Luogo
da sogno per riposare con ogni comfort, dalla splendida piscina alla spa, al
campo da golf l’Hotel Resort Donnafugata,
ha belle camere con giardinetto e vista sui prati, bar e ristoranti all’altezza
(Contrada Piombo, Donnafugata, www.donnafugatagolfresort.com da 207 €). Altro
fiore all’occhiello dell’accoglienza iblea è l’Eremo della Giubiliana, antico
convento-fortezza a sud di Ragusa, dalle mura in pietra bianca e le camere (una
ventina, comprese 6 suite) ricavate dalle antiche celle dei monaci (Strada
prov. per Marina di Ragusa km 7,5, contr. Giubiliana, www.eremodellagiubiliana.it doppia b&b da 230 €). Merita
la visita Ragusa Ibla, cioè la parte più antica e storica di Ragusa, ricostruita
dopo il terremoto del 1693 in gusto tardo-barocco? Ecco la risposta del grande
scrittore siciliano
Gesualdo Bufalino (1920-1996):
"Bisogna
essere intelligenti per venire a Ibla. E convengo che c'è una discriminazione
maleducata, non so quanto abbia da guadagnarne il turismo locale. Fatto sta che
ci vuole una certa qualità d'anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i
vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero
che spia…" (da una sua rubrica sul settimanale
L'Espresso)
. Il Duomo di San Giorgio che domina la piazza in salita
con le sue centinaia di gradini è spiazzante, per non dire altro. All’imbocco
della piazza, sulla destra, il basso edificio neoclassico del Circolo di
Conversazione, noto anche come Caffè dei Cavalieri, ove, nella finzione
camilleriana, il medico legale Pasquano gioca a carte, spesso disturbato dal
commissario Montalbano. Poco più oltre, da non perdere la bottega
Gelati DiVini: i gelati sono al gusto
di Moscato, Passito di Pantelleria, Brachetto, Marsala, ma anche rapa rossa,
carruba, mandorle tostate (piazza Duomo 20, tel. 0932.228989).
Per vedere come viene realizzato il formaggio
Ragusano Dop ci si può spingere poco più a nord
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Formaggio Ragusano Dop al Caseificio Occhipinti |
di Ragusa, nella campagna di San Giacomo, al
Caseifico Occhipinti, dove sono ben lieti di raccontare, mostrare, far assaggiar e magari vendere le loro specialità. La perla è appunto il Ragusano, prodotto solo con il latte di vacche di razza Modicana (ormai quasi rara), alimentate con erba o fieno di pascoli dell’altopiano ibleo, caratterizzati da una varietà di erbe aromatiche e flora spontanea. È un cacio a pasta filata, ma consistenza dura, a forma di parallelepipedo, che stagiona in coppia a cavallo di una trave (come il caciocavallo rotondo) per almeno 3 mesi, ma la maturazione può durare oltre i 12. Il sapore è…sapido, cioè asciutto, piccante, anche aromatico. Da abbinare ai vini rossi locali, come il Cerasuolo o il Nero d’Avola. Qui lo si acquista fra i 13 e i 14 € al kg, secondo stagionatura. In vendita anche prodotti più freschi come ricotta (pure salata), mozzarella, latte e yogurt (contrada San Giacomo, Ragusa, tel. 0932.231669,
www.latticinidifattoria.it).
A una decina di km più a nord, ecco
Giarratana, il più piccolo comune della provincia, la cui gloria è…la cipolla. Non un ortaggio qualsiasi, ma un bulbo bianco tendente al bruno, bello saporito, ma non aggressivo, che può superare anche i 2 kg. Presidio Slow Food (
www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/cipolla-di-giarratana), viene utilizzata per condire focacce imbottite anche di pomodoro e altri ingredienti, e lei stessa ripiena e cotta in forno. L’azienda agricola
Fagone di Giarratana (
www.cipolladigiarratana.it) la coltiva, la trasforma e la spedisce in tutta Europa, da luglio a settembre. I suoi vasetti sono uno più goloso dell’altro: paté di cipolla e di cipolla e tonno, confettura, filetti in agrodolce, alla siciliana, aromatici, addirittura un paté di cipolla e salmone. Poco distante, Chiaramonte Gulfi con i suoi oli pregiati. Un eccellente produttore di questi extravergini della Dop Monti Iblei sottozona Gulfi è l’
Oleificio Gulino (
www.oleificiogulino.com). La bottiglia d’eccellenza è l’Erbesso, l’oliva, la tonda Iblea, il sapore, fruttato intenso, appena piccantino con sentori netto di carciofo.
