Stefano Santucci prepara il cocktail Veruschka all'Hassler Bar |
Il Punica granatum (alias “il verde melograno da’ bei vermigli fior”, secondo Carducci) produce un frutto talvolta asprigno, talaltra dolcissimo: la melagrana. E il suo succo si identifica con il colore: granato, una tonalità di rosso. È la sua stagione e quelli dell’Hassler Bar di Roma non se la fanno sfuggire. “Quelli” sono i barman Luigino Berardi e Stefano Santucci, che creano a ogni piè sospinto
nuovi cocktail o rivisitazioni di classici. D’accordo, i drink costano 18 € l’uno (con gli appetizer), ma siete avvolti dal cuoio color castagno dei divani e dei seggiolini al bancone, da boiserie e cristalli, da colonnine stile impero e vedute romane…Insomma, una certa noblesse oblige. Purché i drink siano all’altezza. E lo sono, come pure gli impeccabili e cortesi barman, due veri professionisti, dal sorriso pronto e la parola giusta al momento giusto.
La carta dei drink contempla
8 Martini (secondo la moda imperante, per me deprecabile, di chiamare Martini
anche cocktail con gli ingredienti più disparati, come il liquore di cioccolato
o il Grand Marnier), di cui uno solo veramente secco, appunto il Dry Martini.
Prevede poi un’altra ventina di cocktail classici, più i long drink, i
distillati, i liquori e così via. Al top della stagionalità, il succo di
melagrana, centrifugato dal frutto e perfettamente maturo e dolce, ha ispirato
la creatività dei barman. Ecco allora il Veruschka, che richiama nel nome una
famosa modella degli anni Sessanta, ma anche la
figlia del direttore e
proprietario dell’Hotel Hassler, Roberto Wirth. Il quale, a proposito di bere
bene, ama raccontare che lady Diana, uno dei non pochi ospiti illustri
dell’albergo, gli confessò di non aver mai degustato un Bellini migliore in
nessun altro posto del mondo.
Il Veruschka prevede di immettere in una flute, 1/10 di vodka, 2/10 di
succo di melagrana (spremuto e filtrato o centrifugato) e di completare il
tutto con 7/10 di Champagne o spumante classico brut.
Guarnizione, un grappolino
di ribes rosso. Semplice, ma sincero e gustoso, per un sapore semisecco.
Cocktail Hassler Martini |
Conserviamo vodka e succo di
melagrana, togliamo lo Champagne, aggiungiamo il succo di ½ lime, et voila, l’Hassler Martini. Per l’esattezza: 2/3
di vodka, 1/3 di succo di melagrana e il succo di ½ lime a persona. Shakerare
con ghiaccio a cubetti e colare nella coppetta martini. Ciliegina rossa sul
fondo del bicchiere. Eccellente, gusto semisecco, leggermente sour.
La vodka si fa nera, ebbene sì, è la speziata Blavod, per lo Spicy Spider, il Ragno Piccante, cocktail da Halloween creato da
Luigi Berardi. E il succo di melagrana resiste. Ma altre sorprese attendono il
gentleman drinker. Occorre preparare preventivamente delle sottili strisce di
liquerizia. Nera. E dei fili di peperoncino a matassa. Rosso. Poi: 2/4 di vodka
Blavod, 1/4 di Heering Cherry Liqueur (liquore di ciliegia danese; se non
l’avete optate per il Cherry Brandy Villa Zarri, o Stock, o per il
Sangue Morlacco Luxardo); 1/4 di succo di melagrana. Mettete 5 striscette di
liquerizia a cavallo dei bordi di una coppetta; shakerate gli
ingredienti con
ghiaccio a cubetti e colate nel bicchiere. Guarnite la coppetta con ciuffi di
peperoncino rosso, mandarino cinese e utilizzate due mezze cannucce per sorseggiare il drink.
Suggestivo, infernale, fate voi…ma buono e scenografico.
Cocktail Spicy Spider |
Sopravvive la vodka, nel
quarto drink hassleriano. Appunto l’Hassler
Bloody Mary. Qui il segreto è uno solo. Ecco la formula.
4 cl di vodka, 4 cl di succo
di pomodoro, succo di limone e sale q.b., 3 gocce di Tabasco, 1 cl di succo di
zenzero, ricavato centrifugando la radice a pezzetti.
Si mettono gli ingredienti
nel tumbler alto, su cubetti di ghiaccio e si mescola bene. Lo zenzero
naturalmente dà a questo classicissimo drink, lanciato dal barman Pete Petiot
all’Harry’s Bar di Parigi nel 1921, una marcia in più.
Cocktail Daiquiri flambé |
Enfin, come direbbero appunto a Paris, but not least, un Daiquiri, uno dei cocktail più famosi al mondo, creato da Constante Ribalaigua al Florida dell’Havana, nel 1937 o forse addirittura nel 1920.
Qui la variazione di Stefano
Santucci è di quelle che affascinano (soprattutto le signore, noi uomini
abbiamo la scorza dura). Il Daiquiri
flambé (nome provvisorio) prevede: 4 cl di rum bianco, 1 cl di sciroppo di
zucchero di canna, 2 cl di Crème de cassis (liquore di ribes nero), succo di ½ lime,
2 cl di Grand Marnier.
Si agitano nello shaker, con
ghiaccio a cubetti, il rum, lo sciroppo, il liquore di ribes e il succo di lime,
poi si cola in un tumbler alto su ghiaccio tritato. A parte si scalda il Grand
Marnier, si versa in un bricchetto, lo si incendia e si versa il liquido
infuocato nel bicchiere.
E adesso? Tutti a cena, qui sotto...
