Il vigneto Le Marchesine, che dà il nome all'azienda di Passirano, in Franciacorta |
Non vende sogni ma solide realtà: lo slogan semplice semplice di un’immobiliare si attaglia bene anche a un’azienda come Le Marchesine. Che però non vende case, ma spumanti con tutti (o quasi, come vedremo) i quarti di nobiltà, in uno dei territori più vocati d’Italia: la Franciacorta.
Per carità, non fatevi
sentire a chiamare “spumante” i vini metodo classico o champenois (ahi, questa
definizione è addirittura proibita per legge) sul territorio; e neanche
“bollicine” va più bene, alla faccia di chi si arrabatta a cercare sinonimi per
non ripetere sempre “Franciacorta, Franciacorta…”. Ma alle Marchesine di Passirano (Brescia),
quelli della famiglia Biatta non se la tirano tanto. Non hanno ville o
castellozzi di fianco alla cantina, ma una casa ancora di foggia contadina.
Niente prestigiose (ma costose) sculture in giardino (non c’è del tutto, c’è un
normale cortile di campagna).
La cantina si trova in parte sottoterra, sotto la
sala da pranzo (e degustazione) del pianterreno e in parte in un capannone,
dove riposano l’equivalente di 1,5 milioni di bottiglie in affinamento o di
riserva, per una produzione annua di circa 500mila, tra Franciacorta,
Curtefranca (i vini Doc della zona, fermi) e il metodo classico non
Franciacorta Opera brut, che, per quanto abbastanza buono, sembra un po’ un infiltrato
fra le due Doc e Docg.
Ritratto di famiglia (al centro in piedi Loris Biatta) in cantina, con sfondo di gyropalette |
Tutto è cominciato a metà
degli anni Ottanta del secolo scorso, quando Giovanni Biatta acquistò tre
ettari di vigneto. Oggi sono 47 e, dal 2000, a capo dell’azienda c’è un figlio
di Giovanni, il vulcanico Loris, che viaggia per il mondo a piazzare partite su
partite del suo Franciacorta, il 20% della produzione. Può sembrare poco, ma
non lo è, se si pensa che la media dell’export del territorio si aggira intorno
al 5%. Loris s’interessa di tutto in azienda, ma ha con sé validi
collaboratori, a cominciare dall’enologo, che, tanto per non sbagliare, è
andato a cercarsi in Francia, anzi in Champagne. Si chiama Jean-Pierre Valade,
è consulente di aziende ben note come Ruinart e Selosse ed è considerato uno dei più preparati per la
produzione di bollicine “classiche”.
Anche in cantina, poca
poesia, niente legno, ma solo acciaio e non c’è ombra per esempio dei pupitre
tradizionali (quei cavalletti dotati di fori in cui si inseriscono i colli
delle bottiglie, che poi vengono spostate a mano per finire nel giro di qualche
mese in punta, in modo da far accumulare i lieviti esausti sul tappo corona),
inventate ai primi dell’800 dai cantinieri della Veuve Clicquot. Per illimpidire
in cantina lo spumante delle Marchesine (e per la verità ormai in gran parte delle
aziende) non si fa più il remuage a mano per mesi con gli appositi incaricati
che spostano le bottiglie di un quarto di giro e all’ingiù, ma si utilizzano le
gyropalette, strumenti meccanizzati che
contengono centinaia di bottiglie e permettono di risparmiare tempo.
E tuttavia, i risultati sono
ottimi, non di rado eccellenti. È il caso della trilogia del Secolo Novo: il Brut , il
Brut Nature Giovanni Biatta (intitolato al fondatore) e il Dosage
Zéro Riserva. Tutti e tre 100% uve chardonnay del bellissimo vigneto La Santissima,
posto a 270 metri s.l.m., per una produzione di soli 40 q.li d’uva per ettaro.
Il Brut 2008 ha sentori di lievito, crosta di pane, noccioline tostate, con
sfumature minerali. Il Brut Nature Giovanni Biatta 2007 (con un residuo
zuccherino naturale del 2%, senza aggiunta della liqueur dopo il dégorgement,
ma dello stesso vino) ha sentori burrosi, ma anche di agrumi e di lievi spezie.
Il Dosage Zéro Riserva 2007, secco senza indugi, ha note minerali accentuate, che
s’intersecano con quelle di mela cotogna. Tre fuoriclasse, indubbiamente, ma
non sono poi molto da meno gli altri Franciacorta, fra cui spiccano il Blanc de Noir (100%
pinot nero), il morbido Satèn, il sapido
Rosé dai sentori di lampone.
Prezzi: si
va dai 16/18 € di Brut ed Extra Brut, ai 20/22 € di Rosé e Satèn, ai 28/30 dei Blanc
de blanc e Blanc de noir, ai 40 € (e più) dei Secolo Novo.
Indirizzo: Azienda agricola Le
Marchesine, via Vallosa 31, Passirano (Brescia), tel. 030.657005,
www.lemarchesine.com.
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