Alzi la mano chi non ha mai mangiato hamburger. Magari quelli un po’ collosi di una nota catena americana. Del resto le nostre mamme ci cucinavano la svizzera, carne trita già confezionata dal macellaio, oppure acquistata e tritata davanti agli occhi del cliente e poi messa in forma a casa. E quanto ci piaceva. Anche oggi l’hamburger, la cotoletta di carne pressata e macinata nata nell’800 ad Amburgo, poi importata dagli emigrati tedeschi negli Usa e qui diventata nota come hamburger steak, poi diffusa in tutto il mondo, non solo non conosce crisi, ma gode di una nuova giovinezza.
Lo testimonia anche un articolo-inchiesta comparso sul numero di maggio di Dove, in edicola, intitolato Fast good. Al quale ho contribuito, soprattutto per la parte milanese (il pezzo spazia appunto fra Milano e Torino, Firenze e Roma). Sono spuntati come funghi nuovi locali, dove il classico hamburger viene declinato in modi diversi: dal tipo di carne, magari Presidio Slow Food piuttosto che di manzo wagyū (di origine giapponese, chiamato anche manzo di Kobe) ai vegetariani, a quello col foie gras (in più). E ai supercostosi, ma perfetti dei grand hotel. Ecco una selezione, con foto inedite.
Lo testimonia anche un articolo-inchiesta comparso sul numero di maggio di Dove, in edicola, intitolato Fast good. Al quale ho contribuito, soprattutto per la parte milanese (il pezzo spazia appunto fra Milano e Torino, Firenze e Roma). Sono spuntati come funghi nuovi locali, dove il classico hamburger viene declinato in modi diversi: dal tipo di carne, magari Presidio Slow Food piuttosto che di manzo wagyū (di origine giapponese, chiamato anche manzo di Kobe) ai vegetariani, a quello col foie gras (in più). E ai supercostosi, ma perfetti dei grand hotel. Ecco una selezione, con foto inedite.
Burger Cube al Lattughino |
Il Lattughino (via A. Ponti, di fronte al n.1, Milano, tel. 02.8728.01.81, altra sede in via Anfossi 2, con consegne a domicilio) fra piatti vegetariani, vegani e biologici propone un Lattughino’s Burger di manzo aromatizzato alle erbe, un burger vegetariano, uno di tonno e patate (con soia, ginger e wasabi) e il Burger Cube, noce di Angus arricchita con erbette, gratinatura al formaggio Cheddar e bacon. Prezzi fra i 9 e i 15 €.
Claudio Sadler chef di Chic 'n Quick |
A Seregno, cittadina brianzola a 30 km da Milano, gastronomicamente nota per lo stellato, ma impegnativo Pomiroeu di Giancarlo Morelli, si può scegliere un locale più easy, come del resto sarebbe nell’anima del nostro protagonista, l’hamburger. laTaste (via Umberto I 59, tel. 0362.226629) è un grande spazio aperto in cui fare colazione, prendere un caffè o una fetta di torta leggendo i giornali a disposizione, fare shopping di specialità gastronomiche ed enologiche, prendere un aperitivo e mangiare qualche piatto ben cucinato. Come robusto struzzichino, all’aperitivo, si può gustare fra l’altro il cosiddetto hamburger di carne e pesce, mutuato dalla nota chef catalana Carme Ruscalleda: seppie, calamari e filetto di maiale tritati insieme, accompagnati da peperoni grigliati e maionese all’arancia. Seduti a tavola, si ordina l’hamburger laTaste, di fassone piemontese, oppure di charolaise o di limousine della Bergamasca. È accompagnato da insalata, fette di pomodori, patate al forno e maionese alla senape (prezzi: 7,50-14 €). Fra i locali fiorentini, l’Harry’s , mitico american bar sul lungoarno Vespucci (tel. 055.2396700), noto per i suoi cocktail, Martini e Bellini su tutti, ma anche per la tartare e il pollo al curry, propone da sempre un classico hamburger: carne di manzo italiano, insalata, pomodori a fette, olio toscano, rigatino (pancetta toscana), formaggio, patate fritte e salsa alla senape (22 €).
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