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Il villaggio di Romery nella Marne, zona dello Champagne caratterizzata dalle vigne di Pinot Meunier |
Gli abiti da lavoro bianchi, le mani ricoperte di farina, anch’esse quasi candide, il mugnaio, anche nell’immaginario collettivo, è il conduttore del mulino, dove si prepara la farina per il pane.
Al mugnaio (in francese meunier) deve un pezzo del suo nome quel Pinot, appunto Meunier, che è parte della cuvée più tradizionale dello Champagne.
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Pinot Meunier |
Solo recentemente una piccola schiera di produttori è riuscita a valorizzare a fondo il vitigno, tanto da aumentare la sua presenza accanto ai maggioritari Chardonnay e Pinot nero, da pochi decimi percentuali financo, in qualche caso, alla maggioranza o addirittura al 100%: come per esempio il vitivinicoltore Jérôme Prevost (nessuna parentela con papa Leone) col suo Champagne Extra brut Los Béguines.
Più complessa e forse meditata la scelta di Sébastien e Valentin Tribaut, quarta generazione della maison Tribaut-Schloesser ubicata in una zona appartata della Marne, a Romery, Vallée du Brunet, alle spalle della famosa Montagne de Reims. Qui, grazie a una collocazione geografica di confine fra le due grandi regioni della Champagne – Montagne de Reims appunto e Vallée de la Marne, possono sfruttare al meglio le peculiarità dei territori, i terreni gessosi come quelli argilloso-calcarei, nonché il felice orientamento delle vigne al sole del sud/sud-est.
La maison produce 11 diversi Champagne su varie linee. Vi sono le tre cuvées della Vallée du Brunet, da uve biologiche; un Extrabrut Premier cru (dai terreni di Ay ed Écueil); i tre Autentique, prodotti in quantità limitata e composti da vini-base lungamente maturati in grandi botti e poi sui lieviti in bottiglia per almeno 5 anni, tutte Extra brut, compreso un rosé.
Infine, ma non certo ultime, le quattro cuvée 8 Terroirs, le cui uve provengono da 4 villaggi della valle del Brunet, e da altri 4 della Montagne de Reims e della Marne come armonioso completamento della miscela. Ne abbiamo scelto uno per tutti, lo Champagne 8 Terroirs Origine Brut (foto qui sopra).
I vitigni che gli danno vita sono Pinot Meunier al 50%, Chardonnay al 30% e Pinot Noir al 20%.
Un 20% della cuvée è composto da vini di riserva, maturati in grandi botti di rovere (prima della presa di spuma), che conferiscono note di sottobosco ai primari sentori di prugna Mirabelle e di pera. La maturazione sui lieviti dura almeno 24 mesi, prima della sboccatura.
Nella flûte la bollicina continua ed esuberante risulta poi in bocca fresca, fruttata, di bella gioventù. Il sapore vero e proprio è secco, armonico, con un perfetto equilibrio tra finezza e struttura. Un grande Champagne da bere in semplicità, come aperitivo. Ma anche con frutti di mare come cappesante e ostriche; e, ancora, sushi, tartare di branzino, risotto ai funghi porcini, foie gras. E persino su un gustoso osso buco in bianco.
Prezzo: 35 € la bottiglia.
Info. Tribaut-Schloesser, 21 rue Saint Vincent, Romery, tel. +33.3.26586421, champagne.tribaut.wine (Distribuito da Ca' di Rajo Group, San Polo di Piave [Treviso], tel. 0422.855885).
Una bella occasione per brindare con l’Origine Tribaut-Schloesser potrebbe essere – senza aspettare le feste canoniche di dicembre – lo Champagne Day, che quest’anno si terrà fra pochi giorni, e precisamente venerdì 24 ottobre in tutto il mondo. Sul sito
https://champagneday.champagne.fr/it vengono proposte tutte le iniziative di degustazione legate all’argomento, in Italia e all’estero, e chiunque può comunicare la propria, fosse pure un brindisi casalingo, registrandosi.
