sabato 6 dicembre 2014

Roma / Hotel Hassler. Metti una sera al bar. Poi a cena. E poi a nanna


Stefano Santucci prepara il cocktail Veruschka all'Hassler Bar

Il Punica granatum (alias “il verde melograno da’ bei vermigli fior”, secondo Carducci) produce un frutto talvolta asprigno, talaltra dolcissimo: la melagrana. E il suo succo si identifica con il colore: granato, una tonalità di rosso. È la sua stagione e quelli dell’Hassler Bar di Roma non se la fanno sfuggire. “Quelli” sono i barman Luigino Berardi e Stefano Santucci, che creano a ogni piè sospinto
 
 nuovi cocktail o rivisitazioni di classici. D’accordo, i drink costano 18 € l’uno (con gli appetizer), ma siete avvolti dal cuoio color castagno dei divani e dei seggiolini al bancone, da boiserie e cristalli, da colonnine stile impero e vedute romane…Insomma, una certa noblesse oblige. Purché i drink siano all’altezza. E lo sono, come pure gli impeccabili e cortesi  barman, due veri professionisti, dal sorriso pronto e la parola giusta al momento giusto.

La carta dei drink contempla 8 Martini (secondo la moda imperante, per me deprecabile, di chiamare Martini anche cocktail con gli ingredienti più disparati, come il liquore di cioccolato o il Grand Marnier), di cui uno solo veramente secco, appunto il Dry Martini. Prevede poi un’altra ventina di cocktail classici, più i long drink, i distillati, i liquori e così via. Al top della stagionalità, il succo di melagrana, centrifugato dal frutto e perfettamente maturo e dolce, ha ispirato la creatività dei barman. Ecco allora il Veruschka, che richiama nel nome una famosa modella degli anni Sessanta, ma anche la
figlia del direttore e proprietario dell’Hotel Hassler, Roberto Wirth. Il quale, a proposito di bere bene, ama raccontare che lady Diana, uno dei non pochi ospiti illustri dell’albergo, gli confessò di non aver mai degustato un Bellini migliore in nessun altro posto del mondo.
Il Veruschka prevede di immettere in una flute, 1/10 di vodka, 2/10 di succo di melagrana (spremuto e filtrato o centrifugato) e di completare il tutto con 7/10 di Champagne o spumante classico brut.
Cocktail Hassler Martini
Guarnizione, un grappolino di ribes rosso. Semplice, ma sincero e gustoso, per un sapore semisecco.
Conserviamo vodka e succo di melagrana, togliamo lo Champagne, aggiungiamo il succo di ½ lime, et voila, l’Hassler Martini. Per l’esattezza: 2/3 di vodka, 1/3 di succo di melagrana e il succo di ½ lime a persona. Shakerare con ghiaccio a cubetti e colare nella coppetta martini. Ciliegina rossa sul fondo del bicchiere. Eccellente, gusto semisecco, leggermente sour.
La vodka si fa nera, ebbene sì, è la speziata Blavod, per lo Spicy Spider, il Ragno Piccante, cocktail da Halloween creato da Luigi Berardi. E il succo di melagrana resiste. Ma altre sorprese attendono il gentleman drinker. Occorre preparare preventivamente delle sottili strisce di liquerizia. Nera. E dei fili di peperoncino a matassa. Rosso. Poi: 2/4 di vodka Blavod, 1/4 di Heering Cherry Liqueur (liquore di ciliegia danese; se non l’avete optate per il Cherry Brandy Villa Zarri, o Stock, o per il Sangue Morlacco Luxardo); 1/4 di succo di melagrana. Mettete 5 striscette di liquerizia a cavallo dei bordi di una coppetta; shakerate gli
Cocktail Spicy Spider
ingredienti con ghiaccio a cubetti e colate nel bicchiere. Guarnite la coppetta con ciuffi di peperoncino rosso, mandarino cinese e utilizzate due mezze cannucce per sorseggiare il drink. Suggestivo, infernale, fate voi…ma buono e scenografico.
Sopravvive la vodka, nel quarto drink hassleriano. Appunto l’Hassler Bloody Mary. Qui il segreto è uno solo. Ecco la formula.
4 cl di vodka, 4 cl di succo di pomodoro, succo di limone e sale q.b., 3 gocce di Tabasco, 1 cl di succo di zenzero, ricavato centrifugando la radice a pezzetti.
Si mettono gli ingredienti nel tumbler alto, su cubetti di ghiaccio e si mescola bene. Lo zenzero naturalmente dà a questo classicissimo drink, lanciato dal barman Pete Petiot all’Harry’s Bar di Parigi nel 1921, una marcia in più.