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Cipolla di Giarratana ripiena |
Al Parco Calaforno di Giarratana si gustano i piatti tipici della zona nel ristorante
Le due palme, anche locanda con qualche camera (
ristoranteleduepalme.blogspot.it). Qui non manca mai la tradizionale cipolla al forno, mentre tra i primi è imperativo scegliere uno dei molteplici piatti di cavati (pasta fresca): alle due palme o alla Norma, agli aromi di bosco o al sugo di maiale; fra i secondi, la grigliata mista con chimichurri (salsa e marinatura all’argentina, con olio, aglio, peperoncino, origano e prezzemolo), l’agnello, il cinghiale, la costata ripiena e la salsiccia (prezzi: da 20 €).
Infine, dulcis in fundo,
Modica. Dolce, come il suo cioccolato particolarissimo. Granuloso, friabile, perché lavorato a freddo, come facevano gli Aztechi, che trituravano i semi di cacao su una pietra, facendo così sprigionare il burro di cacao e ottenendone una pasta granulosa. La tecnica fu portata a Modica dagli Spagnoli e i modicani l’hanno mantenuta senza mai passare alla fase più industriale del concaggio. La massa di cacao viene così lavorata tuttora a 40°, aggiungendo solo zucchero, che, non riuscendo ad amalgamarsi, dà al cioccolato il caratteristico aspetto granuloso. La tavoletta modicana ha un aroma di cacao tostato, con note astringenti. Spesso viene aromatizzato con cannella o vaniglia, con peperoncino o carruba, agrumi o caffè.
E la città? Gesualdo Bufalino la descrive come “
un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da paceri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro, trafelate come staffette dei cavalleggeri del re” (da
Argo il cieco).
Arroccato su una collina, il centro è un intrico di viuzze e scalinate. Manco a dirlo, è un trionfo del (tardo) barocco siciliano, con il Duomo di San Giorgio e quello di San Pietro, i vari palazzi, il Castello dei conti di Modica.
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L'Italia di…cioccolato al Museo
di Modica |
Non ci attarderemo a descrivere Modica nei particolari, sono luoghi da vedere di persona, traendone suggestioni individuali. Torneremo invece testardamente sul suo cioccolato, per segnalare la presenza di un piccolo e imperdibile luogo di cultura materiale, appunto il
Museo del cioccolato di Modica, in un’ala del Palazzo della Cultura (corso Umberto I 149, info 347.4612771,
www.comune.modica.rg.it): attraverso pannelli viene raccontata la storia del xocoatl azteco fino ai nostri giorni, con una carta in rilievo dell’Italia fatta di cioccolato e l’evoluzione delle ditte modicane che lo produssero e lo producono tuttora. Sempre in loco si può prenotare una dimostrazione sulla preparazione del cioccolato modicano con antichi strumenti nel vicino
Dammusu ro ciucculattaru. La stessa cosa, ma con strumenti moderni, a
Casa Ciomod – Ospitalità Hiblea (via Nazionale Modica-Ispica,
www.casaciomod.com), dove si tengono dimostrazioni e corsi appositi. È una villa patrizia, trasformata in scuola di cucina, ristorante, hotel con piscina. Qui si utilizzano solo prodotti isolani, molti dei quali Presidi Slow Food, come il datterino di Scicli e la mozzarella ragusana, i capperi di Salina e il sale di Trapani, l’olio biologico e persino le farine prodotte da uno dei più antichi mulini ad acqua esistenti nella zona. Nel punto vendita
Bottega Sicula-Butiq si trova molto della miglior produzione gastronomica (compresa una selezione di vini e di olii). E pure uno chef esperto in vasocottura Gurmé, ricette realizzate in vasetti di vetro ermetici, che ci si può portar via e mangiare ovunque. Anche a Bolzano. Alla faccia del km zero. E del resto, qui, più che i prodotti a km zero, preferiscono utilizzare quelli a km quadrati: 25.711, come l’intera superficie della Sicilia.
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Balconi in stile barocco siciliano a Ragusa |