|  | 
| Foto di Fabio Cattabiani | 
 Prima Franciacorta, seconda
Cantine Ferrari. La sfida era solo a due, ma a colpi di centinaia di migliaia
di euro. E il Consorzio dei vini franciacortini con 380.000 euro cash e 80.000
in bottiglie ha vinto. Dunque il Franciacorta (cioè lo spumante metodo classico
Docg) e quindi la Franciacorta, intesa come il piccolo territorio bresciano,
che comprende 19 comuni a sud del lago d’Iseo, sono il partner ufficiale di
Expo 2015. Official sparkling wine sponsor, per dirla all’anglosassone. Le
prestigiose bollicine  lombarde verrano
servite nei brindisi ufficiali e in svariate occasioni, frizzando sulle labbra
di Barack
Prima Franciacorta, seconda
Cantine Ferrari. La sfida era solo a due, ma a colpi di centinaia di migliaia
di euro. E il Consorzio dei vini franciacortini con 380.000 euro cash e 80.000
in bottiglie ha vinto. Dunque il Franciacorta (cioè lo spumante metodo classico
Docg) e quindi la Franciacorta, intesa come il piccolo territorio bresciano,
che comprende 19 comuni a sud del lago d’Iseo, sono il partner ufficiale di
Expo 2015. Official sparkling wine sponsor, per dirla all’anglosassone. Le
prestigiose bollicine  lombarde verrano
servite nei brindisi ufficiali e in svariate occasioni, frizzando sulle labbra
di Barack 
 Le 108 cantine
franciacortine (mentre 200 sono i viticoltori) potranno inalberare sulle bottiglie
il logo dell’Expo. La vendita attuale è di 15 milioni e mezzo circa di
bottiglie (2014), di cui 1,4 milioni all’estero. Non è moltissimo, soprattutto il
dato di vendita internazionale è incrementabile e l’Expo è quindi un’ottima
occasione per farsi conoscere, anche se i produttori hanno dovuto
“autotassarsi” per vincere la gara. La cassa ora è semivuota, tanto che il Consorzio
non partecipa al Padiglione del vino, che sarà realizzato nel Padiglione
Italia. Ma la soddisfazione è tanta e
infatti, nel corso della conferenza stampa, cui ha partecipato anche il
ministro Martina, Zanella ha parlato di unanimità dei produttori e di
entusiasmo, rispondendo ai “maligni” che insinuavano un mugugno diffuso fra le cantine per l’esborso consistente, votato però all’unanimità.
Le 108 cantine
franciacortine (mentre 200 sono i viticoltori) potranno inalberare sulle bottiglie
il logo dell’Expo. La vendita attuale è di 15 milioni e mezzo circa di
bottiglie (2014), di cui 1,4 milioni all’estero. Non è moltissimo, soprattutto il
dato di vendita internazionale è incrementabile e l’Expo è quindi un’ottima
occasione per farsi conoscere, anche se i produttori hanno dovuto
“autotassarsi” per vincere la gara. La cassa ora è semivuota, tanto che il Consorzio
non partecipa al Padiglione del vino, che sarà realizzato nel Padiglione
Italia. Ma la soddisfazione è tanta e
infatti, nel corso della conferenza stampa, cui ha partecipato anche il
ministro Martina, Zanella ha parlato di unanimità dei produttori e di
entusiasmo, rispondendo ai “maligni” che insinuavano un mugugno diffuso fra le cantine per l’esborso consistente, votato però all’unanimità. 
Entusiasta anche Cristina
Ziliani, a capo delle relazioni pubbliche della Guido Berlucchi e
comproprietaria, secondo la quale Franciacorta ed Expo formano un brand
vincente per la diffusione dell’italianità nel mondo. 
Che dire? Usiamo un
linguaggio internazionale: qǐng qǐng (cin cin in cinese, a proposito: previsti tre padiglioni e milioni di visitatori)); prosit, cheers, santé, vase sdorove,
budmo… [gli ultimi due, russo e ucraino: speriamo bene, magari bastasse una
buona bottiglia per farla (Francia)corta e smetterla con la guerra].
In alto a destra, Franciacorta Docg Ca' del Bosco Rosé; in basso a sinistra, Franciacorta Docg Satèn Berlucchi '61, già con il logo dell'Expo.
 
 