Cocktail Daiquiri flambé

Enfin, come direbbero appunto a Paris, but not least, un Daiquiri, uno dei cocktail più famosi al mondo, creato da Constante Ribalaigua al Florida dell’Havana, nel 1937 o forse addirittura nel 1920.
Qui la variazione di Stefano Santucci è di quelle che affascinano (soprattutto le signore, noi uomini abbiamo la scorza dura). Il Daiquiri flambé (nome provvisorio) prevede: 4 cl di rum bianco, 1 cl di sciroppo di zucchero di canna, 2 cl di Crème de cassis (liquore di ribes nero), succo di ½ lime, 2 cl di Grand Marnier.
Si agitano nello shaker, con ghiaccio a cubetti, il rum, lo sciroppo, il liquore di ribes e il succo di lime, poi si cola in un tumbler alto su ghiaccio tritato. A parte si scalda il Grand Marnier, si versa in un bricchetto, lo si incendia e si versa il liquido infuocato nel bicchiere.

E adesso? Tutti a cena, qui sotto...






Alta cucina sul tetto di Roma 

Lo chef Francesco Apreda al ristorante Imàgo


Anzi, qui sopra, al sesto piano dell’Hassler, gran vista sulla scalinata di Trinità dei Monti, piazza di Spagna e tutta Roma. Qui appunto c’è un ristorante da veri gourmet, l’Imàgo, bello, buono e caro, se volete. Ma, anche in questo caso, 1 stella Michelin e l’allure del luogo obligent. E la cucina? Vediamo.
Le proposte dell’Imàgo. Un menu degustazione “d’autore” di 9 portate, a 140 €. Un secondo menu “Sapori di un viaggio”, composto da 6 piatti ispirati a grandi città del mondo, da Londra a Tokyo, da Roma a Mumbai, da Napoli a New York, a 130 €. Un menu vegetariano a 120 €. Alla carta, mangiando tre piatti, conto da 110 fino a 139 €. Vino a parte.
Risotto cacio e pepe
Il menu Sapori di viaggio è la novità della stagione, lo chef Francesco Apreda ha scatenato i suoi ricordi per rendere omaggio alle città che hanno in qualche modo determinato la sua carriera, legandovi un gusto, che nel suo immaginario rappresenta al meglio ogni luogo.
Cappellotti di Parmigiano in brodo
freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie
Ispirato a Londra, il foie gras e scones, sweet rain blend, che, come il tè del pomeriggio, racchiude il gusto dolce. A Mumbai, per i profumi piccanti e aromatici dell’India, le penne all’arrabbiata con un blend di spezie. Ispirato a Roma il magnifico risotto cacio e pepe, con un bled di pepi da tutto il mondo e di sesamo (sapore speziato e leggermente amaro).
Alcuni altri piatti dalla carta o dal menu degustazione. Meravigliosi i cappellotti di Parmigiano, caldi ma serviti – a contrasto - in un brodo freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie. Eccellente anche la vellutata di cipolle e funghi, con miso rosso e formaggio di capra. Meno convincente il foie gras con gli scones, certo raffinato nella presentazione, ma forse fin troppo delicato. Le papille gustative tornano a godere al massimo con un piatto di pasta e patate…ma con granchio reale e curry indiano. E si rimane nell’empireo dei sensi (almeno alcuni) sia con il merluzzo carbonaro glassato al sake, sia con la sella di cervo in crosta di vino Morellino, castagne e frutti di bosco.