Se ne segnalano qui alcune. Innanzitutto quella del Bureau du Champagne in Italia (sede a Milano, tel. 02.43995767, info@champagne.it) che il 20 ottobre, in anticipo sulla data ufficiale, ha promosso con un panel di giornalisti, una degustazione di Champagne di varie tipologie da abbinare a salumi italiani, per individuare per quanto possibile i migliori pairing.
Sotto la guida, competente e ”democratica” di Marco Chiesa, da 15 anni ambasciatore europeo dello Champagne, wine consultant, formatore e organizzatore di eventi relativi alle famose bollicine francesi, si sono assaggiati sei Champagne di varie tipologie cercando di abbinarne ciascuno a un salume italiano (foto qui sopra). Non senza un dibattito vivace e non proprio unanime, i migliori pairing sono parsi i seguenti.
Lardo di Arnad – Pommery 1874 Blanc de Blancs Grand Apanage. Brut, 100% Chardonnay, assemblaggio di vini base 2014, 2016 e 2018: pulito, nervoso, ma non troppo acido (8g/l di zucchero), bilancia bene il sapore molto salino e aromatico del lardo.
Mortadella con pistacchi – Cattier Brut Icône. Assemblaggio di Pinot Meunier (50%), Pinot Noir (30%) e Chardonnay (20%), dosage di 6 g/l (brut), 2 anni di affinamento: fresco e fruttato, grazie anche ai vini di riserva e due anni di cantina esprime fra l’altro note di pasticceria e ben si armonizza con un salume pacioso e rassicurante come la mortadella.
Coppa – Lanson Le Black Réserve, assemblaggio di Pinot Noir (50%), Chardonnay (35%) e Pinot Meunier (15%), con un terzo di vini di riserva, 5 anni di affinamento sui lieviti, 7 g/l di zucchero nel dosage. Una coppa con venature di grasso “importanti”, note di cantina quasi terrose a cui questo brut (senza malolattica), energico, di abbastanza alta acidità, ma anche setoso, si abbina piacevolmente.
Salame gentile – Gustave Goussard Purnoir. 100% Pinot Noir, Pas dosé (0 g/l di zuccheri), uve della Côte des Bar. Accostamento forse un po’ eccessivo di un vino molto secco, “spinto”, rispetto alla normalità di un buon salame senza fronzoli, rassicurante.
Prosciutto crudo – Castelnau Rosé. Lo Champagne è un assemblaggio non comune di Pinot Meunier (50%), Chardonnay (30%) e Pinot Noir (20%), con un dosaggio di 8 g/l, 2 anni sui lieviti. Il prosciutto è un buon Parma di 24 mesi, saporito al punto giusto, anche con una sua complessità, cui bene risponde questo rosato giustamente giovanile, nervosamente pacioso (se l’ossimoro non è troppo azzardato).
Finale scoppiettante, un crostino di pane sormontato da un leggera spalmatura di ’Nduja, il piccante salume calabrese. La proposta quasi provocatoria di Marco Chiesa è caduta su...
Crostino con ’Nduja di Spilinga – Delavenne L’Île. Assemblaggio di Pinot Noir (60%) e Chardonnay (40%), ambedue della Montagne de Reims, basato sulle vendemmie 2015 e 2016, con un dosage di ben 32 g/l: dunque un Demi-sec (in Italia diremmo: Amabile). La ’Nduja, piccante, salata, affumicata comporta rilevanti problemi di abbinamento col vino. Il gioco è stato quello di addomesticare questi sapori così decisi, avvolgendoli nella semidolcezza di uno Champagne appunto demi-sec. Scelta coraggiosa, interessante, che ha diviso il panel.
Ma ecco ora qualche suggerimento, rivolto a tutti gli appassionati gourmet, di ristoranti aderenti allo Champagne Day.
In Lombardia, a Castione della Presolana (Bergamo), il ristorante Al Caminone dell’Hotel Milano
Alpen Resort & Spa propone per la serata di venerdì 24 ottobre (h 20) una cena con musica dal vivo e una sfilata di piatti invitanti abbinati a Champagne poco noti ma di vaglia (a sx la sala da pranzo).Ed ecco il Menu.
