venerdì 10 maggio 2013

Hamburger 2 / Al Grand Hotel


Potrà stupire che anche gli alberghi più blasonati di Milano abbiano in carta il panino con la carne trita. Eppure è così. Magari non sui menu dei loro ristoranti, ma al bar, per gli spuntini in camera, nelle lounge. E non sono affidati a qualche souschef, ma sono stati concepiti personalmente dagli chef titolari. È soprattutto la clientela internazionale a volerlo, viene considerato il tipico comfort food per chi resta lontano da casa per un certo tempo, un po’ come per noi la pastasciutta: dopo che hai provato le specialità del Paese in cui ti trovi, per quanto buone, arriva il momento che hai nostalgia dei tuoi cibi e un americano o un cliente comunque globalizzato, torna volentieri al vecchio, caro hamburger. Magari spinto dalla curiosità di vedere come lo fanno gli italiani. Naturalmente i prezzi sono da grand hotel. Ma la qualità è garantita. 
Andrea Aprea, chef del Vun (1 stella Michelin) all’interno del Park Hyatt (via Grossi 1,  tel.
Hamburger nella lobby lounge del Park Hyatt
02.88211234) lo prepara per i clienti de La Cupola, la lobby lounge, e del bar The Park. Usa carne di razza piemontese, formaggio Emmentaler, lattuga, cipolla stufata, pomodoro e uovo fritto. Lo presenta su un vassoio, aperto, con una ciotola di patate fritte speziate. Il tutto a 27 €. 




Fabrizio Cadei
Al Principe di Savoia (piazza delle Repubblica 17, tel. 02.262301), antico e famoso albergo di lusso in piazza della Repubblica costa invece 35 €. Viene servito al Salotto (o in camera) ed è stato ultimamente cambiato negli ingredienti per volontà di Fabrizio Cadei, chef del ristorante gourmand Acanto, che ha sostituito la carne iberica con la chianina, insaporendola prima della cottura con una salsina di senape, scalogno e olive. Come formaggio usa Fontina valdostana Dop. Viene servito con insalata, pomodori e patate fritte. 

L'hamburger di Matteo Torretta
Anche il Grand Visconti Palace (viale Isonzo 14, tel. 02.540341) vanta uno chef di nome per il suo ristorante Al V Piano, il cosiddetto attico gourmet. Matteo Torretta ha concepito ultimamente un hamburger innovativo, fatto con carne di vacca spagnola tritata al coltello, condita con sale affumicato e cotta al sangue. Che viene poi inserita tra due fette di pane caramellato assieme a pomodori secchi e insalata, e ripassato in forno. Nel frattempo si frigge della pastinaca (una radice carnosa, di sapore acidulo), che viene poi deposta sul panino, assieme a due provette, conficcate: una contiene una minidose di Campari, l’altra di salsa di soia. Ognuno potrà ulteriormente condire l’hamburger con questi ultimi ingredienti, miscelando il sapore dolce-amaro e rotondo del primo con la sapidità della seconda. Sarà probabilmente inserito entro l'estate nel piccolo menu del chiringuito in giardino e come creativo comfort food a richiesta.


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