Al dessert, i capolavori (anche estetici) dello chef pasticciere Dario Nutti (ma ci mette lo zampino o meglio l’ideuzza vincente pure Apreda): sfera con effervescenze di frutta, babà in sospensione, caprese di zucca e mandorle con composta di arance…





E dopo questo po’ po’ di cenetta? Tutti a nanna, qui sotto…


Il sonno del giusto

La camera da letto della Presidential Suite Trinità dei Monti


In realtà si dorme sia sotto che sopra il ristorante Imàgo. Solo che sopra, al settimo piano dell’Hotel Hassler, il sonno è un po’ caruccio, sui 10mila euro a notte. Ma probabilmente ne vale la pena, la Penthouse Villa Medici Suite ha di tutto, di più e di meglio, dalla terrazza panoramica con vista che spazia da piazza di Spagna alla basilica di San Pietro (160 mq), con grandi vasi di vegetazione e gazebo per pranzare all’aperto, alle pareti rivestite in legno di noce, dai marmi di Botticino alla vasca Jacuzzi, a varie Tv al plasma. Se si vuol proprio risparmiare, si può optare per una delle altre tredici suite (fra cui – nomen omen – la Presidential San Pietro e la Presidential Trinità dei Monti).  Ma non stenterete a
Villa Medici Penthouse Suite
credere che anche nelle camere “normali”, le Grand Deluxe, le Deluxe, le Classic Double Room, si possano dormire sonni tranquilli e coccolati (prezzi a partire da 400 €).
Una soluzione un po’ più decontracté, ma ugualmente fascinosa? Il Palazzetto, appena restaurato, un’altra location a pochi metri dall’Hassler (a cui appartiene), proprio a ridosso della scalinata di piazza di Spagna, con 4 camere molto belle (prezzi: 260-360 €), spazio per eventi privati  e scuola del vino (sta per rinascere dalle sue ceneri l’International Wine Academy – www.wineacademyroma.com - che proporrà corsi, banchi di assaggio e degustazioni con abbinamento cibo-vino).
In più, al 4° e 5° piano, due belle terrazze panoramiche, sempre affacciate sulla scalinata di piazza di Spagna e la fontana della Barcaccia, che ospitano il wine bar, dove si può anche mangiare una buona pizza e qualche sfizio. E bere qualche cocktail ben fatto, su tutti l’internazionale Cosmopolitan.



Arriii-vederci Roma… 



INFO E PROPOSTE
Natale gourmet all’Hassler
24/12. Menu della santa notte, all’Imàgo 275 €, al Salone Eva (sala da tè e ristorante con cucina tradizionale e romana) 85 €.
25/12. Pranzo di Natale all’Imàgo, 120 €. Al Salone Eva (pomeriggio), Natale in compagnia dell’arpa – High tea menu, 28 €, bevande calde incluse.
31/12. Cena di San Silvestro, all’Imàgo, 895 €, al Salone Eva 370 €. Un brindisi mozzafiato, sulla terrazza panoramica del 7° piano, da 37 €.
1/1/2015. Un menu a tutto brunch, al salone Eva (48-75 €, bevande calde incluse).
Pacchetto “Romantico sogno di Natale”: per due, in camera Deluxe doppia, 3 notti, con prima colazione a buffet; cena della Vigilia (6 piatti) al ristorante Imàgo, tè pomeridiano a Natale con concerto d’arpa e dolce sorpresa. In tutto, 1696 €.

Hotel Hassler Roma, piazza Trinità dei Monti 6, tel. 06.699340, www.hotelhasslerrroma.com. Ristorante Imàgo, tel. 06.69934726, www.imagorestaurant.com. Il Palazzetto, tel. 06.699341000, www.ilpalazzettoroma.com.

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