Come amuse bouche, Mortadella alla brace con senape di Dijon alla lavanda e Champagne brut Blanc de blancs Premier cru, Hugues Godmé
Segue Patata di Rovetta glassata con jus di coniglio, spuma di Blu di capra – pasta sfoglia e caviale siberiano, accompagnati dallo Champagne Les Quatre Terroirs brut Blanc de blancs Grand cru, Pertois-Moriset
Primo piatto: Raviolini di scampi, brodetto di acqua di vegetazione di pomodoro, porro alla brace e basilico fresco, con Champagne brut Grand cru, Franck Bonville
Secondo: Trancio di branzino pescato confit, aria di oliva taggiasca – spuma di broccoletto alla napoletana, pinoli all’umeboshi, con Champagne Montruguet Premier cru Extra-brut 2021, R. Pouillon
Dessert: Il nostro babà al rum, crema pasticcera alla vaniglia del Madagascar, finocchietto selvatico
Prezzo: 140 € a persona.
Info: Al Caminone, via Pellico 3, Castione della Presolana (Bergamo), tel. 0346.36236, www.hotelmilano.com/mangiare-bere/al-caminone.
A Roma, il ristorante Anima, nel Quartiere Trevi, dal 20 al 26 ottobre propone l’abbinamento di vari Champagne a calice con i piatti alla Carta (divisi in alcuni menu), grazie al sistema Coravin, che permette di estrarre da una bottiglia la giusta quantità di Champagne direttamente nella flûte, senza ossidare in alcun modo il vino rimanente.
Due i piatti “iconici” dello chef Antonio Gentile: Cacio e pepe con gamberi (“Un contrasto silenzioso
fra terra e mare, semplicità e raffinatezza” - foto a sinistra) - 25 €;e Spaghetto al pomodoro con pomodorini gialli del Vesuvio (“Brillante nei sapori, povero in acidità”) – 30 €.
Prezzi. A pranzo, mediamente, 4 piatti dall’antipasto al dolce, da 85 €. A cena, sempre 4 piatti, da 100 €.
Ma ecco gli Champagne che si potranno degustare al bicchiere durante la settimana dedicata e il loro prezzo a calice. Per l’abbinamento più azzeccato con le bollicine francesi, ci si potrà confrontare con il competente sommelier Aires Da Silva.
Comte de Montaigne “Edition Label” – Côte des Bar, 20 €
Bollinger Rosé – Aÿ, 25 €.
Charles Heidsieck Brut Réserve – Reims, 30 €
Ruinart “R” Brut – Reims, 30 €
Ruinart Rosé – Reims, 30 €
Dom Pérignon Vintage 2013 – Épernay, 80 €
Perrier-Jouët “Belle Epoque” 2014 Brut – Épernay, 75 €
Krug 171ème Grande Cuvée – Reims 85 €
Jacquesson “746” Extra Brut – Dizy, 60 €
Info. Ristorante Anima, Salita di San Nicola da Tolentino 14, Roma, tel. 06.45249000, www.animaristoranteroma.it
Infine, un consiglio...campano.
Visita ai siti archeologici di Pompei venerdì 24...E poi tutti a cena (h 20) al Lira Restaurant, a brindare con lo Champagne Michel Rocourt Brut che accompagna gli antipasti di Quiche Lorraine, patate fritte al tartufo, Bun farcito con guancia di maiale e cavolo viola.
La flûte di Amis De Bauregard Brut fa poi matrimonio d’amore con le Pappardelle al ragù di cortile, salsa alla carota e mirepoix tostata in polvere.
Al dessert, Tarte au chocolat con ganache al caramello salato, accompagnata dall’inconsueto Ratafia Champenois Prophète [una sorta di dolce liquorino – 18° - a base di mosti d’uva Pinot Meunier (60%) e Pinot Noir (40%) miscelati con una dose di Cognac Fine de Champagne - foto a sinistra].
Prezzo della cena: 60 €.
Info. Lira Restaurant, via Capone 35, Pompei (Napoli), tel. 081.8505536, www.lirarestaurant.it
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