Alta cucina sul tetto di Roma
Lo chef Francesco Apreda al ristorante Imàgo |
Le proposte dell’Imàgo. Un menu degustazione “d’autore” di 9 portate, a 140
€. Un secondo menu “Sapori di un viaggio”, composto da 6 piatti ispirati a
grandi città del mondo, da Londra a Tokyo, da Roma a Mumbai, da Napoli a New
York, a 130 €. Un menu vegetariano a 120 €. Alla carta, mangiando tre piatti,
conto da 110 fino a 139 €. Vino a parte.
Risotto cacio e pepe |
Il menu Sapori di viaggio è la novità della stagione, lo chef Francesco Apreda ha scatenato i
suoi ricordi per rendere omaggio alle città che hanno in qualche modo determinato
la sua carriera, legandovi un gusto, che nel suo immaginario rappresenta al
meglio ogni luogo.
Cappellotti di Parmigiano in brodo freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie |
Ispirato a Londra, il foie
gras e scones, sweet rain blend, che, come il tè del pomeriggio, racchiude il
gusto dolce. A Mumbai, per i profumi piccanti e aromatici dell’India, le penne
all’arrabbiata con un blend di spezie. Ispirato a Roma il magnifico risotto
cacio e pepe, con un bled di pepi da tutto il mondo e di sesamo (sapore
speziato e leggermente amaro).
Alcuni altri piatti dalla
carta o dal menu degustazione. Meravigliosi
i cappellotti di Parmigiano, caldi ma serviti – a contrasto - in un brodo
freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie. Eccellente anche la vellutata di
cipolle e funghi, con miso rosso e formaggio di capra. Meno convincente il foie
gras con gli scones, certo raffinato nella presentazione, ma forse fin troppo
delicato. Le papille gustative tornano a godere al massimo con un piatto di
pasta e patate…ma con granchio reale e curry indiano. E si rimane nell’empireo
dei sensi (almeno alcuni) sia con il merluzzo carbonaro glassato al sake, sia
con la sella di cervo in crosta di vino Morellino, castagne e frutti di bosco.
Al dessert, i capolavori (anche estetici) dello chef pasticciere Dario Nutti (ma ci mette lo zampino o meglio
l’ideuzza vincente pure Apreda): sfera
con effervescenze di frutta, babà in sospensione, caprese di zucca e
mandorle con composta di arance…
E dopo questo po’ po’ di
cenetta? Tutti a nanna, qui sotto…
Il sonno del giusto
La camera da letto della Presidential Suite Trinità dei Monti |
…In realtà si dorme sia
sotto che sopra il ristorante Imàgo. Solo che sopra, al settimo piano dell’Hotel
Hassler, il sonno è un po’ caruccio, sui 10mila euro a notte. Ma probabilmente ne
vale la pena, la Penthouse Villa Medici
Suite ha di tutto, di più e di meglio, dalla terrazza panoramica con vista
che spazia da piazza di Spagna alla basilica di San Pietro (160 mq), con grandi
vasi di vegetazione e gazebo per pranzare all’aperto, alle pareti rivestite in
legno di noce, dai marmi di Botticino alla vasca Jacuzzi, a varie Tv al plasma.
Se si vuol proprio risparmiare, si può optare per una delle altre tredici suite
(fra cui – nomen omen – la Presidential San Pietro e la Presidential Trinità
dei Monti). Ma non stenterete a
Villa Medici Penthouse Suite |
Una soluzione un po’ più
decontracté, ma ugualmente fascinosa? Il
Palazzetto, appena restaurato, un’altra location a pochi metri dall’Hassler
(a cui appartiene), proprio a ridosso della scalinata di piazza di Spagna, con
4 camere molto belle (prezzi: 260-360 €), spazio per eventi privati e scuola del vino (sta per rinascere dalle sue
ceneri l’International Wine Academy – www.wineacademyroma.com
- che proporrà corsi, banchi di assaggio e degustazioni con abbinamento
cibo-vino).
In più, al 4° e 5° piano,
due belle terrazze panoramiche, sempre affacciate sulla scalinata di piazza di
Spagna e la fontana della Barcaccia,
che ospitano il wine bar, dove si può anche mangiare una buona pizza e qualche sfizio. E bere qualche cocktail ben fatto, su tutti l’internazionale
Cosmopolitan.
INFO E PROPOSTE.
Natale gourmet all’Hassler.
24/12.
Menu della santa notte, all’Imàgo 275 €, al Salone Eva (sala da tè e ristorante
con cucina tradizionale e romana) 85 €.
25/12. Pranzo
di Natale all’Imàgo, 120 €. Al Salone Eva (pomeriggio), Natale in compagnia
dell’arpa – High tea menu, 28 €, bevande calde incluse.
31/12.
Cena di San Silvestro, all’Imàgo, 895 €, al Salone Eva 370 €. Un brindisi mozzafiato,
sulla terrazza panoramica del 7° piano, da 37 €.
1/1/2015.
Un menu a tutto brunch, al salone Eva (48-75 €, bevande calde incluse).
Pacchetto “Romantico sogno
di Natale”: per due, in camera Deluxe doppia, 3 notti, con prima colazione a
buffet; cena della Vigilia (6 piatti) al ristorante Imàgo, tè pomeridiano a Natale
con concerto d’arpa e dolce sorpresa. In tutto, 1696 €.
Hotel Hassler Roma, piazza Trinità dei Monti 6, tel. 06.699340, www.hotelhasslerrroma.com.
Ristorante Imàgo, tel. 06.69934726, www.imagorestaurant.com. Il Palazzetto, tel. 06.699341000,
www.ilpalazzettoroma.com.
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