da cui prende vita un distillato rotondo e complesso che si confronta da pari a
pari con il sapido e sfaccettato Parmigiano di tre anni. Forse l’abbinamento
più azzeccato. Infine, quasi un fuori programma, il Parmigiano di 48 mesi, ancora fresco nella sua
sapidità, senza spunti amari, come spesso succede nei formaggi invecchiati,
maritato con la Segnana Estrema: 40%
da vinacce chardonnay dello spumante Ferrari, 60% di merlot e cabernet, 50°
alcolici: complessa, ma rotonda e di buona armonia, non soffoca il 48 mesi solo
per la grande personalità che il formaggio dimostra, con un arco di sentori,
sostenuti dalla sapidità, che spazia incredibilmente ancora dal latte fino al
cuoio.
La degustazione – seguita
poi dalla cena – si è svolta nella sala-ristorante del cosiddetto Caseificio
della musica, con le grandi vetrate che danno sulla piscina all’aperto da un
lato, il bancone del bar e poi il negozio di cose buone dall’altro, ove si
acquista il Parmigiano, ma anche altri prodotti gastronomici della zona, che è
quella di Medesano di Noceto, a 18
km da Parma. In poco più di una decina d’anni Nicola Bertinelli (41 anni,
lauree in Scienze agrarie ed Economia e commercio, per tre anni professore di
Economia in Canada) ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, socia di una
cooperativa di produzione del formaggio, in un caseificio integrato dove non
solo tutta la filiera della produzione, dal foraggio agli animali alla
trasformazione del latte è di proprietà, ma attorno al quale ha sviluppato le nuove
attività: prima il bar e il negozio, poi il ristorante, con pubblici diversi,
aperti dal mattino presto a notte fonda e infine la musica dal vivo,
soprattutto venerdì e sabato sera, con spuntino finale, magari alle 4 del
mattino.
Il bancone del bar e, in fondo... |
...il negozio con vista sul caseificio |
Intanto nella sala accanto
al bar-negozio, visibile in qualsiasi momento da un finestrone interno, il
latte della prima mungitura serale riposa in attesa di congiungersi con quello
della seconda mungitura del mattino. Alle 8 i due operai, marito e moglie sotto
la direzione della casara Catia Zambrelli, raccolgono la parte grassa della
prima mungitura – che diverrà burro – poi mescolano i due latti nelle caldaie
di rame, aggiungono caglio e siero innesto, per ottenere la cagliata. Si procede quindi alla cottura che raggiunge i
55°, al termine della quale i granuli caseosi precipitano sul fondo un’unica
massa.
Poco meno di un’ora dopo, la massa caseosa viene estratta dal
casaro. Tagliato in due parti e avvolto nella tipica tela, il formaggio viene
immesso in una fascera che gli darà la sua forma definitiva. Con l’applicazione
di una placca di caseina, ogni forma viene contrassegnata con un numero unico e
progressivo. Una speciale fascia marchiante incide quindi sulla forma la data
di produzione, il numero di matricola che contraddistingue il caseificio e la
scritta a puntini su tutta la circonferenza delle forme, che a distanza di
pochi giorni vengono immerse in una soluzione di acqua e sale. È una salatura
per assorbimento che in poco meno di un mese conclude il ciclo di produzione e
apre quello della stagionatura. Durerà almeno 12 mesi, per legge, ma da
Bertinelli si parte da almeno 15, prima di mettere le forme in commercio, e la
gran parte ha fatto in realtà da due a tre anni di maturazione.
Allegria e serietà, serietà e allegria, insomma, sembra essere la
formula vincente dell’economista che volle farsi casaro, barman, ristoratore,
dj. E ci riuscì.
Info. Caseificio
della musica Bertinelli, via Medesano 1, Noceto (Parma), tel. 0521.620776, www.bertinelli.it. Altri punti di vendita
diretta: a Parma, Progetto latte, c/o Centro commerciale Torri; a Fidenza, Barlumeria
(bar, ristorante, salumeria) c/o Fidenza Village.
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